1 Aprile 2019

COSA SIGNIFICA (PER ME) VIVERE SLOW

Alcune di voi mi hanno chiesto come si fa a vivere "slow" viaggiando tanto e facendo mille cose. La risposta è semplice. Vivere slow, è una condizione mentale. Ci si può stressare restando immobili. O viaggiare ad alta velocità assaporando il viaggio. Io ho imparato a farlo. Volete farlo anche voi?
106 commenti

Questo post è dedicato a Gisella (Rossi), che a gennaio mi ha scritto chiedendomi come si potesse parlare di slow living quando sei sempre in giro per l’Italia (e non solo) e mi ha fatto riflettere sulla questione. Ma anche a Maurizia, che proprio qui – sul blog – il 5 di gennaio in risposta al mio post chiedeva più tempo per sé (e chiedeva anche: ma in che mondo vivete?). E poi anche a Lalla, che quest’anno si sposa (contro le sue stesse aspettative di qualche tempo fa… e se non mi sbaglio io avevo promesso un regalo, al tempo). Questo post è dedicato a tutti quelle donne che, nel leggermi, vogliono trovare un momento di respiro. Ma sono anche convinte, come me, che rallentare la corsa non significhi affatto arrivare ultime.

Come si fa? Non ho un segreto. Solo una tecnica: pianificazione. Nella mia vita ce n’è molta. Inflessibile a volte, e poi totalmente abbandonabile (quando le cose sono travolte dalla corrente, devi seguire la corrente a testa alta, altrimenti affoghi).

Slow living ad alta velocità? Non è un controsenso, solo un ossimoro. Una licenza poetica che però ha la sua possibilità di essere compresa. Io sono così. Faccio molte cose, ma le faccio tutte a passo lento. Perché stare ferma non fa parte di me. E neanche rincorrere le cose. Quindi ho dovuto trovare una soluzione. E l’ho trovata. Mi farebbe piacere condividerla con voi, se pensate di averne bisogno.

Così, adesso, sono qui. Non so neanche dire se sono stanca. Probabilmente sì, ma se me lo dico ci credo e poi mi addormento. Invece voglio scrivere.
Sono di nuovo in treno. Ormai è il mio ufficio mobile. Traballa sui binari dell’alta velocità, ma tutto sommato è piuttosto confortevole, perché mentre mi trasporta a casa, mi dà la possibilità di produrre. Sono quella dei treni la sera tardi e la mattina all’alba (siamo in due, il mio collega Roberto è come me). Sono fortunata, perché riesco a concentrarmi anche in situazioni estreme. Anche in momenti come adesso, che delle ultime 23 ore ne ho passate 5 in treno, che ne ho dormite 6 scarse e ho passato le altre in piedi. La mia testa è un compartimento a sé, inflessibile quando si tratta di cedere se non lo vuole. E questo è il mio segreto: decido io, non lascio che sia la giornata a farlo. Mi alzo presto, sbrigo le mie faccende con tutta l’efficienza di cui sono capace e mi fermo spesso, nell’arco di una giornata, per fare piccole cose che danno alla mia vita quel passo lento che adoro.

Mi alzo dieci minuti prima per fare colazione con calma. Porto i bambini a scuola (quando non sono sul set, perché quando sono fuori telefono e li accompagno con la voce mentre loro vanno). Mi fermo a guardare la mia gatta dormire sulla poltrona. Mi preparo il thé nella teiera sul vassoio (sì, anche in albergo, non solo a casa) e me lo bevo con calma. Se devo aspettare, leggo. Se sono in viaggio, lavoro. Se ho 15 minuti di tempo libero, rispondo alla posta elettronica. Chiudo il cellulare in un cassetto quando scrivo o lavoro e non voglio distrazioni. Lo metto in camera da letto quando è ora di cena e lascio che la gente capisca che… dopo le 7, io non ci sono.
Certo, a volte senza sgomitare e senza correre finisce che perdo alcune “occasioni”, ma seguo una strategia. Che dice: tutto? Non si può fare. Scelgo quello che per me ha più valore. Voglio essere prima di tutto una donna, una moglie e una madre. Poi una scrittrice. Solo per ultimo un volto della tv. Adoro ogni parte del mio lavoro, anche quando come adesso ho i piedi gonfi e ho bisogno di riposare. Mi fa male il collo e non vedo l’ora di stendermi. Ma amo ancora di più essere una libera professionista e poter gestire il mio tempo, con quella noiosa parsimonia che spinge la formica a lavorare in estate, mentre la cicala canta e si diverte. Sino a che il caldo tepore estivo lascia il posto al vento freddo dell’inverno.

Dunque, per rispondere a Gisella e a Maurizia: slow living non è vivere in campagna, o alzarsi alle 10 e non lavorare 40 ore alla settimana. Slow Living, per me, è la filosofia di vita Hygge (la felicità e la bellezza? Sono nelle piccole cose e nei gesti quodìtidiani). Vivere a passo lento significa apprezzare ogni momento. Anche quando – come adesso – la vita fuori dal finestrino scorre rapida a 300 km all’ora. Ma io sono ferma, nella mia testa.

Vivere slow significa non lasciarsi prendere dal panico delle cose che non hai fatto, sapendo che tutto non lo potrai fare. Mettendo in ordine di importanza quello che vuoi fare, non seguendo la lista in ordine di urgenza.

Dopotutto, domani, è un altro giorno, diceva Rossella O’Hara in Via col vento.
Dopotutto, la nostra vita è adesso.
Dico io. E se non la prendo un pezzo alla volta, lentamente, sarà come un dolce buonissimo che hai mangiato talmente in fretta da desiderarne solo ancora quando, purtroppo, sarà finito.

 

Raccontatemi il vostro modo di vivere #slow.
E se pensate di non esserne capace, scrivetelo qui. Ci aiuteremo a vicenda.
Perché anche quello che a volte sembra improbabile, un giorno diventa possibile. Come ha scritto Lalla. Felice mese di aprile! E buon inizio di primavera. A tutte voi.

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106 commenti

Caterina |

Ciao Csaba
Sono Caterina
2 anni fa ho avuto un cancro, e tutta la mia frenetica vita( sono un soprano di un coro italiano molto apprezzato nel mondo) si è fermata
Per due anni in cui mi sono curata per il cancro ho potuto avere il tempo….. tutto il tempo che volevo
E poi ho capito
Si ha tempo se si ama, più ami la tua vita piu troverai il modo di riempirla di presenza attenzione , e non importa se qualcosa sfugge …perche il tuo cuore è lì
A maggio di quest anno sono tornata al lavoro….e tutta la frenesia , lavoro famiglia passioni interessi ha ripreso il suo movimento e per un attimo ho avuto paura di non farcela
Poi una sera dopo una delle prime recite a teatro dopo il covid, ho trovato mio figlio addormentato sul divano con mio marito, mi avevano aspettata
L ho preso in braccio e l ho messo a nanna…
La vita è un attimo e io so bene di cosa sto parlando
Ma quell attimo…. godiamocelo perché è pieno di Luce
Con affetto e stima

Lucia Palmero |

Che bella persona che sei! Mi servirebbe un pò di questo tuo modo di essere presente in quello che fai. Credo di aver interpretato così quello che hai scritto. Mi piacerebbe avere un’amica come te
Grazie e buona primavera anche a te

Spataro |

Ma possibile che nessuno critichi queste tue “belle” parole…. Boh, a me pare na gran stronzata!

Paola Mirabello |

Quanto hai ragione, spesso mi ripeto che “con calma” e “lentamente” non sono la stessa cosa.
Vivere con calma, fino ad ora mi ha portato molti più frutti che non il “fare in fretta”, visto che quasi sempre facendo con calma il lavoro viene bene subito.

Alessandra |

Ciao Csaba, sono arrivata fino a qui da instragram, ed il tuo blog è stata una piacevole sorpresa. Non pensavo che questo modo di vivere avesse un nome, perché anche io la penso come te, ed anche io cerco di vivere lentamente, nonostante la mia vita sia frenetica. Lavoro nella ristorazione, prendo il treno alle 6.30 dal lunedì al venerdì, ma mi alzo alle 4.45, chi mi conosce mi dice che sono esagerata a svegliarmi così tanto in anticipo, ma io non ce la faccio a fare le cose di corsa. Devo svegliarmi, prendermi il caffè con calma, senza sedermi però perché altrimenti mi addormenterei, dopo di che mi preparo: doccia, capelli, make up non riesco ad uscire di casa se non ho il rossetto! Mio marito nel frattempo dorme, abbiamo orari molto diversi, lui si sveglia spesso e volentieri di soprassalto, facendo le corse perché è un ritardatario cronico! Lavorare nella ristorazione è abbastanza particolare, soprattutto quando fai la camerierabaristaaiutocuoca, bisogna stare sempre sul pezzo, non distrarsi e sorridere a tutti, ma anche li non mi faccio prendere dalla frenesia degli ordini, dal dover correre da una parte all’altra, faccio tutto ma con i miei tempi. Soffro d’ansia e cerco di vivere il più slowly possibile, per non cedere alla tachicardia e allo Xanax. Devo ringraziare la mia ansia, forse, se ho capito che come vivevo prima era sbagliato. Non ho bisogno di affannarmi per fare le cose, e non devo rispondere a tutte le telefonate e messaggi che mi arrivano, la mia vita è migliorata, e me ne accorgo quando si presenta un problema: nessuno sconforto, aspetto che il terremoto passi trovando una soluzione, cercando di farmi prendere dal panico. La fretta non porta da nessuna parte.
Ti auguro una buona giornata.

Francesca |

Bella riflessione. ❤️

Sonia |

Ma grazie a te cara Csaba di aver risposto, anche perché non volevo trasformare il tuo blog di lifestyle in uno di astrologia, ma del resto questa materia ci spiega anche certi precisi stili di vita e inclinazioni e la foto che hai scelto, inconsciamente, non è un caso, visto che la caratteristica fisica principale di Mercurio erano i piedi… alati! Inoltre adesso puoi spiegare a chi crede che tu sia soltanto precisa e impeccabile, che in te c’è un lato assolutamente imprevedibile e anticonvenzionale. Se la data è quella che ho trovato…c’è anche un lato ‘dissacrante’ , dark e molto passionale! La tua Luna dovrebbe essere in Scorpione, mentre quella che hai visto l’altra sera è stato l’ultimo plenilunio di Primavera, spesso ‘illuminante’ nel bene e nel male! Un abbraccio e buone cose♥️

Isabella |

Buongiorno Csaba.
Sono capitata per sbaglio sul tuo blog e non ho potuto fare a meno di leggere questo bellissimo articolo!
Ho 27 anni e da poco mi sono buttata nella libera professione. Questi primi mesi sono stati un vortice di nuove esperienze ma purtroppo mi sto rendendo conto che non me le sto godendo come dovrei perché mi trovo un po’ sopraffatta da troppi lavori.. Forse come dici tu non si può fare tutto ma mi rendo conto che faccio fatica a dire di no perché mi sembra sempre di perdere delle occasioni. Questo mio dire sempre di si e la voglia di dare sempre il massimo però mi stanno portando in questi mesi a fare degli orari improponibili davanti al computer e mi sta facendo pesare un lavoro che ho scelto io e che amo.
Perciò ora sento il bisogno di prendermi una pausa e di ripartire con la voglia di trovare un equilibrio e di godermi ogni piccolo momento, perché fino ad ora mi sembra di aver vissuto sempre pensando” a quello che c’è da fare dopo” senza vivere il presente.
Leggere articoli come il tuo mi fanno capire che è possibile e che l’equilibrio tra una vita da libero professionista e una famiglia esiste! Che la vita non è fatta solo di corse e nervosismo e che ce la posso fare anch’io!
Perciò ti ringrazio tanto di aver condiviso la tua esperienza e per i tuoi consigli, spero anch’io di riuscire a vivere “slow” e di trovare finalmente il mio equilibrio!
Un caro saluto =)

Sonia |

Cara Csaba,
questo tuo articolo dimostra che l’astrologia è un sapere antichissimo che ha sempre funzionato. ” In che senso?”, ti chiederai. Nel senso che il tuo segno solare, la Vergine, è governato da Mercurio, mitologica divinità alata che sfrecciava da una parte all’altra, come un treno! È l’ archetipo della comunicazione, della scrittura, degli spostamenti e dei viaggi, nonché delle mille cose da fare. Non a caso, anche in astronomia è il pianeta più veloce! Le persone della Vergine come quelle dei Gemelli incarnano il mito di Mercurio,ma seppur concreto, pragmatico , critico e votato al perfezionismo il primo, pochi sanno di quanto sia ironico, folle e bisognoso dei propri spazi per la presenza di un altro archetipo,Urano! Sarebbe interessante capire anche il tuo segno lunare…attinente alla casa e al senso dell’ospitalità. Un abbraccio…stellare e complimenti per tutto!

csaba |

Caspita Sonia, che quadro (astrale) interessante. Non lo sapevo… e quindi grazie. Ora cercherò di scoprire il resto. Intanto sono… sul treno delle 21.00, sfreccio verso Roma. mentre in clielo c’è una luna bellissima. Un saluto dall’alta velocità!

Claudia Andreotta |

Che piacere immenso, quanta forza travolgente da queste parole!! Sono state come un abbraccio alla fine di questa giornata interminabile e così vicina alla sveglia di domani… Ma da questa sera ho la certezza di non aver sbagliato scegliendo il mio nickname su Fb, Claudia Hygge. Grazie Csaba.

ele |

meraviglioso questo tuo articolo. mi fa riflettere e sopratutto mi ha donato una rinnovata serenità di fronte ad una vita frenetica dove spesso le semplici cose quotidiane non vengono apprezzate. grazie.

principessina |

Carissima Csaba,
La seguo con piacere da ormai parecchio tempo ed ho acquistato-ed apprezzato- il Suo libro buone maniere. Volevo farLe i complimenti perché è sempre un sollievo leggere i Suoi articoli in questo mondo stracolmo di maleducazione. Sono madre di un bimbo super attivo ed impegnativo di 15 mesi e lavoro part time quindi purtroppo in questo momento i momenti di relax che posso concedermi sono pochi, ma ci provo il più possibile e soprattutto cerco di ritagliarmi qualche momento slow! Pensavo sarebbe carino da parte Sua omaggiare al “Signor” Enzo qui sotto un copia del libro buone maniere per l’appunto, ritengo che possa essergli senz’altro utile;)
Spero di poterLa incontrare quando sarà di nuovo a Torino!

michela |

Meraviglioso!!! E ancora più meravigliosi i commenti ed i confronti.
Ogni tanto leggo il tuo blog Csaba e ogni volta mi sento sempre come se tornassi “a casa”… <3

Alessandra Purisiol |

Aldo Manuzio (veneziano come me) aveva un motto :”festina lente” che tradotto significa affrettati lentamente. È quello che ho messo in pratica in tanti anni di lavoro e studio. Un obiettivo davanti, dare delle priorità e non perdersi in quello che non serve allo scopo. Organizzare spazio/tempo, cadenzare le azioni senza lasciarne di non concluse.

Stefania |

Grazie per le tue sagge parole, per la convinzione che trasuda ad ogni frase, i stilla coraggio a non demordere. Io non sempre ad essere slow ma credo fortemente che mantenere l equilibrio e il proprio centro ci aiuti a rimanere sani e un po’ più felici… Grazie per il tuo generoso contributo.

valeT82 |

Cara Csaba,
Da tempo ti seguo (chiedo scusa se do del tu ma per me è come se fossi di famiglia) sono Valentina,sono mamma,moglie,figlia,sorella maggiore-la 1* di 4..-rappresentante di classe della mia bimba più grande, con la passione per la fotografia e il giardinaggio..e fino allo scorso mese anche operaia in un magazzino spedizione.. Da qualche anno,da quando è nata la mia seconda bimba, ho imparato a vivere slow..come dici tu, dando la priorità alle cose che ritengo davvero importanti e..alla mia agenda! La mia Madeleine anche a scuola mi ha disegnato con l’agenda!! Vivere slow credo sia vivere scandendo la propria felicità..che al giorno d’oggi è per molti un sogno. Un abbraccio forte forte

Alessandra |

Buona giornata, Csaba.

Noemi Agosto |

Ciao a tutti/e e soprattutto ciao Csaba! Il mio vivere slow è ricco di piccole cose semplici che creano in me, oramai in maniera del tutto naturale, un senso di momentanea pace esteriore ed allo stesso tempo profonda serenità interiore. Parlo del profumo della mia candela preferita appena rientrata a casa dal lavoro, della sensazione di una coperta delicata addosso mentre assaporo una bevanda calda prima di addormentarmi, dell’effetto rilassante che i colori freschi e tenui della mia camera (rinnovata da poco per tale scopo) hanno sul mio umore. Parlo della musica blues o classica in sottofondo che crea, insieme alle luci soffuse, un’ atmosfera magica, mentre preparo la cena ed apparecchio la MIA tavola: si, perché pur vivendo sola, amo che essa sia sempre ben ordinata, completa ed in linea con il mio stile semplice ma curato. Parlo dell’ odore di pulito o bucato negli ambienti in cui vivo, quello che entrando ti da il benvenuto, facendoti sentire davvero a casa. Da quando ho imparato ad apprezzare ma soprattutto a fare queste cose anche solo per la mia tranquillità , la mia energia è aumentata, avverto meno la stanchezza di un lavoro quotidiano di otto ore e assaporo i veri, piccoli ma grandi, piaceri della vita. Può sembrare banale ma con un po’ di sensibilità, lasciandosi trasportare dai nostri soli cinque sensi, la vita assume tutta un’ altra prospettiva. Provare per credere!

Giorgia |

Per me vivere slow è ricominciare ad accorgermi di me, del mio tempo, essere consapevolmente me stessa in ogni cosa che faccio. Condivido il pensiero: la vita non è ciò che ci riporta al passato né il domani. La vita è adesso, mentre sono qui che, scorrendo tra un link e l altro mi sono soffermata sulla tua pagina, ho letto i tuoi pensieri e ho fatto delle riflessioni mentre attorno a me tutto scorreva e ancora scorre. La mia, non sarà una vita perfetta e molto ancora devo imparare ma, volersi bene è nella sostanza un dover rallentare e guardarsi, finalmente, nell attimo stesso in cui pensavo di essermi persa.
Grazie, per avermi regalato l occasione di rallentare per imprimere un pensiero.

Gabri |

Questo post è bellissimo. Trovo sempre un’ affinità incredibile con quello che scrivi. Ormai ci leggi nel pensiero… Voglio fare un poster .. Tutto? Non si può fare…. Ah che meraviglia.. ti adoro!!!!!

Riccardo |

Hai assolutamente ragione, sono d’accordo anche io con quello che scrivi!

Elisa |

Buongiorno Csaba,

più sotto avevo ancora risposto al tuo messaggio ma forse ho fatto una domanda un po’ più personale…non vorrei essere stata troppo indiscreta…il mio intento era di confrontarmi con te dato che hai appunto vissuto questo tipo di cose in prima persona…come mi hai scritto…ecco il mio “slow time” di oggi…mi sono presa tempo per queste parole a te, anche se ho la scrivania colma di faccende da sbrigare, ho seguito la priorità dell’importanza per ME. 🙂
Buon giovedì!

Lory |

io non riesco a vivere slow, pianificare mi stressa, non farlo mi preoccupa. quante belle parole in questo post.

csaba |

Lory pianificare vuol dire solo ragionare su cosa ci interessa davvero e dare a queste cose un ordine di priorità. Se non ci riesci… non è certo grave. Magari, semplicemente, non ne hai bisogno. Forse va già tutto bene così. Magari hai un passo più rapido e ne sei contenta!

lory |

grazie, non credo di essere così avanti, altrimenti riuscirei a vivere le cose, invece che a concentrarmi sul farle e basta. io devo, come tante mamme e donne lavoratrici, pianificare, ma vorrei anche vivere e sentire ogni momento. magari in maniera slow and higgy. le tue parole, quello che scrivi sono pensieri preziosi, complimenti.

Isa |

Vivere “adagio “richiede coraggio…tanto coraggio. Infatti quando corri (fisicamente o virtualmente) non hai il tempo di pensare,elaborare,porti delle domande o provare a capirti e capire. Vai spedita proprio per non dovere fare i conti con te stessa e con ciò che ti circonda.Perché( se è vero che la lentezza ti permette di “assaporare” la vita) quando il calice che devi bere è un calice amaro,preferisci buttarlo giù tutto di un fiato. Per vivere con un passo lento non bisogna ritagliarsi il tempo di farlo ma occorre essere in pace con se stessi nonostante tutti i pensieri e i problemi che affollano la mente. E il tempo-per quanto sia un elemento prezioso e raro- è quasi più facile da trovare.

Simonetta |

Ciao, io sono costretta a vivere slow perché la malattia è tornata. Non morirò di questo, ma è invalidante, provvisoriamente. Ho finito il 2018 con l’acqua alla gola, stanca e tirata. Mi sono goduta il Natale con il calore dei miei famigliari. Poi ho brindato all’anno nuovo non chiedendo niente di più che la serenità e le sicurezze di quello appena trascorso: salute per tutti, lavoro certo, qualche bella soddisfazione. Invece sono piovute tegole su me e la mia famiglia da gennaio. Questo tempo slow mi aiuta a prendere consapevolezza di questo nuovo stato. Una cosa è certa, ridendo (per non piangere) lo dico a mio figlio: sono scesa dalla ruota del criceto. Del criceto mamma? E ride come un matto. Scoppio a ridere pure io: sì, da sola non sarei mai scesa, mi hanno costretta, per un po’…e quando risalirò? Piano, piano, piano…il passo lo voglio decidere io. Un augurio perché tutte ci possiate arrivare, non costrette come me.

Gi |

Vedrai cara che quando risalirai, farai di tutto per non sprecare un passo, perché il peso specifico di ogni azione sarà diverso. Tutto avrà una luce nuova, più chiara e brillante…In bocca al lupo!

Mara Roccaforte |

Cara Csaba,
come sempre i tuoi post danno uno spunto di riflessione.
Per me vivere #slow significa riuscire a ritagliarsi del tempo per seguire una passione; significa dedicare del tempo solo per me stessa, facendo un bagno caldo per esempio.
Ma so anche come potrò vivere più #slow: quando entrerò nella mia casa nuova, vivere #slow significherà rendere casa mia calda e accogliente per me e magari Mr. Right se mai arriverà, preparare una cena romantica, fare ogni tanto colazione a letto e preparare il pane. Seguendo i tuoi preziosi consigli
Con affetto
Mara

Elisa |

Ciao, è da qualche tempo che ci rifletto, e in realtà averti conosciuto e seguito, mi ha permesso di trovare molti spunti interessanti cui ispirarmi sia per il modo di affrontare la quotidianità sia per affrontare la cucina. Siamo delle perfette equilibriste tra figli, marito, lavoro e casa, ho scoperto che affrontare tutto con un sorriso è molto meglio. Ma soprattutto l importante è non fermarsi quindi fare una cosa dietro l’altra sia al lavoro che a casa ma col giusto ritmo. Sapere cogliere degli attimi importanti per te, per i tuoi bimbi, per la tua dolce metà “fermarsi”con loro e poi ripartire. Inoltre ho scoperto il piacere di provare un po’ tutti gli ingredienti che trovo nelle tue ricette anche quelli che non conosco e ho aggiunto novità alla mia dispensa.La cosa curiosa è che sono convinta che aver ampliato la mia conoscenza alimentare abbia portato al risultato di aver aumentato la mia positività ed energia. Quindi grazie per i tuoi spunti e per aver portato quel tocco di eleganza nelle semplici cose che si trasformano in qualcosa di speciale. Ogni domenica mi impegno ad apparecchiare la tavola del soggiorno, all’ inizio con gran stupore dei miei piccoli, ora è una loro grande richiesta.a presto

csaba |

Grazie a te Elisa per avermi scritto queste belle parole. Ti auguro tutta la serenità che meriti, insieme alla tua famiglia, e di continuare a fare l’equilibrista proprio come faccio io… avendo la capacità di rialzarsi quando si cade, scuotere la povere e ripartire, con il sorriso. Buon pranzo della domenica!

Milena1981 |

Buongiorno, Elisa: “fare una cosa dietro l’altra sia al lavoro che a casa ma col giusto ritmo” è un principio pieno di buon senso. Se, infatti, ci si ferma troppo, sorgono dubbi, paure, ripensamenti che bloccano l’agire; al contempo, se non si trova il giusto ritmo, si rischia di correre come criceti su una ruota, senza meta e incapaci di fermarsi (e, talvolta, rinunciare).
Lo stesso accade a tavola, come ben sottolineato nel tuo bel commento: mangiare di tutto un po’ variando e sperimentando, privilegiando qualità a quantità, stagionalità a mode passeggere, come la nostra gentile padrona di casa ci ispira a fare da anni.
Buon inizio di settimana: qui un sole primaverile scalda il verde tenero e rorido di pioggia della vegetazione.

Lucy |

Si, forse il peggio è passato e ci avviamo verso un modo di vivere più umano e lieve. Ci vuole tempo, molte cose sono solo aspirazioni ma sappiamo quello che non vogliamo.
E il cammino in buona compagnia porterà buoni frutti!

Marina N |

Allibita da quanto letto …vorrei dire tante cose ma è meglio che non lo faccia. Quanto scritto sotto si commenta da solo..

Il circolo delle signore |

E’ LA PRIMA VOLTA IN QUASI 10 ANNI CHE SCRIVO SU QUESTO BLOG CHE LEGGO UN COMMENTO DI QUESTO TIPO… NON CREDEVO DI LEGGERE QUELLO CHE HO LETTO E CHE SI POSSANO SCRIVERE
E PENSARE VOLONTARIAMENTE E CONSAPEVOLMENTE COSE DI QUESTO TIPO. NON HO PAROLE!!!

csaba |

Dobbiamo festeggiare i 10 anni! Saranno 10 l’anno prossimo in realtà, nel 2020, e faremo un grandioso evento!!

Il circolo delle Signore |

Lo sai che mi trovi sempre pronta ai grandi eventi…Non vedo l’ora. In bocca al lupo per Lunedì

Il circolo delle signore |

Scusa, credevo di star scrivendo il commento nel post del ramen ha ha ha

csaba |

Va bene anche qui 😊😘

Il circolo delle signore |

Dai Csaba, scrivi un libro su tutti questi piatti “Comfort food”…
Un abbraccio

Enzo |

Sei brutta, scheletrica, senza lato b e seno. Fai tutta la snob e la figa quando sei un cesso e sicuramente se HAI un fidanzato o marito ti tradisce. A cortesie per gli ospiti al tuo primo sguardo “da superiore” (ma de chee) ti avrei presa a calci. Ciao sgorbio ignorante che non sa nemmeno l’italiano!

csaba |

Devo dire che leggendo questo commento Enzo si capisce che lei è un uomo di lettere e di grande cultura. Le faccio i miei complimenti. Io ho avuto un’istruzione più modesta. Quanto ai miei difetti fisici, sono fortunata ad aver trovato marito nonostante le circostanze. Auguro una buona serata anche a lei.

Dalila |

Bravissima Csaba! Risposta bella ed elegante

Wikymary |

Che tristezza leggere parole piene di rabbia verso non si sa bene cosa! Come al solito sei una gran signora.

Chiara |

Come sempre… hai una gran classe Csaba!!! Complimenti ancora 😉

Elena Cambiaghi |

Grande Csaba

Cristina Bolzonella |

Csaba, sei il mio mito. Troppo forte!!!
Un abbraccio
Cristina {Ve)

gisella |

ma veramente? 😳Da non crederci! Quando uno ha classe…..

Lalla |

Ah benone. Anche qui gli haters.
Sono peggio della salmonella…………

Daniele Arduino |

Gentile signor Enzo, nel leggere le sue delicate e circostanziate definizioni dell’universo femminile, noto una qualità che è comune in molti individui che si arrogano il diritto di chiamarsi uomini, i quali sfoggiano esperienze significative che innescano una sana invidia nell’universo del genere maschio amorfo. Chi si sente frustrato dall’intelligenza, fascino ed eleganza femminile, commette l’errore di dichiararsi. Sono certo che le sue frequentazioni hanno ben altro “spessore” e livello culturale, nonché aspirazione di poter, un giorno non lontano, essere riconosciute su Facebook quali “Reginetta dell’abbacchio di Tor…” .

Ambretta |

Grazie mille.Io ho imparato a ritagliarmi piccoli momenti, la colazione, un libro, una telefonata piacevole.

Valentina |

Per me vivere slow significa alzarmi alle 4:30 la mattina e prendermi tutto il tempo per me prima di andare a lavoro. Ho imparato a farlo ai tempi dell’università, quando uscivo di casa per andare a lezione alle 9 e passavo la giornata tra lezioni e biblioteca per studiare fino a quando non rincasavo ed era già ora di cena. Quello delle 4:30 del mattino è il tempo per me, la mia ora sacra, al netto delle attività routinarie e necessarie (lavarsi, vestirsi, fare colazione con calma, consultare l’agenda e camminare fino alla fermata del tram). In quel tempo il mondo è fermo, assopito mentre io sono piena di energie, quelle energie vitali che mi permettono di fare ciò che veramente mi piace, In quell’ora leggo, scrivo, partorisco idee, studio, cucino e mi godo i miei spazi, la mia casa, la mia vita.

csaba |

Cara Valentina, il tuo messaggio è davvero pieno di energia positiva. Grazie! Anche a me piace svegliarmi presto piuttosto che non avere un’ora per me. A che ora vai a dormire la sera? perchè io alle 23 chiudo gli occhi, se posso… anche se quando sono in giro per lavoro molto spesso non riesco a dormire prima dell’una. A volte penso sia poco, ma forse aver imparato a gestire bene il riposo (poche ore, ma belle intense!) è un po’ il segreto del poter fare tutto a passo normale. Grazie per il tuo esempio, e per averlo condiviso con noi. Buona giornata!

Valentina |

Cerco di andare a dormire verso le 22/22.30 ma non sempre riesco! E, comunque, pure io riesco a dormire profondamente in pochissimo e per pochissimo tempo.

Matteo |

Così facendo, Paul Valéry scrisse i Cahiers, uno dei più straordinari monumenti del pensiero umano. Ogni mattina, tra le 4 e le 7, dal 1894 al 1945, senza saltare un giorno. Ventinove volumi, trentamila pagine. Nulla dies sine linea.

Ambrogio |

Un post si dedica a tutti ,uomini e donne,perché tutti gli esseri umani vivono le stesse dinamiche .Inoltre ,cara Csaba ,Le consiglio di rivedere la grammatica .Saluti .

csaba |

Buongiorno Ambrogio, mi scuso se il femminile l’ha offesa. In realtà io da sempre sono convinta che questo sia un salotto per signore. Cercherò di essere più sensibile nei confronti dell’altra metà del cielo. Con la grammatica non penso di avere problemi… il genere è un’altra cosa 🙂

Paola Grasso |

Ciao Csaba,
Mi ha stupita il fatto che stavo riflettendo proprio su questo negli stessi giorni in cui hai scritto il post… e mi è stato d’aiuto. Ho 21 anni e sto ancora imparando a capire me stessa e andare a tempo con la mia anima, ci sono momenti in cui tutto sembra caderti addosso e qualunque emozione, anche minima, si ingigantisce. Poi io penso che a volte ci perdiamo in un bicchiere d’acqua, ci aspettiamo chissà cosa e andiamo oltre i nostri stessi limiti, senza capire quando abbiamo bisogno di un attimo di riposo e rigenerazione. A me capita spesso e quasi sempre è il mio stesso corpo a impormi di fermarmi, con uno di quei mal di pancia o mal di testa che ti costringono ad annullare tutti gli impegni e a riprendere fiato. Oppure, trovare un equilibrio. Più faccio esperienze e più mi rendo conto che c’è un equilibrio, un modo di affrontare la vita che ti regala gioie autentiche a partire da piccole cose (anche se non mi è mai piaciuto dire “le piccole cose” perché sono piccole solo all’apparenza). Questo “slow” di cui tu parli è molto in sintonia con le mie riflessioni, penso che sia uno stile di vita che ci può rendere davvero persone migliori, soprattutto per chi sta intorno a noi, che così anziché sentirci lamentare dello stress, di quello e di quell’altro può godere della parte migliore di noi. Trovo conforto nelle tue parole, soprattutto in questo periodo che sto per laurearmi e stanno cambiando tantissime cose nella mia vita, dopo 3 anni fuori casa tra poco ricomincerà per me un altro viaggio, un’altra avventura. Ti ringrazio davvero per aver condiviso pubblicamente questi tuoi pensieri, ci ho pensato tanto tra un tram e l’altro e con questo commento volevo solo farti sapere che è stato molto bello leggerli!

csaba |

Cara Paola, che bello leggere questo commento. In te c’è una maturità che va sicuramente oltre la tua età anagrafica.
Sì, il vero punto è trovare l’equilibrio e ti assicuro che il mio è arrivato ben più tardi dei 21 anni! Ti auguro tutto il bene per la tua nuova vita. Le premesse le hai tutte in te. Continua a considerare grandi le piccole cose (credo che sia un trucco portentoso!). A presto!

Deborah |

Cara Csaba,
qualche giorno fa un mio alunno mi ha fermato prima di uscire con queste parole: “Lo sa, prof, la mia mamma dice che Lei è identica a Csaba, la giudice delle buone maniere in tv. Mica per una questione fisica, sa? È che avete lo stesso modo di fare, trasmettete ordine e tranquillità con eleganza”. Per me è stato certamente un complimento, ma anche una conferma del fatto che, come traspare nel post, avere chiarezza nella mente è un’incredibile boa per se stessi e anche per gli altri. Perciò concordo sul fatto che vivere slow significhi navigare senza indugio, mantenendo la rotta su ciò che davvero conta. Rileggere Seneca mi aiuta molto in questo.

Milena1981 |

Cara Csaba,
care amiche di penna virtuali,
proprio ieri ho prenotato in biblioteca “Il piccolo libro dell’Ikigai” di Ken Mogi: con questo termine si intende la “ragione di vita” per la quale vale la pena alzarsi ogni mattina.
Leggendo le vostre riflessioni, sento di poter affermare che stiamo vivendo un cambiamento epocale: dopo decenni di corsa sfrenata in nome del benessere e della carriera, si avverte un crescente desiderio di rallentare, per riflettere sulla meta da raggiungere e sulle eventuali perdite che la corsa comporta; sta poi a ciascuno cercare il giusto ritmo e il proprio bilancio costi/benefici.
Buon pomeriggio di calma pioggia primaverile.

csaba |

Sì Milena, è proprio vero. Si tratta di un doppio cambiamento epocale: la digitalizzazione globale delle nostre vite, che ci leva ogni privacy e ci bombarda di informazioni, e poi questa voglia irrefrenabile di fermarsi, e la paura di farlo, Il benessere e la carriera non sono nulla senza l’equilibrio. Il denaro non deve essere un fine, ma solo un mezzo per potersi permettere una vita. Se non hai una vita… il denaro aiuta poco. Mi viene in mente un film che è tra i miei preferiti “un’ottima annata” – il modo piùsemplice per spiegare come il tempo, gli affetti e la lentezza che serve per apprezzarli vincano sulla corsa sfrenata all’accumulo. Un giorno, spero di essere in grado di scrivere un romanzo su questo tema. Il titolo ce l’ho già. Per il resto… mi serve del tempo. E anche un po’ di coraggio.

Elisa |

Buongiorno Csaba,
sempre interessante leggere i tuoi post…di vita reale. sono pieni di colore…io da quando sono diventata mamma (3 anni fa) sento che, lavorando in proprio, l’organizzazione è indispensabile, ma dopo tanto tempo di vita “a cassetti”, tutta troppo organizzata, mi rendo conto che ho bisogno di “respirare” un po’. sono donna, moglie, mamma e lavoratrice, ma tutto insieme non riesco più a conciliarlo…quando sono al lavoro vorrei correre dal mio bimbo e quando sono da lui penso alle cose che si accumulano sul lavoro…! non ho più un attimo per me…dammi ancora qualche tuo consiglio da mettere in pratica…sei sempre dispensatrice di buona energia!
grazie…buona giornata!

csaba |

Buongiorno Elisa, quello che mi chiedi è facile perchè ci sono passata in prima persona. Quando i miei figli avevano 3 e 1 anno io ero a capo di una casa editrice, moglie da 4 anni e stavo iniziando la mia prima serie TV, che registravo a Roma. Mi sentivo sempre nel posto sbagliato al momento giusto. Ho impiegato diversi anni a trovare la soluzione, che per me è stata questa. Punto primo: l’organizzazione anche se noiosa mi salva la routine e non mi fa perdere i pezzi. Punto secondo: scelgo bene i miei aiuti, dalla tata al coinvolgimento dei nonni, che per fortuna nel mio caso ho vicini. Punto terzo: quando sono al lavoro mi concentro e quando sono a casa non lascio che il telefono squilli. Devo anche dire che ho dovuto cedere la casa editrice e concentrarmi sul mio lavoro di scrittrice. Mi è dispiaciuto? Certo. ma tutto non si può fare. La mia priorità è la famiglia. Il lavoro viene subito attaccato, ma appena dopo. Mio marito mi supoprta in questa scelta. Oggi i miei figli hanno 13 e 11 anni. Sono cresciuti con me. Allattati, nutriti, coccolati e ascoltati da una mamma che c’è sempre con la testa e con il cuore, anche quando è sul set. Loro lo sentono. Lo sanno. Lo apprezzano.
Dunque stringi i denti, organizzati e quando ti sembra di scoppiare… riposati. Stacca. basta 1 ora a volte. Senza sensi di colpa, senza compromessi. Vedrai, funziona! In bocca al lupo.

Elisa |

Grazie per il tuo messaggio di risposta positivo e concreto, ti confesso che mi ha emozionato un po’ vedere che hai risposto in tempi brevi… Non ti avevo mai scritto prima e lo apprezzo veramente molto. E oltretutto con parole piacevoli da leggere. Detto questo cercherò di mettere in pratica i tuoi consigli che mi sembrano veramente utili nel mio caso specifico. Posso farti ancora una domanda? Perché hai scelto di abbandonare la casa editrice per curare il tuo lavoro di scrittrice? Nel senso, hai preferito qualcosa che ti desse più tempo per te stessa o in base a che cosa hai fatto una scelta del genere? Se non sono indiscreta mi piacerebbe capire questa cosa, perché io sono impegnata in un’azienda quindi programmarmi una giornata con spazi sufficientemente capienti per me e per la famiglia non è sempre semplicissimo, ma nello stesso tempo È sempre stata la mia vita. Mi sento come ad un bivio ma non voglio avere fretta di fare delle scelte. Grazie se puoi rispondermi. Buona serata e buon weekend.
Elisa

Daniela Magnani |

Buongiorno carissima Csaba, leggo con piacere il tuo nuovo post sul vivere slow. Condivido il tuo pensiero, stile ed abitudini, credo come te che sia un magico incastro tra impegni lavorativi e famigliari, concedersi momenti propri, che facciano arrestare il ritmo incessante delle giornate e lasciare sempre aperta la possibilità di cambiare programma, di non fare tutto quello che ci siamo prefissati nella giornata (tanto non cadrà il mondo per questo). Vorrei puntare l’attenzione si, su una metodologia mentale per vivere slow, ma senza abbandonare la componente corporea, cioè ascoltiamoci di più, se siamo spesso in compagnia con tensioni al collo, mal di testa, malesseri più generalizzati… Beh il corpo ci dice che è ora di fermarci, che corriamo troppo, che dobbiamo cambiare qualcosa, che dobbiamo prenderci cura del nostro universo emozionale e corporeo, attraverso l’ascolto, l’alimentazione ed anche strategie mentali! Dopo tutto l’equilibrio è fatto di corpo-mente che si compensano e lavorano insieme al nostro benessere. Uno non può escludere l’altro a mio parere. Auguro una buona giornata e grazie per questi post così veri e motivazionali.

Barbara |

Buongiorno cara,sono Barbara e ti scrivo dalla mia silenziosa cucina dove ho appena finito di fare colazione. La mia sveglia è alle 5 perché adoro svegliarmi presto e così ho il tempo per dedicarmi al mio pasto preferito. Credo di essere riuscita a trovare,ormai da tempo,questo piacere di assaporare le cose della mia vita e godere fino in fondo di tutto quello che mi circonda eliminando questo benedetto senso di colpa che ci portiamo dietro da tempi immemorabili. Fare le cose con calma e pianificarle crea nella mia vita quel ritmo che mi rende consapevole delle mie ricchezze che sono assolutamente mio marito,le mie figlie,il mio cane e tutti quelli che mi apprezzano. Non perdo più tempo sperando nell’affetto,la vita è troppo breve. Ora visto che sono le 5,36 andrei a stirare che tra un po’ inizia la giornata lavorativa. Un super bacio splendida donna 💋

maria garofalo |

Io vivo slow facendo una camminata di 5/6 chilometri quasi ogni giorno e ancora preparando dolci per la colazione dei miei cari. Cerco di frequentare persone che mi fanno stare bene. E viaggio appena posso.

sabrina commissati |

Buona sera, io vivo slow, perché anche se ho perso il lavoro, ho appena perso la mia mamma… Il mio punto di riferimento… E anche se ho 2 figlie meravigliose, io non mi fermo mai a pensare…. Mi piace essere sempre in movimento,mi piace cucinare, come faceva la mia mamma… Ho 49 anni e anche se sto cercando disperatamente lavoro, non mi fermo mai.. Grazie mille.

Patrizia |

Buonasera cara Csaba!! Come sempre le tue parole ben precise e dettagliate centrano perfettamente l’argomento ed anche questa volta ci sei riuscita! Hai una proprietà e scioltezza letterale unica ma soprattutto fai ben capire il senso di tante cose… conforti e insegni non solo a me ma anche a tante altre donne e questo mi piace , pensare che questa speciale corrispondenza possa unire tante persone!! Si la vita è molto frenetica ma trovo anche che abbiamo bisogno un po’ tutti di avere qualcuno che ti ascolti e ti accetti per come sei e questo è un bellissimo modo!! Vivere con calma capisco che non è facile gli impegni e soprattutto le preoccupazioni sono tante ma quello che ora Voglio è di cercare il più possibile nelle piccole cose l’essenza della vita, per me una pur breve passeggiata è già rigenerante, pensare di cucinare con amore per la famiglia è meraviglioso!! Forse sarò banale ma questo mi rende serena e lo voglio dire!! Un caro saluto a te Csaba che ho avuto il piacere anche di conoscerti ed a tutte le tue ammiratrici , Patrizia😘

Elena Martinelli |

Grazie ai tuoi suggerimenti ho imparato a prendermi degli spazi di relax , quello che ancora non riesco è avere energia sufficiente per svolgere o seguire le attività della giornata,ma soprattutto non trovo il tempo per l attività fisica spesso arrivo a sera stanca e pur dormendo otto ore mi alzo priva di energia, mi chiedo come fai tu dormendo poche ore viaggiando lavorando molto seguire la famiglia mantenere i contatti con i tuoi fans ed essere sempre sorridente e positiva , vorrei tanto impararlo.

Il circolo delle Signore |

Che bello questo post cara Csaba! Io, oltre allo slow living ho fatto mio anche il concetto di minimalismo (meno e meglio!).
Ho inserito tanti piccoli gesti “slow” nella mia routine personale e in quella della mia famiglia, come concedermi una passeggiata a pausa pranzo, pulire/coccolare con calma la mia casa nel week end o alzarmi prima per dedicare tempo a me stessa!
A presto e buon rientro!

Valentina Perrone |

Cara Csaba! Per me vivere slow in questo momento vuol dire tornare a casa e concedermi tutto il tempo necessario per preparare qualcosa di buono per cena per la mia famiglia…ho un bambino di 21 mesi e a volte sembra impossibile farlo! Vivere slow per me vuol dire concedermi 10 minuti per leggere una rivista di cucina o leggere qualche pagina dei tuoi libri….So di avere ancora un margine di miglioramento ma al momento questo mi fa stare bene!

Daniela |

Che belle parole Csaba, sposo la tua filosofia slow,da un po’di tempo anch’io mi prendo un po’di tempo per me soprattutto nell’arco della giornata,devo fermarmi e mi dico nessuno mi corre dietro non devo dare conto a nessuno, non c’è cosa migliore che assaporare le piccole cose quotidiane come una colazione fatta in serenità, preparare una ricetta in silenzio solo io e i miei ingredienti…. a volte devo pianificare la giornata perché ho due bambini, ma ho solo 29anni e ho bisogno di qualche attimo per me perché credo di meritarlo, quindi viva il metodo Slow e viva il fermarsi e respirare il tempo…..

Chiara |

Solo una parola: GRAZIE!!! Avevo proprio bisogno di queste tue riflessioni stasera…

gisella |

ma ti sposiiiiii?!?
Che bello Lalla sono felice per te! Mille auguri ad entrambi
p.s. ma come mai mi ero persa questa chicca?

gisella |

Buongiorno a tutti, riflettere dovrebbe diventare sport nazionale! Le riflessioni spesso ci migliorano e ci fanno fermare un attimo, ci portano su isole personali di cui a volte abbiamo decisamente bisogno. Il tuo slow living, Csaba, ispira! Fa davvero credere che possiamo farlo, anzi che dobbiamo farlo! La vita spesso ci governa, gli impegni sono pressanti eppure tu hai trovato una via. Sei un bell’esempio!
In questo momento della mia vita mi sento distante dal quotidiano di tante signore che leggono e scrivono qui. Gli anni stanno scorrendo velocemente, i figli sono grandi e le loro vite avviate, mi sono trasferita da qualche mese in un’altra città, non lavoro e le mie giornate sono decisamente più tranquille. No, non sono un extra terrestre, non sono da invidiare e neppure da compatire. Vivo ogni giorno ciò che la vita mi offre , con serenità, a volte preoccupazione, intensità. Anche per me la felicità è assaporare i piccoli gesti quotidiani, in questo momento crearne di nuovi, a dire il vero. Sto vivendo ad un passo decisamente slow e ogni tanto faccio incursioni nella fernesia della vita (sappiate comunque che non mi alzo alle 10 e che non vivo in campagna ma in una grande metropoli) . Mi è piaciuto leggere questo articolo, Csaba, e ti ringrazio per averlo scritto!
Gisella

csaba |

Cara Gisella, in te e nelle tue parole c’è l’energia che ti ho visto esprimere quando ci siamo conosciute di persona. Ti ricordi quella sera a Erbin, prima del raduno, quando abbiamo mangiato davanti al camino dopo aver fatto pacchi e camminato su e giù per la tenuta tutto il giorno per finire l’allestimento? Io sì. Quel giorno c’era frenesia nell’aria, e l’emozione di un grande evento, ma c’era anche calma. Quella calma che viene dalla consapevolezza di aver fatto del tuo meglio, con onestà e senza tirarti indietro.
Ecco, il mio slow living è questo. Si può applicare ovunque… da Milano a New York, da un piccolo paesino in Sardegna alle spomnde della Bretagna. Chi pensa che la città sia solo frenesia e la campagna torpore segue un luogo comune. Io voglio invece dire a tutti coloro che lo vogliono davvero che rallentare – dentro – è bellissimo. Quindi ti mando un grande in bocca al lupo per la tua nuova vita. A presto!

Loredana Scopel |

Carissima Csaba leggo solo ora il tuo post e tutti i commenti molto belli delle lettrici. Mi ha fatto tanto piacere riandare con la mente ad ERBIN, al primo ed al secondo raduno, l’ emozione di essere stata scelta, la gioia di conoscerti di persona, la sorpresa di conoscere le altre ambasciatrici con alcune delle quali sono ancora in contatto.
Io cerco di vivere slow…. ma a volte la vita di catapulta nel dolore ( mio fratello dice che ogni uno ha il suo zaino da portare) .Ho avuto mesi difficili con Frank, ho temuto che questa volta non saremo arrivati in cima alla vetta, lo zaino che portavo da sola mi stava schiacciando, il dolore ti annienta di immobilizza, il fisico ti rimanda segnali difficili da governare. Io sono disciplinata per natura, ma ci sono stati giorni in cui vivevo in ospedale, difficile trovare lo slow living, la mente non torva pace! Ora va meglio, ho ripreso le mie corse in salita, il mio momento di assoluta pace interiore. Buona serata Loredana ( ho visto che c’ è un’ altra lory)

Lalla |

Sono commossa…. non so cos’altro dire. Anzi si, GRAZIE.
Grazie soprattutto perché hai dedicato un pensiero per me (e per tutte noi) in un momento di profonda stanchezza fisica.
Nel post precedente, quello che tu accenni, avevo già confessato il mio amore e mio impegno per vivere il più possibile slow.
Dobbiamo accettare i nostri limiti, ognuno di noi ne ha per quanto possa fare paura, bisogna fare un passo indietro e godere delle piccole cose.
Condivido pienamente che un buon metodo per vivere slow sia pianificare! Lo faccio, anche se la mia vita non è poi così piena, pianificare alleggerisce l’animo, riordina la mente e porta la propria vita ad un ritmo regolare.
Pianifico la mia mattina a casa, il mio piano di lavoro del pomeriggio, il menù settimanale, a che ora andare a letto… forse sono pazza (anzi, questo è una certezza!) ma vedo che quando non lo faccio la mia vita va allo sbaraglio e consumo energie inutili per stare dietro a tutto.
Troviamo quello che ci rende felici e teniamocelo stretto! Che poi non è così difficile. Magari è li, vicino a voi, a casa vostra, tra vostre mani, a portata di telefono, nel vostro giardino, nella libreria, nel cassetto dei sogni dimenticato……. 🙂
Un abbraccio a tutte

csaba |

Cara Lalla, sono io che devo ringraziare te, per questa risposta. Tu scrivi una cosa bellissima “quando non lo faccio consumo energie inutili per stare dietro a tutto”… è vero e tangibile. E’ il senso della pianificazione. L’equilibrio è il punto di incontro tra saper pianificare e saper improvvisare. Accettare i nostri limiti (e non superarli) è da sempre il mio motto. Ora so che è anche il tuo.

PS_mi sono riposata abbastanza questa settimana, e sono andata piano. Non ho finito tutto (sì, sono indietro con il lavoro) ma pazienza. Si recupererà.

Giusy |

Ciao Csaba, ti seguo molto volentieri e mi trovi perfettamente d’accordo ed in linea con l’idea di slow living.
Cerco tutti i giorni di lavorare su me stessa per assaporare anche io i benefici di ciò che questa modalità di vivere ti può offrire ma non è un lavoro facile. Svolgo un lavoro molto impegnativo a livello di ore e mentale basato molto sulla pianificazione ed organizzazione ed altrettanto mio marito ma da quando mi sono sposata giorno dopo giorno cerco di mettere pausa durante l’arco della giornata dando le priorità a ciò che mi può realmente dare benefici oltre all’impegno lavorativo . A piccoli passi ci sto riuscendo e mi sono rispecchiata molto nel tratto in cui raccontavi il momento della colazione perché anche io faccio così anzi sono partita proprio da questo e spero di trarne sempre più benefici possibili. Sei una donna molta garbata e con molto self-control nella maggior parte delle situazioni che noi lettori/spettatori riusciamo a percepire ed è una grande dote che nel mondo d’oggi fa la differenza. La vita è una, le priorità le decidiamo noi ed è ciò che scegliamo per il nostro bene che ci fa sentire leggeri.
“L’homme est l’artisan de son destin”

Complimenti

Giusy

Marica |

Cara Csaba!
Anch’io vivo slow. Faccio tantissime cose (gestisco case, marito,figli, cani, genitori) e riesco comunque ad avere tempo per me.
Certo aiuta non avere un lavoro con orari fissi, però trovo che le amiche che non fanno nulla per loro stesse adducendo la colpa al lavoro usino questo solo come alibi.
Prendersi un pomeriggio a settimana sarebbe l’ideale: tanti datori di lavoro dovrebbero capire che la qualità del tempo che si passa in ufficio è più importate della quantità. Però sono certa che tante donne non saprebbero che farsene di mezza giornata di ferie!!
Capaci di startene a casa a stirare..
Insomma, come te, credo che essere liberi parta dalla nostra testa. E quando si è LIBERI le priorità e le esigenze del vivere slow si snocciolano facilmente davanti ai nostri occhi.
RESPIRIAMO E MEDITIAMO!!

Dalila |

Buona sera cara Csaba, io odio la fretta, e odio anche il ritardo, mio o degli altri, sono molto precisa e preciso deve essere anche il mio tempo, come un orologio svizzero. Come te mi alzo 15 minuti prima perché adoro fare colazione, amo proprio il gesto di prendermi cura di me con una tazza di latte di soia e un dolce fatto in casa, apparecchiare e mangiare con calma, assaporare l’inizio di un’altra giornata, penso a quello che mi rende felice e a quello che devo fare dopo. È così che gestisco tutta la mia giornata, mi organizzo e non vado mai di fretta. Mi piace vivere godendomi ogni attimo della mia vita perché ogni giorno è diverso e il giorno passato non tornerà mai più e non voglio rimpianti. Un bacio

Jucilene Marques |

In ogni parola mi ritrovo..ma in particolare ..essere prima di tutto una madre..una moglie ….come ho già detto…quando ti ascolto mi sento una persona normale e non più una aliena

csaba |

E questo mi fa molto piacere. Siamo un gruppo, forse non grandissimo, ma consistente, di persone che vogliono innanzitutto vivere la propria vita a un passo umano. Cosa c’è di più bello?

Debbi.Michelle |

Ciao Csaba,
non so se leggerai questo messaggio ma lo scrivo comunque.
Seguo il blog da qualche mese ma ti “conosco” da anni, praticamente da quando mi affacciavo al mondo della cucina e ti scoprii su relatime nel periodo natalizio. Ora ho 23 anni e a giugno mi sposo, e non vedo l’ora di poter andare a vivere con Giovanni per provare tante tue ricette! Trovo molto più facile cucinare per gli altri che per me, anche se mi sforzo di farlo pensando al mio bene, ed alla tua filosofia: penso sia giusto imparare a prendersi cura di sè anche tramite ciò che si mangia ogni giorno. Non riesco sempre, soprattutto a lavoro, a mangiare senza fonti di disturbo come cellulare e televisione (anche se questo non dipende sempre da me), ma mi sforzo di provarci.
Condivido il tuo discorso di vita sullo slow living; io tendo a essere lenta in tutto: lenta a metabolizzare i cambiamenti e lenta nelle decisioni, lenta a fare colazione e a uscire di casa la mattina (lentissima poi a mangiare!); allo stesso tempo non dico mai di no a nulla e mi ritrovo a vivere giornate senza avere mai pause. La cosa che però più ancora condivido del post è il discorso riguardo la pianificazione: sono una perfezionista maniaca del controllo e pianifico sempre le mie settimane. Mi è molto difficile però abbandonare la pianificazione all’occorrenza come scrivi tu (forse perchè non ho ancora figli!), ma spero che la vita matrimoniale nella sua imprevedibilità mi aiuterà in questo!
Spero di riuscire ad acquisire una mia personale forma mentis che mi aiuti, più che ad essere lenta, a velocizzarmi un pochino nelle cose pratiche, mentre a rallentare e a mantenere la mente ferma nelle cose meno pratiche, invece di andare in ansia per i troppi impegni e imprevisti che mi assalgono!
se sei arrivata fin qui, grazie per la pazienza, volevo scriverti da tanto ma non trovavo il coraggio!
spero di rileggerti presto qui sul blog! Debora

csaba |

Cara Debora, ho letto il tuo messaggio sino in fondo, Grazie! Penso che la soluzione a quello che tu vivi come il tuo problema si proporrà da sola con il tempo. A 23 anni a nche io ero assuefatta dalla necessità di controllare tutto. Poi la mia vita all’improvviso è andata all’aria. E ho dovuto annaspare per riconquistare il controllo. Ho visto finire una relazione lunga e importante alla quale tenevo molto e che non sono riuscita a recuperare. Non ero in grado di controllare questa cosa. Sono caduta. In fondo. ma poi ho rialzato la testa. E ho voltato una pagina grande, bianca e pulita, sulla quale ho ricominciato a scrivere la mia storia. Ho imparato da quella grande sofferenza che si deve lasciare una via di uscita al controllo. E’ difficile per alcune, come noi. Ma necessario, credimi. Spero che tu non debba sbatterci contro come ho fatto io per capirlo. Sicuramente crescendo (e poi invecchiando) lo troverai piuù naturale. Per il resto, posso solo dirti: vinci la paura di dover essere sola al timone. Pensa positivo. la vita sa sorprendere in modo meraviglioso. te lo dice una che per i suoi primi trent’anni ha fatto il contrario! Ma negli ultimi 19 ha trovato il vero senso del tutto 🙂

Debbi. Michelle |

Ciao Csaba, perdonami se leggo solo ora la tua bellissima risposta, perché sono tornata al post dello slow living per riguardare ciò che avevo scritto. Grazie delle tue belle parole, e dei consigli tratti dalla tua esperienza personale! Ti ringrazio! 🙂
Ora sono sposata e tra poco avrò a disposizione un mese intero di libertà dal lavoro, e non vedo l’ora di sperimentare tante ricette, ho ancora Csaba Five Seasons da inaugurare! Un abbraccio, e buon fine settimana!

csaba |

Buon fine settimana! E grazie del messaggio. Happy cooking ❤️

Veronica |

Io non ho vie di mezzo,o corro come una matta oppure sono talmente stanca che non riesco a muovermi!
Vorrei trovare una via di mezzo e vivere tranquilla facendo tutto senza “tirarmi il collo”!😭

Monica |

Lo cerco da sempre, ma non ci riesco, corro tutto il giorno, strafaccio, sia al lavoro, sia a casa e mi sento frustrata se non porto a compimento qualcosa, e allora mi innervosisco, ma la stanchezza prende il sopravvento e devo necessariamente mollare. Poi, mi rendo conto che la stanchezza deriva dal pensiero di troppe cose che voglio fare tutti i giorni, come se non ci fosse un domani. Sì, la parola chiave è pianificare, lo faccio già, ma devo farlo meglio e mettere un punto quando la stanchezza mi suggerisce di smettere. Buona giornata 💐

Maria Rita Salvador |

Buongiorno a tutte voi!
Sicuramente sono una privilegiata in questo argomento. Premetto che sono una casalinga, per scelta da circa 5 anni, con un marito e un figlio di 20 anni. Ho scelto di non cercare più l’ennesimo lavoro umiliante e sottopagato, solo perché non ero più una ragazzina. La mia ventennale esperienza non interessava più nessuno e quindi la decisione di lavorare a casa per la mia famiglia.
Nonostante io non abbia orari ed un lavoro fuori casa, le mie giornate sono piene e assolutamente scandite da mille impegni, come potrete immaginare.
Riesco comunque a ritagliarmi dei momenti slow, solo miei, imponendomeli. Non è stato immediato, ci sono voluti anni, perché quando sei a casa, tutti pensano che sei a disposizione 24 ore su 24 e tutto viene svolto così….magicamente.
Il mio consiglio è di rinunciare a controllare tutto, accettare ed APPREZZARE l’aiuto del marito, anche se non è stato perfetto……smettere di fare le cameriere ai figli adulti e soprattutto volersi bene.
A volte funziona pensare: ma un uomo si farebbe tutti questi problemi? Perché loro oltre che più egoisti (nel senso buono), sono più semplici e hanno un approccio molto più “easy” nel quotidiano.
A volte è più utile fare un passo indietro e guardare le cose da un’altra prospettiva, che non è sempre quella di Wonder Woman!!!e
Auguro a tutte una frizzante primavera….

Donatella |

Grazie Csaba, riesco pico a seguirti ma ti ammiro immensamente.

Sara |

Buongiorno Csaba, mi chiamo Sara! Se lasciassi decidere alla vita la mia sarebbe frenetica; sono una libera professionista che lavora sul web, devo sempre essere sul pezzo e sorridere, sorridere tanto anche quando non mi va! Con un marito, una casa, 2 gatti, 1 cane e il telefono che squilla in continuazione potrei impazzire ma ho scelto di prenderla con calma! Mi alzo presto, faccio colazione con estrema calma, crogiolandomi sul divano mentre guardo i gatti poltrire ancora e poi parto; ho la mia tabella di marcia e grazie ad essa posso concedermi il lusso di non rispondere sempre al telefono, di leggere anche tutto il pomeriggio se mi va, di contemplare la mia collezione di candele e non fare assolutamente niente. Immobile non so stare quindi anche se il corpo è fermo la testa pianifica ma sto facendo pace con il fatto che non posso arrivare dappertutto quindi accendo una candela e vivo.
Certo, sono fortunata perché sono io a gestire il mio tempo ma a volte questo significa non smettere mai di lavorare, certi giorni vado come un treno finché la stanchezza non prende il sopravvento ma altri, consapevole di aver fatto già tutto, mi rilasso e questa libertà non ha prezzo.

Gabriella Picchianti |

Buongiorno cara Csaba. Che bello leggere il tuo post. Mi fa venire voglia di cambiare la mia vita in meglio. Le tue parole mi lasciano una serenità addosso e mi fanno pensare che anch’io, così ansiosa, possa vivere in modalità Slow. Dopo tanti anni ho capito che per me l’unico modo per attutire la mia ansia era proprio pianificare e programmare le mie giornate. A volte ci riesco e mi sento bene… altre volte il caos mi travolge… ma oggi ho la consapevolezza che ci si può riuscire. Grazie

Carla |

Buongiorno Csaba,
non è tanto che ho cominciato a seguirti ma trovo in te tanta saggezza e una delicatezza nel dire le cose che da far sì che continuo a cercare i tuo scritti come muse ispiratrici.
Il tema dello Slow-living forse è quello che sento di più.
Ogni tanto mi fermo a guardare certe persone che veramente vivono facendo poche cose al giorno (lavorano, fanno la spesa, e portano fuori il cane e stanno tutti i giorni in tuta), vita semplice semplice, quasi esternati dalla realtà senza grandi ambizioni. Ovviamente questa non potrebbe essere la mia vita ma in una parte di me (specialmente quando sono di fretta e non riesco a mettere in fila tutto) capita spesso di provare un’invidia bianca, perché sono stati capaci o per scelta o per contingenze ad avere tanto tempo per se, e soprattutto vivono con questi ritmi lenti rasserenanti che io non riesco ad avere. Il mio “conflitto” sta nalla ricerca continua di una mediazione tra le mille cose fare e persone da gestire, per non contare i pensieri che frullano in testa, cercare di gestire al meglio il tempo a disposizione. Sicuramente darsi delle priorità e l’organizzazione è l’aiuto più efficace.
Spero che presto tu possa scrive un libro al riguardo con tanti utili consigli che i tuoi occhi sanno vedere e le tue mani sanno tramandare, perle di saggezza come solo tu sai dire.
Con affetto
Carla

mario Botti Caffoni |

Come sempre affascinante. Rifletterò su queste parole e sulla grazia della loro esposizione. Grazie

Lorena |

Grazie per questo post, mi ha fatto molto riflettere.
Lo rileggerò spesso.
In questo momento della vita davvero caotico mi serviva un salvagente, mi sento proprio travolta e risucchiata da 1000 impegni. Famiglia e lavoro mi stanno prosciugando, mi fermerò un attimo e proverò a mettere in pratica i tuoi suggerimenti.
Aggiungo che ammiro infinitamente la tua grazia e eleganza, un brll’esempio positivo.

Alessandra |

Ed eccomi qui a risponderti. Non sono una tua fan accanita, non mi troverai mai in fila per assistere ad una tua presentazione anche se ho diversi libri tuoi. Ma ti stimo come persona, ritengo che tu sia un esempio assoluto di quanto sia vero il detto: “volere è potere”. Ed apprezzo tantissimo la tua coerenza di pensiero. Dopo aver letto le tue parole mi sento di dirti che le tue capacità sono sicuramente parte di un dono speciale che hai dalla nascita, a cui si è sommato un imprinting che hai ricevuto da chi ti ha cresciuta ed ha fatto parte della tua vita. Ma non è solo questo. C’è molto di più. C’è un enorme lavoro interiore, una costante ricerca del modo migliore di esprimere te stessa, una risolutezza che nasce dalla consapevolezza che questa è la strada migliore per te. Ed è questo che, dalla posizione in cui ti trovi, secondo me, dovresti evidenziare. Che ognuno può raggiungere lo stile di vita desiderato purché lo voglia intensamente e ci metta sacrificio ed impegno costanti. Solo così troverà “il suo perché”. Con questo post l’hai fatto in maniera magistrale. Ricorderò spesso la foto di questi piedi stanchi… Grazie per avermi ricordato che nella mia vita ho sempre il diritto di scegliere. E anche un po’ il dovere…

GIULIA CASCIO |

Parole molto sagge le tue che condivido in pieno. E che mi aiutano in questa giornata in cui c’è bisogno di conforto. Io non ce la faccio sempre purtroppo a vivere slow ma ogni volta che mi affanno un po,’ mi ripeto in testa il più grande insegnamento che ho ricevuto da mio padre: “cerca ,ogni giorno, di fare al meglio quello che in quel giorno puoi permetterti di fare” . Un abbraccio

Livia Atzei |

buongiorno Csaba,
condivido in pieno ogni tuo pensiero e mi sforzo di farlo diventare vita!
sei una guru perfetta, ma non in un’accezione troppo invadente del termine, ma nella maniera più dolce e delicata… con garbo!
che bella parola …garbo!
ecco, io traggo utili consigli e mi ritrovo spesso in ciò che scrivi… dalla casa. alle ricette, allo stile di vita.
grazie
Livia

Antonella |

Magari fosse facile vivere slow! Ti ammiro tantissimo e vorrei acquisire almeno un quarto del tuo stile e modo di vivere. Ma x quanto mi riguarda oltre al lavoro viene, prima di me, tutto e tutti! 😢 non trovo mai un minuto x me tranne quando la sera finalmente vado a dormire.

antonella |

Ciao..bello il post, li aspetto sempre, (li vorrei quasi giornalieri) seduta alla scrivania in ufficio. Faccio un lavoro sedentario, ma la mia testa viaggia a mille e per questo mi trovo a non riuscire a “produrre” tutto quello che vorrei e mi sento sempre insoddisfatta e a volte in colpa. Vorrei disegnare di più, adoro farlo e non riesco a ritagliarmi del tempo avendo sempre nelle orecchie la frase che mi ha detto un amico “se hai un talento devi custordirlo, lavorarci su, altrimenti sarebbe come tradirlo”, ma la sera sono stanca, il week end ci sono le solite faccende e commissioni da fare… e poi ho lo sport, sono stata un’agonista, da sempre, per la maggior parte della mia vita ed ora non allenarmi con costanza mi fa sentire come se non fossi più io, non centrata, non in equilibrio con me stessa. E poi un minimo di vita sociale.Troppo da fare e poco tempo oppure troppe scuse e cose inutili. Come fare? Un respiro e un passo alla volta?
🙂 grazie

Miky |

Cara Csaba che bello quello che hai scritto!
Io sono proprio una di quelle donne che , leggendoti, vuole trovare un momento di respiro.
Spesso i tuoi post sono una ventata di aria fresca e mi spingono a riflettere: è così anche in questo caso.
Ecco, io ho bisogno di aiuto, del tuo aiuto e della tua ispirazione.
Da tempo voglio cercare di vivere slow ma più ci provo meno ci riesco e mi sento sempre travolta da un turbinio di doveri, cose da fare, a cui pensare che si affollano nella mente.
Vorrei tanto riuscire a fare come te ma da sola non ci riesco e mi sembra che la vita mi scivoli di mano senza che me ne accorga.
Se vorrai aiutarmi con qualche tuo consiglio te ne sarò davvero riconoscente e confido, con il tuo aiuto, di riuscire a fare il passo giusto per cominciare una nuova vita.
Grazie di cuore
Micaela