23 Gennaio 2020

QUANDO FALLIRE NON È UNA SCONFITTA

Questo è un pensiero dedicato a chi nella vita ha fallito, e pensa di aver sbagliato. Non è sempre così - basta rifletterci. Chi non cade è colui che vive seduto. Chi non sbaglia è colui che non sceglie. Io sono molto diversa da come alcuni mi vedono, e sono felice di essere caduta, ma soporattutto di essermi riuscita sempre a rialzare.
70 commenti

Da diverso tempo, sul mio comodino, c’è un piccolo quaderno che mi ha regalato la mia amica Anna. Sopra la copertina dorata c’è la scritta “she believed she could, so she did” (credeva di poterlo fare, e lo ha fatto). Ogni sera, quando ci appoggio sopra gli occhiali, penso che la vita di molti è un inutile susseguirsi di momenti perfetti, all’apparenza.  Mentre per altri, le cicatrici che la vita disegna sull’anima segnano una crescita, e portano a un obiettivo. Ecco, io appartengo a questa seconda categoria, e ne sono contenta. Dunque, questo è un post che non parla né di ricette, né di tavole, ma della vita. E’ dedicato a tutte le persone che mi hanno scritto di non voler far progetti per questo anno. Che mi hanno detto di essere stati delusi . Che mi hanno chiesto un consiglio, per riuscire a “essere migliori”. E’ l’editoriale che ho scritto per il numero di Enjoy Living che è uscito ai primi di gennaio.  Ve lo lascio affinchè ispiri il vostro domani come, anni fa, è stato ispirato il mio. Dal fondo si può prendere una spinta. Ecco, è ora di andare più in alto. Fatemi sapere cosa ne pensate.

———————-

Il 5 giugno dell’anno 2008, davanti a una folla che si alza in piedi per applaudire il suo arrivo sul palco, J. K. Rowling parla ai laureandi di Harvard, la più prestigiosa università americana. Migliaia di occhi colmi di aspettativa fissano la scrittrice: una signora bionda, minuta, vestita con un abito a fiori qualsiasi e un golf beige aperto sul davanti. Immaginano certamente che sia stata chiamata lì per tenere un discorso motivazionale, per parlare ai ragazzi di successo e di ambizione, per insegnare loro a vincere correndo più forte. In realtà stanno fissando una signora di 42 anni, che si emoziona davanti alla standing-ovation che le riservano i suoi spettatori, e che è l’autrice della saga best seller di questo millennio: Harry Potter. Lei non è qui per incitare alla corsa, ma per parlare di una delle cose che più ci spaventa, e che più fa vergognare di noi stessi: il fallimento.

Il fallimento è parte integrante della vita di chiunque non sia stupido da non ammetterlo o riconoscerlo, spiega. È qualcosa di cui si ha paura più di ogni altra cosa, perché definisce l’insuccesso agli occhi degli altri. Chi si sente fallito, si sente schiacciato da un peso che sovente considera una condanna ingiusta, immeritata, dalla quale difficilmente riuscirà a emergere indenne. E invece no. Nel raccontare la sua esperienza, la povertà di cui non si può andare fieri neanche con il senno di poi, la paura di deludere chi ha una grande aspettativa in noi, più che noi stessi, questa donna insegna ai ragazzi che ha davanti la più importante tra le lezioni. Quella che nessuna università del mondo ha tra le proprie materie, e per la quale non è previsto un solo esame da superare con un bel trenta sul libretto, bensì un’esaminazione costante, quotidiana, che ci accompagna tutta la vita. È la forza di volontà in un percorso difficile, complicato e fuori dalla nostra capacità di controllo.

Ci sono molti passaggi epici in questo discorso (se volete ascoltarlo è disponibile sul sito news.harvard.edu oppure in traduzione italiana scritta su www.corriereuniv.it). Quello che penso sia davvero il più significativo è questo.

Voi potreste anche non fallire mai nella misura in cui è toccato a me, ma qualche fallimento nella vita è inevitabile. È impossibile vivere senza fallire in qualcosa, a meno che voi non viviate in modo talmente cauto da poter dire di non aver vissuto – in questo caso, avrete fallito a prescindere”.

Posso dirlo per esperienza personale. Perché anche io lungo il mio tragitto sin qui ho fallito non una ma due volte, e in una misura talmente grande da considerarla insormontabile. Ma ho vissuto. E la vita mi ha salvato. La forza di volontà che abbiamo dentro, se la educhiamo alla crescita, diventa disciplina. E se a qualcuno può sembrare tedioso vivere ispirati dalla disciplina, sappia che nel farlo si attinge a una forza incommensurabile. Etica, lealtà e determinazione sono figlie e madri al tempo stesso della disciplina che ispira la mia vita e che può ispirare quella di chiunque abbia davvero il desiderio di raggiungere un obiettivo. L’equilibrio della mente e del corpo, per molte donne, è il principale. Alcune di noi aggiungono all’equilibrio l’amore, ma forse perché ancora non sanno che quando sei in equilibrio l’amore arriva in modo spontaneo: quelle per noi stesse e per quello per coloro che abbiamo accanto. E poiché chi ama in modo sincero raramente può non essere contraccambiato, allora posso dire che il gioco è fatto.

Quindi, il mio augurio per la nuova decade che si apre con il 2020 non può che essere quello di riuscire a mettere ordine tra i vostri pensieri e i vostri desideri. Rimboccarvi le maniche e iniziare a convogliare tutte le vostre energie nell’unica cosa che volete davvero, perché in questo modo la otterrete e potrete godere della grande sensazione di gratificazione che la vita riserva a chi ce la fa facendo fatica. L’unica per la quale vale davvero vivere.

Lascia un commento!
70 commenti

paol |

Sono purtroppo arrivato a un bivio della mia vita, e sento che per colpa mia è della mia famiglia di origine ho rovinato un matrimonio, mia moglie è in collera ,per tante situazioni successe in 24 anni di matrimonio, la cosa che mi dispiace di più è di veder star male mio figlio, che sepur ormai ventiduenne è scosso ma andiamo con ordine ,sono successe parecchie situazioni di litigi con mia sorella per divisione dei beni dopo la morte dei mie genitori, non ci siamo mai capiti e io a voler il quieto vivere non ho avuto il coraggio di dire a mia sorella le cose come erano veramente, mia moglie me lo ricords sempre,poi purtroppo un evento tragico a scosso la nostra esistenza, con la morte prematura di mio cognato di 48 anni,a quel punto mia moglie poi è andata in depressione, io mi ero accorto però a le mie domande cos hai lei non mi rispondeva,e sono sincero essendo anche purtroppo un po geloso ,a volte ho travisato pensando che essa mi nascondere qualcosa ,anche questo fatto mi viene sempre rimarcato,ora da 5 mesi sto vivendo una crisi di coppia visto che mia moglie mi aveva detto che stava pensando anche alla separazione, siamo andati da un terapista di coppia insieme e io singolarmente da una psicologa,per cercare di migliorare cambiare i mie atteggiamenti, ma proprio oggi mia moglie mi ha detto che non vuole più continuare con me,io in queste ultime settimane mi sono confidato con un mo amico,e dopo la dichiarazione di mia moglie anche con mia sorella e oggi dicendole a mia moglie essa è andata ancora di più in collera,per il fatto che mi ha detto che per l ennesima volta ho insabbiato cosa dovevo realmente dire a essa,io purtroppo per l ennesima volta dicendo la verità ho rovinato anche quel briciolo flebile di speranza ,mua moglie mi ha comunicato che lei non resta in questa casa,che nostra al 50 per 100 ma mi ha anche detto che se viene a sapere che mia sorella entra qui non so cosa farà, per finire voglio dire che mi sento perso perché da una parte ho mia sorella che cmq ha riconosciuto in parte solo qualche sua mancanza ,cosa che mia moglie non ha digerito per il fatto che io sebbene in uno stato ansioso non. Ho avuto per l ennesima volta il coraggio di dire le cose come stanno .

Matteo Filippo |

grazie Cszaba
ci siamo incrociati nella vita
anche ora le tue parole lo fanno

Elisa |

Buongiorno sig. Ra Zorza. La segue è mi piace molto il suo pensiero sulla vita e la sua performance come essere umano e donna prim di tutto. Sono d’accordo con quello che dice lei ma credo che ci debba essere una forza o stimolo molto forte per far sì che uno si rialzi o trovi la capacità di rialzarsi. Una donna fallita come donna, come amante – compagna, come non madre perché non riesce a rimanere incinta con l’uomo che amava anche se senza nessun problema patologico, senza una professione precisa anche se con tante lauree e percorsi di studi, non più giovane e non aver vissuto a pieno la vita perché legata solo al pensiero della coppia per il bene della coppia, quando non serve più alla società perché non si riesce a metterla in un posto dove può dare il meglio di sé, e che non serve più per l’età che ha ad un compagno per avere dei figli credo che si possa definire una donna fallita. Le parole sono molto facili da dire sia nei libri che nella vita di tutti i giorni perché me le dico tutti i giorni anch’io. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare direi. Comunque sono d’accordo che chi vuole può, ma il problema è proprio che non voglio perché la disperazione è la depressione ti infligge così tanto da non poterti dare nessun stimolo nella vita.

IforMediate |

Nel nostro lavoro di mediatori civili vediamo tante persone invischiate in comportamenti disfunzionali: chi arriva a litigare chiudendo le orecchie al prossimo esprime soprattutto delusione e sfiducia: il senso di “aver fallito” la costruzione di una relazione (interpersonale, giuridica, commerciale, ecc.) è diffusissimo. Noi cerchiamo di trasformare quella delusione in un movente per cambiare atteggiamento e per cercare ciò di buono che rimane nella relazione, perché, se è vero che “è impossibile vivere senza fallire in qualcosa” (come ha detto la Rowling), è vero anche che che è impossibile vivere fallendo in tutto. Bisogna concentrarsi sempre sulle capacità costruttive.

Maurizio Giordano |

Gentile Csaba, con grande piacere leggo le Sue ricette; seguo – non in maniera pedissequa, in verità – “Cortesie per gli ospiti”, apprendo di Suoi fallimenti. E per questo la stima è smisurata. Tuttavia, non è sempre possibile rialzarsi da un fallimento: a volte, ed io forse sono una di quelle volta, è la nostra vita ad essere un fallimento. Sappiamo di avere talento, proviamo a metterci in gioco, eppure ne usciamo sconfitti. Riproviamo, e succede ancora, ancora e ancora. Perché non basta solo l’arte, il proprio passato, l’aiuto familiare, neppure la tanto sbandierata fortuna. No, ciò che occorre è una combinazione di fattori esagerati e imprevedibili che possono far girare l’aspetto positivo (in fondo, solo di questo si tratta) dalla nostra parte. Ciò che ho sempre trovato curioso, però, è che a parlare di fallimento sono le persone che, alla fine, ce l’hanno fatta: Walt Disney, David Letterman, J.K Rowling… “She believed she could so she did”, magari era solo scritto nelle stelle. Un saluto, Maurizio

Laura 🐬🦋🌸🦀🌺 |

Vero, confermo tutto. Nella gioia del fallimento spesso si rinasce. Nella gestione delle delusioni si arriva sempre alla verità (almeno alla propria) e non è cosa da poco…
Buona rinascita a tutti

rossirto |

Cara Csaba,auguro a te ,(e a me stessa ),che le nostre fatiche non siano mai inutili.

sandra |

Salve, dal 17/10/2019 la mia azienda ha dovuto chiedere istanza di fallimento, l’azienda era stata fondata da mio padre nel 1974 e io ero impiegata da oltre 32 anni insieme a mio fratello, non so’ darmi pace anche se l’azienda con cessione di ramo di affitto e cambiando il nome continua a dare lavoro a ben 32 persone, ma io non riesco a darmi pace per questo fallimento, piango ogni qualvolta la mente torna indientro, mi sembra di avere fatto un torto a mio padre deceduto 4 anni fà e gli avevo giurato che ce l’avremmo fatta ma non è stato così per vari motivi. Non è una bella sensazione questa che sto provando mi fa stare male fisicamente e mentalmente, sto cercando di impormi che non è un mio fallimento che io ce l’ho sempre messa tutta ma credi è dura da dirigerire. ma devo farcela in qualche modo devo continuare a vivere….

Manila |

Senza parole Csaba, solo un grazie immenso
Manila

Paola Saluzzi |

Grazie 🌱

martina |

Cara Csaba,
con tutta la franchezza possibile, il motivo per cui ho cercato stasera di scriverti -seppur in privato, non riuscendoci- è per sottoporre al tuo giudizio il mio blog che ho realizzato dopo il corso “Keep Writing” da te tenuto a Milano nel novembre scorso. Lo faccio con molta vergogna, sapendo sicuramente di disturbarti visto che sarai subissata da richieste di questo tipo.
Poi mi sono imbattuta in questo post, che mi era sfuggito, ed in realtà mi è venuta voglia di scrivere altro…
Che il fallimento è una cosa difficile da buttare giù; il senso di frustrazione e di vergogna per tutto quello che non siamo diventate – e che ad un certo punto sappiamo che forse non diventeremo mai più- è una macchia oscura che ci sporca gli abiti; un velo di colore grigio sulla pelle del nostro viso. Io invidio donne come voi, che avete lottato contro il fallimento ma penso anche che il vostro talento sia stato salvifico . Ricordo bene quello che, un giorno, ti disse il tuo editore e che a lezione ci hai ripetuto come monito a fare di meglio, a cambiare per sopravvivere. Ci si prova, si fanno tentativi ed, in sere come questa, queste parole fanno venire i brividi, tanto da stringersi nel maglione, anche se è maggio.
Grazie per essere sempre di ispirazione e comunque, dalla lezione di quella domenica di novembre a Milano, ho avuto anche la conferma di avere davanti una professionista straordinaria, fuori dal comune. E’ difficile pensarti fallire.
Questo è il mio blog: https://badabusina.com/
Con affetto.
Martina

csaba |

Cara Martina, che bella lettera la tua. Intanto ti faccio i complimenti per il blog: è elegante, ben scritto e con buone ricette. Ho letto quella delle uova di neve e mi hai riportato all’infanzia, quando andavo al mare a Rosignano Solvay, con i miei nonni. Lo stabilimenti aveva creato una striscia di sabbia bianchissima… Quanto alle difficoltà e al fallimento: ti rendono con il tempo sempre meno debole e più forte. Ho pianto molto nella mia vita e non mi vergogno a dirlo. Alcune lacrime sono di molte anni fa, ma altre sono più recenti. Sbagliare è parte della nostra vita. Imparare a fare meglio è saggezza. Io provo la tua stessa frustrazione quando penso a quello che non sono diventata e che avrei voluto essere, ma poi guardo quello che ho e penso che è moltissimo. Sono sicura che dentro di te c’è un “moltissimo” diverso dal mio ma ugualmente valido. Devi solo accettarlo. Dobbiamo cambiare per sopravvivere. Quel giorno, in aula, non avrei mai potuto immaginare quanto queste parole sarebbero state una sorta di premonizione. #KEEPWRITING (l’ho scritto grande). Coraggio. Il mondo è qui. Anche per te. Un abbraccio affettuoso anche da parte mia.

Martina Frosali |

Carissima Csaba,
come puoi immaginare, le tue parole sono un onore per me.
Spero che le nostre strade un giorno si incroceranno di nuovo, professionalmente parlando. Altrimenti chissà… ci rivedremo un giorno alle Spiagge Bianche di Rosignano!
Un carissimo saluto.
Martina

Barbara |

Grazie CSaba. In un momento in cui mi sento particolarmente spaventata per le scelte che vorrei fare , in un momento in cui la mia vita vorrei cambiasse strada e so che l unico modo e’ uscire dalla mia comfort zone e buttarmi in qualcosa di nuovo il tuo incoraggiamento e’ un po’ come una spinta a concentrarsi verso l’ obiettivo e a provare. Quello che mi ripeto da giorni e’ che per essere se stesse bisogna rincorrere le proprie aspirazioni. Spero di trovare questo coraggio. Un abbraccio a distanza.

Silvia Tomassi |

Grazie!

Sonia |

Cara Csaba,
Non lo sai, ovviamente, ma questo è pane quotidiano per me. In quanto lavoro con l’Astrologia moderna e umanistica, so perfettamente quello che intendi. Io spiego spesso alle persone che i periodi bui preannunciano sempre una rinascita personale importante; e più questa sarà radicale, più duri saranno certi peroodi che la precedono. Ovviamente grazie all’astrologia sono molto più agevolata, poiché è possibile far luce sui tempi e sulle motivazioni che stanno dietro certe dinamiche ed eventi spesso incomprensibili o valutati come gratuiti.
Anch’io credo che ogni fallimento sia in realtà un passo verso la consapevolezza di noi stessi e di chi abbiamo attorno.
Un carissimo saluto⭐

csaba |

Grazie Sonia, leggere il tuo commento mi ha fatto bene. In un momento in cui tutti ci sentiamo fragili è importante sapere che dopo il buio arriva la luce. Grazie.

Rachael |

Grazie Csaba!

Barbara Battistelli |

Non è la caduta che ci definisce ma il modo in cui ti rialzi…. La ricerca della perfezione è il male del nostro tempo. Tutto attorno a noi ci spinge alla sua ricerca rendendoci così perennemente infelici. Un bellissimo post e bellissimi concetti espressi con grazia. Complimenti Csaba

Elisabetta |

Grazie!!!!

raffaella rota |

Ciao Alice a volte quando si e’ un po’ in crisi come posso esserlo io in questo momento per diversi motivi sembra tutto un lungo tunnel senza uscita e ti poni tante domande ,poi leggi storie di altre persone come te e il coraggio nel affrontare altre problematiche ,nel tuo caso piu’ intense pensi che possa riuscire anche io a ritrovare la mia serenita’ affrontando la vita per quello che e’ e per i momenti che vengono,anche se un po’ complicati ,l’importante e’ non arrendersi .un abbraccio

Alice |

Ciao Raffaella. Grazie per il tuo messaggio. Già, la vita a volte ci mette davvero a dura prova e anche io spesso penso di non farcela… Dobbiamo impegnarci ad andare avanti e lottare con coraggio per ritrovare il nostro equilibrio e serenità. Un abbraccio anche a te!

Cristina |

Buongiorno Csaba,
Vorrei poterti darei del tu innanzitutto sono una tua coetanea e per me sei una cara amica. Ho riflettuto molto se commentare questo tuo post poi mi sono sentita trasportare da una strana energia che mi ha permesso di uscire dalla timidezza e vincere le mie paure. Fallire non è una sconfitta. Ho alle spalle un divorzio di un bel matrimonio durato dodici anni, tanti ricordi piacevoli e un figlio tanto desiderato e amato che vive con me. Ho cresciuto mio figlio da sola rinunciando ad una parte della mia vita per lui, anche se con il padre ho un buon rapporto, ora che mio figlio ha diciotto anni lo guardo e sono orgogliosa di avergli trasmesso la parte più bella di me e dei i miei valori. No, non mi sento una fallita anche se l’amore in cui credevo non ha saputo perdonare… è stata dura fin qui e qualche volta ho dubitato lo ammetto, ma che bello il tuo post che mi ha liberato finalmente grazie di cuore cara Csaba.
Cristina

csaba |

Grazie a te Cristina per le belle parole che mi hai scritto. Hanno fatto bene anche a me. Sei una donna coraggiosa! ❤️

maddalena |

Chi non ha mai fallito non ha mai vissuto. la vita è come la fenice…. rinasce dalle sue ceneri

Antonella |

Grazie 🙏🏻❤️😘

Lucia |

Cara Csaba leggendo questo post proprio oggi credo che mi hai alleggerito un po il magone che ho e dovrò ingoiare per essere positiva per mio figlio che dovrà affrontare 6 mesi difficilissimi…Ma Si rialzera più forte di prima… Sono sicura. affronterà l ‘ intervento, la rieducazione e ci saranno momenti duri per lui.. il suo amato campo lo aspetterà e lui ricomincerà a farci sognare con i sui gol… La famiglia è chi si ama a volte sono gli appigli per potersi rialzare ma la forza interiore è la molla che ti dà la spinta necessaria… Csaba sei una donna dolcissima e speciale e stato un onore conoscerti. Grazie per tutto questo 💞

csaba |

Cara Lucia, anche per me è stato un grande piacere incontrarti e poter entrare nella tua casa. Grazie, delle tue parole, dell’affetto che mi hai dimostrato, e del bellissimo regalo, che finalmente è riuscito ad arrivare a casa! Saranno mesi difficili, ma non sarà una sconfitta, vedrai, ne uscirai più forte. So che sentirsi dire che le difficoltà ci aiutano a crescere non è proprio quello che vogliamo augurarci, ma serve. E comunque è la verità. Io so che periodicamente la mia strada si inerpica. E salgo. Scelgo di salire sempre. Perchè arrendersi è l’unica cosa che ci fa perdere, noi stessi. Un abbraccio grande!

Alice |

Cara Csaba,
ho riletto più volte questo pensiero, con gli occhi lucidi… sono molto vulnerabile in questo periodo. Sono una ragazza disabile in sedia a rotelle e ho quasi 30 anni. Da piccola sognavo comunque di avere una famiglia, essere indipendente e di vivere in una casa tutta mia. Col passare degli anni mi sono resa conto che non sarebbe stato così… vivo ancora con i miei genitori e per una serie di problemi fisici non sono in grado di essere completamente autosufficiente. Inutile dire che sono single da sempre. Vivo in un piccolo paese di montagna dove non c’è lavoro per me, dunque ne ho accettato uno ad un’ora di distanza da casa, è impegnativo ma almeno mi tiene occupata e mi sento in qualche modo utile. Cerco di vivere sempre col sorriso, circondata dalle persone che mi vogliono bene. Cerco di non arrendermi e di andare avanti nonostante tutte le difficoltà. A volte però mi sento in gabbia perché non sono riuscita a realizzare quello che avrei voluto dalla vita e dunque mi sento una fallita. Continuo a ripetermi che dovrei stare in pace con me stessa e concentrarmi su quello che ho di positivo, forse basta questo per stare bene. Io ormai non rincorro più nulla, prendo ciò che la vita mi dà giorno dopo giorno, anche se significa accontentarsi. Tu che ne pensi Csaba, secondo te è sbagliato? Mi farebbe molto piacere una tua opinione, ti stimo tantissimo come donna!
Scusa per il mio lungo messaggio che è più uno sfogo ma mi sento un po’ persa…
Un abbraccio enorme.
Alice

Daniel |

Cara Alice,
Ho letto il tuo messaggio e penso tu sia una donna molto forte. Purtroppo, anche io passo un periodo assai impegnativo dove la pressione, in tutte le sue sfaccettature, è difficile da contenere. Ma cerco di essere forte anche se a volte fallisco. Vedo me stesso in alcune frasi da te scritte. Non sei sola. Abbi fede.

Alice |

Grazie di cuore Daniel per le tue parole, mi danno molto conforto. Sapere che c’è qualcuno che mi capisce mi fa sentire meno sola e mi sprona a non arrendermi. Dobbiamo trovare in noi la forza per affrontare le sfide che la vita ci propone. Un caro saluto.

csaba |

Cara Alice, il tuo messaggio mi ha fatto riflettere molto. Ti sento forte, nella tua vulnerabilità, e sono sicura che la tua forza sta nell’orgoglio di voler essere indipendente. So che ora ti senti fallita, e in questo – per motivi diversi – ti capisco. Mi sono sentita così anche io, diversi anni fa. Persa al punto di piangere sino a non riuscire più a respirare. Cosa ho fatto? Tre cose. Ho pregato, sempre, con tenacia. Ho reagito, cercando di non pensare mai che ciò che era capitato fosse una “sfortuna”, ma classificando quel momento come una grande difficoltà da superare con una strategia diversa. E poi ho lavorato. Intensamente, tenacemente, anche quando tutto andava in modo diverso da come me lo aspettavo. E un giorno la soluzione è apparsa davanti a me. NON SEI FALLITA. Questo non lo devi pensare neanche un istante. Sei una persona che vive in salita su una sedia a rotelle. Secondo me, con grande coraggio. Vivere giorno per giorno, adesso, è una buona soluzione per lasciare che la situazione sia meno pesante. Lascia aperta la porta del cuore. Avevo proprio 30 anni quando pensavo che nella vita non avrei mai avuto una famiglia. Ma poi… le cose sono andate in modo diverso. Hai fatto bene ad accettare il lavoro. E i tuoi gentiori ti aiutano sicuramente volentieri, perchè vedono che ti impegni. Il resto arriverà, datti il tempo. Conosco tanta gente che alla tua età non ha né famiglia né lavoro, eppure può camminare con le sue gambe. Tu stai dando un esempio. E sono io che ammiro te, come donna. Ti mando un abbraccio [e scusa se la mia risposta è lunghissima…]. Non sei sola. Ricordalo. E sali, sali sempre.

Alice |

Grazie Csaba, ti ringrazio infinitamente per la tua risposta, mi sono commossa! Le tue parole sincere e sensibili mi sono arrivate dritte al cuore riempiendolo di gioia! Sei riuscita ad infondermi coraggio e speranza e credimi, ne avevo davvero bisogno.
Seguirò i tuoi consigli e cercherò di reagire e di rialzarmi sempre dopo queste mie “cadute”.
Continuerò a percorrere a testa alta la mia strada nonostante sia in salita… non mi voglio arrendere!
Un abbraccio e grazie ancora di cuore ❤
Con affetto
Alice

andrea |

Cara Alice, leggendo il tuo messaggio non posso che pensare a te come una donna in gamba, forte e da stimare. Posso solo in parte immaginare cosa provi, e spesso dico a me stessa che la vita è davvero ingiusta per molte persone, ma tu mi dai speranza. Sei una persona speciale e voglio abbracciarti virtualmente. Ti auguro tutto il meglio perchè te lo meriti, e come te tutte le persone come noi che si sentono di serie Z. Grazie anche a Csaba che offre sempre spunti ottimi per discussioni di valore.

Alice |

Grazie anche a te per il tuo messaggio Andrea. L’affetto che sto ricevendo è davvero prezioso e impagabile, non posso che esserne grata! Queste parole mi scaldano il cuore e mi sono di grande incoraggiamento! Un abbraccio

Patrizia |

Grazie di cuore Csaba per questo post, sono una persona che ha dovuto affrontare non poche difficoltà, le cadute fanno parte di una Vita autentica. Ora posso dire di essere una persona più forte. Confrontarsi con te e con le persone che ti seguono è sempre molto bello e soprattutto utile. Dai miei fallimenti ho imparato che non bisogna sprecare la Vita per imparare a viverla.

Maria teresa |

Grazie csaba per questo post è delicato ma profondo e incisivo ….È arrivato proprio nel momento giusto. …un momento fatto di risposte ….io ho sbagliato molto ma ho una qualità. ..la tenacia ke ho trasmesso anke a mio figlio. …quindi avrò molta fiducia nell attesa comunque andrà ci ho provato. …grazie e un abbraccio grande

Anna |

Grazie mille ☺️ avevo bisogno di queste parole 😊

Viola Zulian |

Sembra rindondante ma è proprio vero: dai problemi nascono le opportunità. L’estate scorsa ho avuto un problema serio con una persona astiosa che provava invidia nei miei confronti. Dopo essermi rovinata le vacanze d’estate, mi ripetevo questa frase come un mantra. Ed è vero, sollevata da quella nobile pace interiore che perfonde il perdono, ne sono uscita cresciuta e migliorata. E poi, parliamoci chiaro, che noi una vita perfetta piena di paillettes!
Ti auguro un buon weekend. Io, come tutti i sabato, mi accingo a preparare l’impasto per la pizza (da buon immigrata!).
Un abbraccio

gisella |

Ciao Viola, succede anche a me. Credo di essere diventata impaziente in alcune occasioni e con una persona in particolare… Ci sono delle situazioni che vanno sempre risolte? Questo me lo sono chiesto sovente ultimamente e la risposta tarda a venire. Forse per evitare problemi ulteriori e per quieto vivere non mi rispondo in maniera schietta come sono solita fare. Son felice che invece tu abbia trovato la soluzione.Buona puzza

gisella |

era pizza… 😂😂😂

Viola |

😂 beh, a volte se siamo troppo prese nelle nostre vite da casalinghe in carriera (cit. Csaba) , possono anche puzzare😂

Viola Zulian |

Cara Gisella, grazie per la tua riflessione. Il perdono non è una scorciatoia e non è immediato. Richiede tempo, riflessione e non sempre riusciamo ad accordarlo. In un’altra situazione mi ci sono voluti ben tre anni. Ma poi, quando arriva, dà un senso di pace e ti fa sentire una persona più forte. A me fa bene ripetere una frase del Vangelo “ si possono giudicare le azioni ma non le persone”. Ognuno di noi ha una sua storia. Spero tu riesca a trovare la risposta dentro di te.
Ti abbraccioGisella e grazie a Csaba per averci ospitato !

Silvia |

Ecco un bel “cerotto per ginocchia sbucciate”…mi ci voleva. Grazie Csaba, delle volte ci leggi dentro o semplicemente.. sei una di noi. Ti abbraccio.

Isa |

Sentirsi falliti perché gli altri pensano che tu lo sia, ed aver fallito realmente uno o più o anche tutti gli obiettivi nella vita sono due cose molto differenti…Nel primo caso è irreversibile.Intendo quando non si è soddisfatta l’altrui aspettativa; cosa che peraltro non ci dovrebbere crucciare (in teoria). Nel caso in cui invece dobbiamo fare i conti con il fallimento di un nostro progetto lì non c’è un modo giusto o sbagliato di intenderla.Non bisogna per forza imparare dagli errori,ripartire,risalire,lottare e magari uscirne vittoriosi(almeno una volta).Si può anche rimanere sconfitti senza sentirsi sbagliati e senza per questo rinunciare a vivere con dignità il proprio malessere.Senza considerare gli atri delle pattumiere emotive.Ci vuole grinta e carattere per risorgere dalle ceneri,e’ vero,ma se tanto devi sguazzare in una pozzanghera di fango fallo con la classe di si concede il lusso di un bagno nel latte d’asina.Troverai gli stolti che ti invidieranno.

Katia |

E poi sai una cosa? Ho l’impressione che i motivatoriori su questo argomento siano sempre persone che ce l’hanno fatta o ce la stanno facendo ma quando si è nel pieno della sconfitta o del fallimento non è così facile vedere le cose con quest’ottica anche se come nel caso dei due topolini caduti nel secchio del latte, quello che continuava a piangere è affogato, l’altro che si dava da fare con le zampette per restare a galla alla fine montó quella che era in realtà panna e riuscì ad uscire dal secchio…. raccontavo sempre questa storiella alle mie figlie da piccole nei momenti di difficoltà.

Silvia P. |

La vita è una giostra. Su e giù. L’importante è reagire nei momenti giù.
In equitazione c’è una regola: quando cadi da cavallo, rimonta subito !!! Così dovrebbe essere anche nella vita.
Io l’ho sempre messa in pratica sin dall’adolescenza, e continuerò fino a che sarò al mondo. Fa parte del mio carattere.
Solo alla morte e alle brutte malattie non c’è rimedio, tutto il resto va e viene.
Un saluto a tutti.

Anna |

Csaba si vede che sei una persona con un forte carisma, combattiva e positiva. La vita è un processo di apprendimento, ed è prendendo decisioni che si impara. Se non dovessimo mai fare scelte difficili, non potremmo mai imparare grandi lezioni. Un grande abbraccio. Anna

Enza Ballabeni |

Cara Csaba, è proprio così…si cade e ci si rialza 10,20,100 volte… Si chiama vita!!! Proprio questo voglio insegnare ai miei figli..gli errori servono ad imparare!!! Che bello sbagliare per diventare migliori!!! È l’insegnamento più bello!!!

Lalla |

Bellissimo post, molto incoraggiante. Ho quasi percepito una carezza, un contatto amico che sta cercando di dirmi “andrà tutto bene”.
Grazie

csaba |

Cara Lalla, grazie per la tua sensibilità, espressa così bene. Sai che io a volte, usando una penna a sfera, mi scrivo sul polso sinistro “va tutto bene”. Leggerlo mi aiuta molto in certi momenti. Un saluto

Katia |

T9?

Amanda Deni Rossotibet |

Grazie Csaba e sai perché ! E ti adoro anche per questo tesoro mio. A presto

csaba |

La casa editrice che rifiuto di pubblicare Harry Potter disse che non sarebbe mai stato un successo. Credo che rimpiangano in modo sincero la loro non abilità in quella valutazione… coraggio. Domani è un altro giorno (cit.) A Tara.

Il circolo delle Signore |

Adoro questo post Csaba, grazie! Sono sempre stata della filosofia “chi si accontenta gode”, è nella mia indole, ma devo dire mi ritrovo serena in una vita che inevitabilmente è un po’ un’altalena (che però pian piano sta rallentando le sue impennate in entrambi i sensi). Sto con mio marito oramai da 23 anni (su 38 di esistenza) e rimpiango ogni anno di non averlo incontrato prima; dopo la mia laurea mi sono “accontenta” di un lavoro semplice (per cui ho pianto lacrime di fallimento) per poter concretizzare i nostri sogni come coppia e a distanza di 11 anni mi ritrovo con lo stesso lavoro ma con diversi livelli guadagnati, stesso compagno di strada, una casina tutta nostra e due meravigliose bimbe. Non ho mai usato molto il termine fallimento nella mia vita, piuttosto quello di caduta ma oggi ringrazio con il cuore i miei risvegli che mi hanno senza ombra di dubbio reso una persona più vera. Un abbraccio forte, Simona

csaba |

Cara Simona, penso che tutte le vite siano per forza di cose caratterizzate da fasi, un po’ su è un po’ giù … tu hai saputo cogliere l’essenza dell’accontentarsi. Che non coincide con la mancanza di ambizione, quanto piuttosto con la capacità di apprezzare ciò che abbiamo, nel momento in cui la vita ce lo offre … un abbraccio a te

Monia Lamio |

Come hai scritto tu, il fallire fa parte del vivere…… Il mio primo figlio ha una malattia genetica rara, da mamma credevo di aver fallito, stando male, non accettando la situazione, ma poi grazie a lui, ho avuto un’altra figlia, ho rafforzato il mio carattere e oggi faccio cose che non avrei mai creduto di poterle fare!!! I fallimenti ci aiutano a rinascere più forti, credendo in noi. Grazie

csaba |

Cara Monia, grazie per aver condiviso qui questa tua esperienza così privata. La tua ultima frase mi ha fatto riflettere ancora di più. E forse aiuterà altre donne (e uomini) a rinascere. Più forti.

Daniela |

Tutto giusto. Mi sembra superfluo aggiungere altro, se non che è consolante che sia un sentimento condiviso quello di sentirsi persi e demotivati in alcuni momenti della propria vita. Di non essere soli.

csaba |

Avere intorno persone con cui parlare, e con le quali dividere il peso del problema, è fondamentale. Sempre.

MARA ROCCAFORTE |

Cara Csaba,
mi sono commossa leggendo questo meraviglioso post. Ti dirò, avevo anche bisogno di leggere un post che parlasse di fallimento. Dal mio punto di vista, viviamo in una società in cui il successo deve essere arrivare immediatamente, oltre a non accettare il fallimento. Non c’è più educazione alla fatica e alla disciplina. Vogliamo tutto e subito, possibilmente senza sforzarci troppo. Mara Maionchi dice sempre. “Il lavoro duro batte il talento, se il talento non lavora duro”. Frase che andrebbe ripetuta tutti i giorni.
Io mi ritengo fortunata perché il mio sport, il pattinaggio artistico, insegna a rialzarsi sempre dopo una caduta e mi ha resa la donna che sono ora.
Un abbraccio

gisella |

come il giunco che si piega e non si spezza ma torna alto ad affrontare il vento. ❤️

csaba |

Lo diceva sempre mio nonno Gisella. Aveva una saggezza tutta sua, che mi manca moltissimo ora che non c’è più …

Viviana Garibaldi |

Si può cadere, si può fallire, capita a tutte le persone che provano a fare delle esperienze.
L’importante è non darsi per vinte ma provare e riprovare magari con un’angolazione diversa. Può darsi che non sia facile ma è necessario provare. Grazie molto interessante l’articolo.

csaba |

Grazie a te Viviana per il tuo commento e l’incoraggiamento

Katia |

E va bene, ma se l’unica cosa che voglio fosse qulla di diventare una persona migliore, potrebbe bastare come scopo della vita? O deve essere per forza qualcosa di concreto? Voglio dire, ormai è tardi per realizzare il sogno di una casa propria o di trovare il lavoro giusto che ti fa alzare la mattina con l’entusiasmo di creare qualcosa, ma alla fine una casa ce l’ho anche se per ora appartiene ai miei genitori e il lavoro che faccio non mi fa alzare svogliata (tante volte penso che sia l’ideale per me) non sono un’azzardatrice in effetti e mi piace stare coi piedi per terra e poi ad un certo punto dobbiamo anche rilassarci e metterci l’animo in pace no? O dobbiamo sempre rincorrere qualcosa?

csaba |

Dobbiamo soprattutto metterci l’animo in pace! È questo il segreto di una vita appagante. Certo Katia che l’obiettivo di essere una persona migliore basta. Ed è lodevole. Fa parte anche dei miei! Forse quindi sono di parte …

Francesco73 |

Non è semplice innanzitutto ammettere di aver fallito, magari in molti ambiti, e soprattutto non sempre ci si riesce a risollevare per andare poi di slancio. Mi sta accadendo proprio in questo periodo…… Un grande buio

csaba |

Caro Francesco, conosco molto bene quel buio. Sembra soffocare, a volte. Ma è come una lunga notte. Anche se può sembrare infinita, devi avere certezza del fatto che sorgerà il sole. Ammettere di avere sbagliato è fondamentale per riuscire a imparare da quell’errore. E poi per rialzarsi. Non è immediato. Ma è fattibile. Tieni duro!

Emma |

Bella e utile riflessione