Questo post nasce dalla collaborazione con un’azienda, ve lo dico subito, nel caso qualcuno volesse saltarlo. Ma io fossi in voi lo leggerei, perché penso che possiate essere curiosi quanto me di capire perché, a un certo punto, qualcuno si sia stupito del fatto che non mi ritenga una donna in carriera. E anche perché da queste righe potreste trovare l’ispirazione giusta per trasformare in ordine il grande caos che (ne sono certa) a volte identifica le vostre giornate, esattamente come le mie. Dunque, tornando al fatto che non mi sono mai ritenuta una donna in carriera (forse perché non ho ancora capito bene cosa significhi) devo dire che, riflettendoci, mi sento più vicina a una casalinga. In ogni caso, per dovere di cronaca, sono andata a guardare il significato delle due definizioni sull’enciclopedia Treccani e ho scoperto che, in realtà, sono una casalinga in carriera. Una via di mezzo tra tutte e due. Buffo? Forse. Sicuramente gratificante. E molto stancante. Ma andiamo per ordine.
Sicuramente non sono mai stata femminista, ma amo essere una donna indipendente (ed è quello che sto insegnando a mia figlia). Sono una donna che ama la femminilità e che indossa la gonna nella quasi totalità delle occasioni (il lavoro più bello è sceglierle tutte!). Non mi sono mai ritenuta un’appassionata di moda, e chi mi conosce personalmente lo sa: faccio i miei acquisti con determinazione, sapendo già quello che mi piacerà e quello che mi starà bene. Ed è per questo che ho accettato di intraprendere una collaborazione con Falconeri, l’azienda italiana che produce ottima maglieria e un cashmere meraviglioso, che mi piace portare a pelle nel tempo libero.
All’inizio c’è il caos
La mia vita è un susseguirsi di momenti organizzati dentro uno spazio temporale che assomiglia al grande caos. Succedono troppe cose, ogni giorno, per poter dire ogni volta davvero quale sia stata quella che ha dato il via al tutto. Succedono cose in ordine sparso, improvviso, divertente. Lo sapete che a volte mi cambio d’abito 3 0 4 volte in un giorno? E non solo quando sono sul set… E che ho dovuto restringere il mio ufficio sino a farlo stare in una borsetta, per lavorare ovunque? Nonostante questo, come per magia, tutto procede con studiata lentezza (odio avere fretta) e con una tazza in mano. Di caffè al mattino, di thé al pomeriggio. Come faccio a fare tutto? Non lo so, sono sincera. Ma sospetto che la mia organizzazione, basata su disciplina, scelte rapide, idee chiare in testa e la grande capacità di lavorare sodo, possano essere buona parte del motivo di riuscita. E a giudicare dal risultato, decisamente funziona.
Non ci sono due giornate uguali tra loro in un mese. E se quelle che amo di più sono quelle in cui lavoro da casa scrivendo, girare l’Italia con Cortesie per gli Ospiti e lavorare per i giornali arrivano sicuramente a pari merito subito dopo. Ma il giorno più leggero è il venerdì, quando vi parlo ogni mattina dai microfoni di Radio Monte Carlo (tralasciamo il fatto che per arrivare in tempo alla diretta a Milano, spesso mi devo alzare alle 4.50, perché sono a Roma o in qualche altra città).
La mia missione? Ispirare uno stile di vita.
Il mio lavoro ruota intorno a una tavola. Mi ritengo sicuramente una persona privilegiata, perché sono riuscita a fare delle mie grandi passioni (la famiglia, cucina e la casa) un lavoro a tempo (davvero) pieno, che colma le mie giornate 7 giorni su 7, per ben oltre 8 ore al giorno. I vantaggi sono tantissimi: orario flessibile, possibilità di stare con i miei figli moltissimo tempo in più, viaggi, incontri, esperienze che non potrei fare se lavorassi dentro un ufficio. I contro? Per me nessuno, perché è quello che desideravo. Per alcuni potrebbero esserci l’incertezza di dover costruire il proprio stipendio in un mondo estremamente precario e competitivo, la necessità di essere esigenti e inflessibili innanzitutto con se stessi. Ma a me questo non spaventa mai.
La mia missione? Ispirare un nuovo stile di vita, adatto ai tempi moderni ma senza dimenticarci delle nostre radici, per tutte le donne che come me vogliono prendersi cura della propria alimentazione, della casa e delle persone che la abitano, con amore, pazienza e un po’ di eleganza. Procedendo sempre con quel passo lento che ti fa sentire sicura di te. Limitando l’ansia e trovando il tempo per respirare profondamente.
La mia vita è sicuramente molto attiva e ruota intorno alle stagioni, ai prodotti della terra e a tavole ben apparecchiate, alle quali sedersi per condividere cibo vero, cucinato in modo semplice e sano. E così una domenica in campagna, pensata per raccogliere castagne insieme ai miei figli, diventa il set di una bella tavola all’aperto (quella che vedete nella foto) e il momento in cui discutere di futuro con chi lavora insieme a me, mentre mangiamo semplicemente pane, formaggio e prosciutto. Insieme a un bicchiere di vino novello. Sembra un film? In un certo senso, lo è. Ma solo se lo guardi dalla giusta prospettiva: quella dell’autenticità dei sentimenti, che ti mette in grado di apprezzare ogni singolo istante della tua vita. E poi di trasformarlo in un racconto che gli altri potranno leggere per farne un momento di ispirazione o semplicemente di evasione.
Sì, sono una casalinga, forse in carriera
Tornando alla definizione, ecco quello che ho trovato consultando la Treccani.
La Treccani definisce carriera una: “Sequenza di mansioni organizzative che un individuo ricopre nel corso del suo sviluppo professionale, caratterizzata da responsabilità, retribuzione, qualifica crescenti…”
E definisce casalinga: “Una donna che attende in casa propria alle faccende domestiche e non ha altra professione”. Definizione piuttosto maschilista, direi, ma comunque per me è calzante sino a un pezzo. In realtà, come molte, pur occupandomi delle faccende di casa (non di tutte, è vero) un lavoro fuori dalle mura domestiche in effetti ce l’ho.
Ora, a parte suggerire alla Treccani di rivedere la definizione sostituendo la parola “donna” con la parola “persona” in senso di individuo, conio la definizione di casalinga in carriera, che penso sarà il nuovo titolo che molte di voi vorranno fare proprio.
Jeans e maglioncino sono la mia divisa preferita in campagna, insieme alle gonne lunghe tartan e agli stivali di gomma per i giorni di pioggia. Se mi incontrate al mercato, mi vedete così. Ma sappiate che, un paio d’ore dopo, potrei essere in abito da sera a una cena piena di donne più brave e intelligenti di me. Grata di esserci. Perché della mia settimana mi piace tutto: la mattina davanti alla scuola di mia figlia, il pomeriggio dall’ortolano sotto casa e la sera ai fornelli, oppure a un evento speciale.
In questa foto indosso un maglioncino a collo alto, color ruggine, che ho scelto per poterlo indossare insieme ai miei stivali alti, che di solito porto con i jeans. È un capo senza tempo, che posso indossare in diverse occasioni e che rappresenta, per me, una scelta di qualità. Se vi piace l’idea, andate a curiosare sul loro sito: la collezione è piena di bellissimi colori invernali (non so a voi, ma a me piacerebbe averli tutti nell’armadio).