Giugno è finito prima che potesse cominciare, almeno nella mia testa.
I suoi giorni se ne sono andati svelti, lasciando il passo uno all’altro, senza tregua, come succede sempre quando siamo talmente presi dal lavoro da non aver quasi tempo per null’altro. In quel turbinio di cose da fare, scadenze da rispettare, progetti da valutare e decisioni da prendere che caratterizza da qualche mese la mia vita.
Giugno è andato. Me ne sono resa conto stamattina, seduta da sola in terrazza (sì, finalmente abbiamo terminato i lavori, proprio ieri, qui potete vedere le foto e leggere il racconto) con una tazza di caffè nella mano e il sole intorno. Il silenzio della città vuota. All’orizzonte, il 1° di luglio. “È estate” mi sono detta. “E stasera rientrano i bambini”. Ho voglia di cucinare, di leggere, di scrivere, di mangiare, di nuotare. Ho voglia di tante cose, per riprendere in mano le fila del giorno, e anche quelle della notte.
Dove sono stata sin qui? Non lo so. Non fissa. In tanti posti, ma sempre con il mio piccolo computer portatile sulle ginocchia. Ho scritto molto, non solo alla scrivania, come spesso mi capita di fare. In aereo, in treno, in hotel. Anche in macchina, se guida qualcun altro. Assorta nel mio mondo fatto di fogli bianchi e righe di parole che si compongono velocemente una sotto l’altra, proprio come sta succedendo adesso.
Per sapere cosa ho fatto – davvero – devo scorrere l’agenda. Era la fine di aprile. Ero a Barcellona con il team (meraviglioso) di ELLE per i Bridal International Awards. Poi a L’Albereta, per i due tea time di maggio. In Sicilia, per il matrimonio di Andrea e Paula. Ho tenuto il mio primo corso di foodwriting, a Milano.
È finita la scuola – tra gare sportive, premiazioni, cene di classe, lacrime e una sensazione di vuoto incolmabile pensando che Lilly ha terminato la primaria. Che la mattina non l’accompagnerò più in quello stesso posto dove – da dieci anni – vado ogni mattina prima che la mia giornata cominci. La scuola è finita. I miei figli sono andati al mare dai nonni. Io mi sono chiusa in casa a scrivere per due settimane, uscendo praticamente solo il venerdì mattina esco per andare da Radio Monte Carlo (ogni venerdì dalle 11:00 alle 11:30 potete ascoltarmi in diretta!). Sono tornata in Sicilia per iniziare lo shooting del nuovo libro (la foto di questo post è una piccola anterpima del lavoro che sto facendo con Stefano Scatà). Ho mangiato tanto (e ho messo su 3 kg!). Sono tornata e ho lavorato una settimana intera al giornale, per mandare in stampa il numero dell’estate di ENJOY Living, che ora è qui con me, sulla mia scrivania.
Giugno è terminato in un soffio. Con i suoi temporali e i suoi giorni caldi. I bambini sono tornati dal mare, abbiamo fatto il cambio delle valigie e poi sono partiti per il camp estivo. Tornano tra poco. Tra due ore. Vorrei far loro una sorpresa e dirgli che domani partiamo insieme per la Sardegna. Tre giorni, solo per noi, a casa. Per riprendere il filo del discorso dove lo avevamo lasciato. Per raccontarci cosa è successo in questo mese in cui ci siamo solo parlati al telefono, visti su FaceTime e mandati centinaia di messaggi pieni di cuori palpitanti, unicorni, zampe di gatto e foto di quello che abbiamo catturato con il telefono nelle nostre giornate, separate da qualche centinaia di chilometri.
Mentre queste cose, semplicemente, accadevano, il mio libro Buone Maniere è stato finalmente portato a termine (sì, con 3 settimane di ritardo rispetto al previsto, è vero). Impaginato, rivisto e corretto – si trova sotto i rulli della stampa al momento in cui voi leggete. Era tanto che volevo scrivere un libro che raggruppasse, capitolo per capitolo, le mie idee sull’arte di vivere con grazia. Alla fine l’ho fatto. E tra poco, se lo vorrete, potrete averlo sul vostro comodino. Nelle pagine dei ringraziamenti, come promesso (leggete qui, per chi non l’avesse fatto prima) ci sono anche i vostri nomi. Grazie per avermi scritto, sostenuto, aiutato a scegliere. Ogni volta che ho avuto un dubbio ho pensato a voi, e mi sono chiesta “è utile scrivere questa cosa?”. Poi ho agito di conseguenza, con le vostre risposte in testa. Sussurrate dal blog in un commento. Lasciate lì, per me, che le leggo nei momenti più impensabili della giornata.
Giugno è finito. La terza stagione è cominciata. Sto per trasferirmi a Roma, dove andrò a lavorare per qualche tempo (il progetto è ancora riservato, ma ovviamente ha a che fare con la TV). Farò la pendolare su e giù. In treno, o in aereo. Luoghi dove scrivo al meglio. Dove trovo me stessa più che in ogni altro luogo. Isolata dalla mia mente dentro un contenitore di suoni, parole, gesti, persone. Io e i miei pensieri. Per capire da che parte sto andando. In un anno che, più di ogni altro, si sta rivelando inaspettato. Del resto, è l’anno che finisce con il numero 8. Sono sempre così, per me, gli anni con l’8. Il punto in cui qualcosa finisce e qualcosa comincia. Ma quello che deve cominciare, è un’altra storia. Un altro post. Un altro momento da condividere con voi.
GRAZIE per la vostra pazienza. Per l’attesa quando esco di scena. Grazie di cuore. Vi penso ogni giorno. E se non scrivo, mi mancate.
Luglio sarà molto diverso. E non vi immaginate quanto…
A proposito, dove siete? Cosa state facendo? Come avete iniziato la terza stagione? Io ho molte ricette da postare e cose da scrivere su questo tema. Aspetto i vostri commenti. Per ora grazie! Buon mese di luglio signore (e anche signori, certo).