Nigella è una garanzia in fatto di baking. Le sue ricette hanno il pregio di essere semplici da seguire, quanto infallibili. Abbiamo due stili diversi e il suo libro “Nigella Christmas” è stata per me una fonte di ispirazione più volte: dal bundt al tacchino arrosto, passando per molti antipasti e per la sua famosa gelatina al prosecco. Copertina rossa, ampie fotografie e spiegazioni sempre chiare (purtroppo il libro non è stato tradotto in italiano). La dea della cucina si riconferma tale con un volume che aiuta anche la cuoca meno esperta a non farsi cogliere dal panico delle feste. Ecco perché ho scelto questo libro per la mia torta del mese di dicembre, quella che preparo di solito un paio di giorni prima della vigilia, e che servo il 25 mattina a colazione, oppure il 26.
Il bundt è quello che a casa mia viene chiamato “il dolce di Natale”. In realtà dovrei definirla “una torta che celebra l’inverno” perché originariamente aveva un po’ questo scopo, e perché anche se bellissima, non è abbastanza ricca da poter essere considerata una Christmas Cake. La ricetta autentica è quella del gugelhupf, un dolce tipico della Germania meridionale, dell’Austria e anche del nostro Tirolo, che contiene spesso anche uvetta e veniva principalmente preparato nel periodo natalizio. Ma è stato un americano a dare a questo dolce la notorietà che ha adesso, e a creare, da questa ide, un’azienda che oggi produce gli stampi migliori. Erano gli anni ’50 e lui era David Dalquist, un ingegnere della marina americana che inventò uno stampo per dolci in alluminio. Di lì a poco questo stampo acquisisce un’immediata notorietà grazie a una competizione organizzata in America da un’azienda (la Pillsbury, che produce farina & co.). Il concorso si chiamava Bake-Off (esatto, proprio come il programma televisivo di oggi) e a vincerlo fu una torta chiamata Tunnel of Fudge Cake preparata nello stampo da bundt. L’avventura aveva avuto inizio.
Da lì in poi, questa ciambella decorata è divenuta un mito della cucina americana. Ne esistono diverse versioni, alcune più semplici, altre più complesse. Nel suo libro, Nigella utilizza per questa ricetta uno stampo con tanti alberelli di Natale. Io ho scelto invece quello più classico – ok, dopo aver passato 35 minuti dentro al negozio, davanti allo scaffale. Poi ne ho presi due e ho allungato la carta di credito in modo da avere la certezza di non poter più cambiare idea. Non sono economici, ma quelli in metallo sono i miei stampi preferiti. Ne ho provati in silicone, ma si perde la poesia… Ecco, il mio bundt di Natale fatto con la ricetta di Nigella è qui. Fatemi sapere cosa ne pensate e postate le vostre versioni con gli hashtag #csabaloves #bundt. Auguri!