La lama di freddo è arrivata. Tagliente e puntuale, come dovrebbe essere in inverno. La sento entrare dalla fessura che separa il vetro della finestra dallo stipite, mentre lo apro per cambiare l’aria nella stanza prima di uscire dalle coperte in modo definitivo. In questi giorni in cui non lavoro mi piace restare a letto qualche minuti in più, e scivolare sotto le coperte mentre dalla finestra entra l’aria pungente del mattino. Mi sono svegliata alle otto. Il lago di Zurigo dorme, tranquillo, sotto un cielo che non lascia immaginare come sarà tra poco. Molte sfumature di azzurro e di grigio si mescolano insieme producendo strati di acqua, cielo, nuvole. Mancano solo due giorni alla fine dell’anno. Oggi e domani – poi volteremo pagina ed entreremo in una nuova decade. Vorrei non farlo, ma ci sto già pensando. E volgo lo sguardi indietro a pensare a questo periodo che sta per concludersi: 10 anni in cui tutto è cambiato, si è evoluto, ha preso una forma diversa. In fondo, l’inizio del nuovo anno è sempre un momento di incertezza e di cose importanti che mettiamo su una lista che a volte sarebbe (forse) meglio smarrire. Giusto per non farsi guardare negli occhi da quel senso di lieve sconforto che ci assale quando capiamo che erano semplicemente troppo, o forse al di sopra delle nostre umane possibilità. Anche io ho le mie – certamente. Sebbene la mia sia la vita di una persona privilegiata – sana e in forze, ancora nella mezza età senza grossi problemi – vengo da dieci anni di salita piuttosto aspra, che mi hanno portato a un punto dal quale ora posso guardare oltre. E vedo sfumature di grigio e di azzurro sopra il lago tranquillo. Sono stanca, lo ammetto, ma anche cosciente del fatto che posso recuperare. Mi serve un po’ di attività fisica in più (per questo dalla prossima settimana c’è Figurella) e un’alimentazione più regolare (per questo riaprirò il mio libro Honestly Good già dal 2 gennaio). Voi dove siete in questo momento? E come vi state preparando a vivere le ultime 36 ore dell’anno?
Io sono a casa dei miei amici Anna e Massi – come sempre da dieci anni a questa parte… più o meno. E sto per uscire, per fare la spesa e un giro nella bellissima Zurigo sotto lo zero di poco.
Ma prima vorrei condividere con voi un pensiero. Due, forse. Tra amiche, in questo salotto dove riesco a sedermi comoda sempre più di rado, e dove ogni volta ho il grande (grandissimo) piacere di leggere le vostre opinioni. Molte delle quali, in questi dieci anni, mi hanno ispirato e portato a valutare cambiamenti positivi. Le vostre vite, da qui, ispirano la mia. Come le mie esperienze, da qui, ispirano le vostre. È una cosa che amo molto e che vorrei preservare.
Nei dieci anni che mi lascio alle spalle ho modificato il mio modo di cucinare. Ho scoperto cose che prima ignoravo, imparato a indagare prima di scegliere i miei ingredienti, a informarmi meglio e a compiere scelte meno comode e più etiche. Almeno per quello che posso. Quanto alle tecniche di cottura e alla salute, ho alleggerito alcune delle mie preparazioni e ho ampliato il mio repertorio con nuove preparazioni, spesso prese in prestito da altri Paesi. Nella vita, sono cresciuta, e invecchiata, ovviamente. Rispetto a dieci anni fa mi vedo così diversa, eppure uguale (soprattutto nei difetti che cerco smussare con scarsi risultati). Ho sicuramente ammorbidito molti dei miei punti di vista in questi dieci anni (ho ancora molta strada da fare) e ho imparato cosa significa tirare su una famiglia. Dieci anni fa i miei figli avevano 2 e 4 anni, ora sono ragazzi con i quali posso passare molto tempo divertendomi, accudendo in modo davvero diverso. Ho costruito il mio lavoro scegliendo di scrivere, prima di ogni altra cosa. E sono felice di aver pubblicato in questo periodo 14 libri diversi. E averne già altri 3 in cantiere.
Ma la cosa di cui sono maggiormente orgogliosa è l’essere riuscita ad arrivare alla soglia dei cinquant’anni con ancora tanti desideri da mettere in pratica. Il primo tra tutti: condividere di più con tutte voi. Attraverso lo scrivere, ma anche il video e gli incontri. Mi piacerebbe riuscire a organizzare dei workshop di qualche giorno, e farlo davvero. E poi aiutare le ragazze più giovani, che hanno bisogno di consigli, di aiuto, di una guida per affrontare il proprio ruolo di donne in una società che alle donne dà una responsabilità immensa: essere il motore della famiglia e lavorare. Essere due cose nello stesso tempo, e farlo senza fretta. Impossibile? No, solo complesso.
I miei buoni propositi in questo momento sono talmente tanti che occorre sfoltirli. Ma son o quelli per i prossimi 10 anni. Già che ci sono, guardo lontano. Cosa ne pensate? Li condividerò appena riuscirò a capire quali sonio i tre davvero importanti. Uno ce l’ho chiaro in mente, ma è molto personale – forse troppo – meriterebbe un post tutto per sé. Non so se avrò il coraggio di scriverlo, quindi non vogliatemene se non lo farò.
Per ora mi limito a farvi i miei più sinceri auguri per una fine d’anno serena. E che possiate entrare nella nuova decade con un sorriso, con la leggerezza del vino che spumeggia nei calici al momento del brindisi, e con la determinazione che contraddistingue ogni donna. Felice anno 2020. Dal cuore. Csaba