La cucina dell’autunno è una delle mie preferite – i suoi sapori distinti e avvolgenti sono esattamente quello di cui ho bisogno per scaldare la fine delle mie giornate con una cena confortante. Ecco 5 ingredienti che vi consiglio di comperare adesso – e iniziare a cucinare subito!
Farina di semi di lino – è una delle mie preferite per fare il pane. È ottenuta dalla macinazione dei semi di lino e ne mantiene inalterate molte proprietà. Poiché non si tratta di una farina ricavata dai cereali, è naturalmente senza glutine ed è quindi perfetta per alleggerire il pane dal glutine, se ne avete bisogno (io trovo che in questo modo il pane gonfi meno la pancia!). Il suo sapore leggermente nocciolato conferisce al pane un aroma speciale. La sua naturale untuosità rende il pane morbido, leggermente umido, in grado di restare buono per 3 – 4 giorni (conservatelo in un sacchetto per alimenti, tenendolo aperto sul lato). Il colore scuro dona un aspetto molto “country” che a me piace molto. Questa è la mia ricetta preferita.
Barbabietola – è la super star della cucina alcalina, insieme alla rapa rossa, una cugina con la quale viene spesso scambiata perchè ha una forma simile (ma la barbabietola ha la polpa tutta vermiglia senza bianco). Molti la detestano, probabilmente perché l’hanno sempre mangiata cotta (acquistata magari confezionata sottovuoto). La barbabietola ha un sapore dolciastro che la rende perfetta con qualsiasi tipo di condimenti acido: io la adoro condita con olio, succo di limone o di arancia, fior di sale. Si può utilizzare nell’impasto degli gnocchi (come in questa ricetta degli gnocchi rosa al cavolo nero) oppure per dare un sapore e un colore unico al pane (qui trovi la ricetta del mio pane alla barbabietola). Ma non tutti sanno quanto sia buona cruda, tagliata sottile in un’insalata #honestlygood come questa, che è fatta invece con pollo, rapa rossa e Parmigiano.
Miso – sono tornata ad essere una grande fan del miso, e non semplicemente della “classica zuppetta” che ti servono, in quantità minime, nei ristoranti giapponesi. La pasta di miso fermentata in modo naturale da soia, oppure riso o orzo è un ingrediente molto versatile in cucina, che non manca mai nel mio frigorifero (tenete lì il barattolo o il sacchetto, dopo averlo aperto). Sceglietela biologica, sino a pochi anni fa era difficile reperirla, oggi invece la si trova facilmente nei negozi di prodotti naturali, nei supermercati dedicati al biologico e anche on line. Per me è la base ideale per un brodo vegetale saporito e sano, che grazie alle sue proprietà diventa un antibiotico naturale. Per combattere le malattie da raffreddamento rinforzando le proprie difese immunitarie, ma soprattutto per avere a portata di mano un prodotto sano e molto buono che prepara un brodo (o una glassa) pronta all’istante.
Per me il miso è la base del ramen – il brodo giapponese con noodles che sta diffondendosi sempre di più anche qui da noi. Qui trovate la mia ricetta per un ramen con uovo facile e molto veloce, che potete servire come piatto unico durante la settimana, o come pranzo veloce.
Carciofi – se c’è una verdura che ha stile, penso sia proprio in carciofo. È elegante in molte preparazioni, e ha davvero un sapore inconfondibile, reso speciale dalla sua consistenza un po’ fibrosa, dalla caratteristica nota amara che contraddistingue il suo retrogusto, e dalla fresca croccantezza dei suoi cuori acquistati freschi nella stagione giusta. Il solo vederli, lunghi e spinosi, sul banco dell’ortolano, mi fa venire voglia di cucinarli. Se aggiungiamo il fatto che sono un ingrediente in grado di aiutare il fegato a depurarsi e che hanno un buon numero di sostanze benefiche al loro interno, non c’è più scusa per lasciarli lì. Comperate quelli interi (quelli già tagliati e puliti, lo so, sono più pratici, ma decisamente più vecchi). Pulirli non è poi così difficile: si parte staccando le foglie esterne, pelando il gambo (non buttatelo, è il più buono!) e poi tagliando la testa con le spine e sfogliando il cuore per eliminare la parte più dura. Come mangiarli? Crudi, in insalata o pinzimonio, per beneficiare al massimo delle loro proprietà antiossidanti. Ma anche cotti al forno, per servirli come contorno, oppure come condimento per la pasta. Provate la mia ricetta #honestlygood dei tagliolini integrali ai carciofi.
Melagrana – La adoro per il suo colore, per il suo gusto acidulo e per la grande eleganza che sa dare ai piatti, ma la utilizzo anche perché fa bene. Il suo succo aiuta in cuore a funzionare in modo corretto e il corpo a combattere i radicali liberi. La sua storia è affascinante: la leggenda narra che l’albero di melograno nacque dal sangue di Bacco, turbato dall’amore per Venere. Nell’antichità si utilizzano i suoi rami per intrecciare ghirlande da donare alle novelle spose, come augurio di fecondità. Oggi il frutto del melograno è un elemento decorativo che contraddistingue le feste e che – con il suo colore scarlatto – dà allegria alla tavola. Anche se è più comodo comperare le vaschette con i chicchi già sgranati, prendete il frutto intero e – per far cadere fuori i chicchi – tagliatelo a metà, poi prendete il mezzo frutto nella mano sinistra e ponetelo sopra una grande ciotola. Facendo attenzione a non colpirvi, usate un mestolo di legno per colpire la calotta del frutto con forza su tutta la superficie: i chicchi cadranno staccandosi direttamente nella ciotola. Questa è una delle mie ricette preferite: polpo con melagrana, ma anche il pollo con champignon e melagrana è molto buono e super facile da fare. Per i dolci, in questa stagione non ho dubbi: la torta ottomana di Good Food, con i chicchi di melagrana accanto.