Che ci crediate o no, la differenza tra raggiungere un obiettivo e mancarlo, spesso, è legata semplicemente alla capacità di visualizzare il proprio desiderio e di concepire un piano tattico per raggiungerlo. Si desidera una cosa, la si visualizza nel dettaglio, e poco alla volta si lavora per ottenerla. Non è detto che arrivi subito, e non è certo che ci riusciate, ma ci sono grandi probabilità di farcela quando sapete qual è la strada da prendere. E non c’è nessuno che possa indicarvela meglio di voi stessi.
In passato avevo l’abitudine di stilare liste di tre o quattro propositi che avrebbero dovuto farmi diventare migliore, e benchè “la lista” come mi piace chiamarla, sia ancora ben salda sulla mia scrivania, ma anche nella mia testa, devo ammettere di sentirmi più a mio agio con la nuova me stessa, che ha trasformato pochi buoni propositi in molte azioni da compiere per ottenere risultati più tangibili.
Non c’è nulla che incanali meglio la mia energia quanto mettere nero su bianco gli obiettivi che mi pongo, e l’inizio del nuovo anno, per me, resta ancora il momento più propizio.
LA LISTA 2022 è ancora in fase di completamento, ma una cosa è scritta in modo chiaro sulla mia nuova agenda. Il mio punto fermo è impegnarmi per ridurre i miei consumi (e quelli della mia famiglia) con consapevolezza, per lavorare verso una sostenibilità più concreta. Ho iniziato diversi anni fa, ma sento che ora è arrivato il momento di fare meglio. O forse, di più.
Il tema è importante – lo so – è ho riflettuto bene prima di scrivere queste righe, che sono anche quelle con le quali rientro in questo salotto dopo mesi. Sono stata assente, letteralmente ingoiata da una mole di lavoro che più di una volta mi è sembrata troppo alta, troppo grande, al di sopra delle mie forze. Ho viaggiato troppo e dormito poco, ho trascurato questo salotto e, semplicemente, mi è mancato molto. Così, in questa sera del 3 gennaio, mentre la nebbia avvolge Milano e il mio studio sembra un magazzino (prometto di mettere in ordine entro fine mese, per essere realista) potrei leggere un giornale, guardare un film, oppure scrivere. E scelgo di scrivere qui. Perché mi piace. E perché per che ci sia qualcuno qui a leggere. E a cominciare una conversazione.
Dicevamo: equo e sostenibile. È così che dovrebbe essere il nostro futuro, ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo crescere economicamente riducendo la quantità di energia che serve per alimentare la crescita. Lo so, sembra impossibile. E cosa c’entra questo argomento, qui? Vi starete chiedendo. Nel mese di dicembre ho partecipato ad alcune lezioni tenute sul tema, in cui si è parlato di risorse che scarseggiano, di agricoltura in pericolo a causa della minaccia climatica, di stili di vita da adottare per invertire la rotta. Il tema è talmente vasto da indurre la maggior parte delle persone a sentirsi inutili e a far sì che lascino perdere prima di cominciare, lo so. Ma tante minuscole gocce creano il mare. E io desidero essere una di quelle gocce.
Non abbiamo più molto tempo, purtroppo. E mentre ordiniamo pranzi da asporto, scegliamo di mangiare hamburger economici e asparagi a dicembre, andandoli a comperare in macchina (non mi riferisco a chi scrive o a chi legge, ma in generale ai consumi attuali) il nostro pianeta, letteralmente, si secca.
Ho avuto modo di leggere dati, vedere rapporti, e semplicemente capire che se non siamo noi singoli, piccoli individui a muovere un passo verso questo futuro, non ci arriveremo mai.
E così, per farla breve, vorrei muovere un passo – uno ulteriore, sperando di raccogliere intorno a me un numero di persone sempre crescente. Cosa faremo? Definiremo insieme la nostra traiettoria. Ci impegneremo per ridurre lo spreco (a vantaggio del pianeta e dei nostri conti economici) e per mangiare sempre di più in modo economico, elegante ma ragionato, insegnando a chi è più giovane, o semplicemente inesperto, come fare.
Il modo in cui mangiamo, e cuciniamo, fa una grandissima differenza per il nostro pianeta. Può farla. Ma dobbiamo crederci, impegnarci, ma soprattutto dobbiamo conoscere.
Il nostro futuro sarà possibile solo se la nostra crescita economica sarà portata avanti diminuendo l’utilizzo dell’energia impiegata per crescere. E questo significa mangiare meno, mangiare meglio. I vegetali devono essere la base dell’alimentazione sana per la nostra salute, ma anche per quella del pianeta. La carne e il pesce tornare ad essere il piatto che si porta in tavola solo qualche volta al mese. Non tutti i giorni.
Mi piacerebbe dedicare un libro a questo tema, ma forse non sono ancora pronta.
Quello per cui mi sento pronta, invece, è intraprendere questa conversazione con voi. Se c’è qualcuno all’ascolto, io ci sono.
Intanto, buon anno. Il 2022 sarà migliore se lo guiarderemo con nuovi occhi, e ci troveremo il bello.
Io vi auguro di cuore che sia per voi un nuovo anno pieno di lavoro, ma anche di salute, consapevolezza, affetto. E bellissime tavole apparecchiate da condividere con chi amiamo.