Negli ultimi dieci anni ho notato che molte persone hanno abbracciato, senza un motivo realmente legato alla salute, una dieta senza glutine. Se è vero che per chi è celiaco il glutine rappresenta un ingrediente da evitare anche in piccolissime quantità, perché altamente nocivo, chi non ha questa malattia non ha alcun motivo per guardare al glutine come a un nemico della propria dieta. Considerati i numeri che i prodotti pronti senza glutine stanno registrando attualmente alla vendita, è fuori da ogni dubbio che, per i più, mangiare senza glutine oggi sia qualcosa da fare per imitazione, spesso di personaggi dello spettacolo, che hanno fatto di questa alimentazione la propria bandiera. Il problema è che molti non sanno che rischia di essere peggiore di molte altre mode alimentari che hanno attraversato gli ultimi decenni. Privarsi di tutti gli alimenti che contengono glutine, se non si è celiaci, rischia di provocare danni importanti al nostro organismo. Senza dare, di contro, nessun beneficio reale.
Il primo mito da sfatare è che il glutine faccia ingrassare e sentire gonfi. Sono le porzioni abbondanti di pasta e di pane che provocano questa reazione (la medesima, se non peggio, si ottiene mangiando prodotti senza glutine creati dall’industria). E’ vero però che alcune persone (e io tra queste) hanno sviluppato una sensibilità al glutine, che fa sentire stanchi e fa aumentare di un taglia il girovita.
IL GLUTINE, CHE COS’È?
La parola glutine deriva dal latino e significa colla. Si tratta di una molecola piuttosto grande, presente in alcuni cereali, tra i quali il grano e il farro, per esempio, ed è formata da due proteine: gliadine e glutenine, che a contatto con l’acqua e con il processo di impasto si gonfiano e conferiscono una buona consistenza. Poiché è contenuto in quantità più o meno elevate in quasi tutti i cereali, lo si trova di conseguenza nel pane, nella pizza, nei dolci e in tutti quei prodotti realizzati con farine, ma anche in molti prodotti industriali, come sughi o gelati, dove viene impiegato per dare una certa consistenza.
PERCHÉ MANGIARE GLUTENLIGHT
Accanto alle persone che sono allergiche al glutine o celiache, ci sono molte persone, come me, che sono solo a rischio di infiammazione da glutine se ne abusano. I sintomi sono spesso facili da scambiare per qualcosa d’altro: ci si sente, stanchi, spossati, gonfi. È fin troppo comodo pensare che sia solo stress: in realtà questo è il modo in cui il nostro corpo ci dice che stiamo tirando un po’ la corda. E ci chiede di rallentare. Sarebbe un errore eliminare il glutine dalla dieta, ma può invece aiutare saper cucinare dei piatti che ne contengono poco, in modo da far sì che l’organismo non perda l’abitudine a ricevere cibo che contiene glutine. L’obiettivo è quello di imparare quali sono gli ingredienti che naturalmente nascono privi di glutine (come il riso e il mais, per esempio) ed evitare di acquistare dei prodotti industriali che, per assomigliare nel sapore e nella consistenza a quelli che contengono glutine, vengono addizionati con grassi, zuccheri, additivi chimici che alzano l’indice glicemico e impoveriscono la qualità della nostra alimentazione.
Personalmente, utilizzo le ricette #glutenlight quando mi sento stanca e gonfia, spesso a causa di pasti consumati ripetutamente fuori casa, a base di prodotti maggiormente raffinati rispetto a quelli a cui sono abituata. Il risultato sono piatti sani, semplici da preparare e buoni, che vanno bene per tutta la famiglia.