Un’altra domenica di pioggia a Milano: il mio forno segna 180°C. Il pan di spagna per la torta di domani (festa del papà!) sta per uscire appena dorato, la crema pasticcera è già pronta nella sua bella culla di vetro, a riposare prima di essere spalmata dolcemente tra uno strato e l’altro. C’è un sottile profumo di vaniglia in casa, di miele e si spezie invernali, che sto usando per preparare i biscotti che serviranno per gli scatti fotografici di mercoledì. Mio marito è uscito per andare a fare un po’ di sport, Edoardo è fuori con un suo amico, Lilly e io abbiamo le mani in pasta – beh lei anche qualcosa in più, visto che ha iniziato ad assaggiare l’impasto delle cupcakes al cioccolato prima di pranzo. È una domenica come tante altre a casa mia, di quelle tranquille in cui l’unico impegno è stare insieme. Scalare la marcia sino al minimo, in modo da riprendere le forze per affrontare la settimana che verrà. Nella quiete normale di una routine ordinaria, che ti fa apprezzare l’avere una famiglia alla quale poterti dedicare.
Ho preso la teiera grande e l’ho messa sul vassoio. È in questi momenti che sento più di ogni altra cosa il desiderio di preparare una tazza di thé, tagliare una fetta di torta e lasciarmi andare alla delizia di entrambe. Manca solo una cosa: un bel camino acceso (e la vista sulla campagna, come quella che avevo ieri in Franciacorta). Ma, come spesso mi dico anche da sola, non possiamo avere tutto. E io so di avere già tantissimo.
La coda dell’inverno sta annoiando un po’ la mia cucina. È così anche per voi?
Ho voglia di fresco, di verde, di ricette #honestlygood con le quali imbandire la tavola della primavera. Ma la temperatura, a parte qualche timido accenno, non sale – così io continuo a sfornare pane, focacce e dolci, e se non succede qualcosa temo di dover annunciare un cambio di taglia! In questo idillio che è la mia pigrizia al cambiamento quando non proprio necessario, ne approfitto per preparare ancora una volta le ricette che considero i miei grandi classici di fine inverno. Le quiche fumanti ripiene di formaggio, uovo e verdure. Le tagliatelle, o qualsiasi altro tipo di pasta, con il cavolfiore e i pinoli. Il salmone con i ravanelli stufati – come mi sono stati insegnati secondo la ricetta di Gualtiero Marchesi, durante una mia visita ad Alma. Gli gnocchi – un piatto che abbandonato l’inverno inizio a fare meno spesso – in particolare quelli rosa alla barbabietola. E poi la minestra di orzo e porri e il minestrone con il kamut.
Per combattere il freddo, ed evitare di ammalarci, mangiamo ramen con pasta di miso fermentata almeno una volta alla settimana. È diventato uno dei miei comfort food della stagione. Per ora ha funzionato, e oltre al fatto che il miso rappresenta un antibiotico naturale, è anche delizioso e super facile da preparare, quindi non ha alcuna controindicazione.
I secondi in questo momento dell’anno vorrebbero lasciare il forno, ma non ci riescono proprio. Quindi il pollo con gli champignon e la melagrana è ancora sulla mia tavola. Insieme al classico filetto al forno, ogni tanto. La carne arriva nel nostro menù molto raramente da un po’ di tempo a questa parte, e quando c’è è sicuramente una festa.
L’unico punto in discussione restano i dolci. Il forno dà il turno a grandi pani fatti in casa con farina di semi di lino, grano saraceno, farro o semplicemente la farina Tipo 1 che mi manda (gentilmente) Molino Pasini, e che adoro. Poi i dolci: torte a strati, torte morbide, biscotti, tiramisù, semplici torte di mele.
Il bello dell’inverno è sicuramente trovare conforto in una tavola apparecchiata con qualcosa di caldo. In questo devo dire che me la cavo piuttosto bene… Resta il cuore sincero e autentico di giornate come quella di oggi, in cui posso scrivere sul bancone della cucina, mentre i minuti sul timer scorrono all’indietro, la stanza si riempie del profumo del forno e la coda di questo lungo inverno, tutto sommato, diventa decisamente più sopportabile. Molto Hygge. Molto “vita qualsiasi”. Sicuramente, per me, un grandissimo privilegio.
Cosa state cucinando in questi giorni? E soprattutto, di che cosa avete voglia?