Semplice, pulita, elegante. La mia tavola invernale ha bisogno di bianco totale, di quella freschezza che trasmette luce e serenità. In questo periodo, che segue quello iper decorato delle feste, tiro fuori dall’armadio il lino bianco e lo accosto al verde nelle sue diverse tonalità: da quello polveroso e quasi argentato delle foglie dell’eucalipto, a quello scuro e vivido del gambo delle rose fresche. Ne esce una tavola facilissima da apparecchiare, molto bella da guardare, ma soprattutto intima, quasi romantica. Perfetta se volete trovare un’ispirazione per un pranzo o una cena a due.
L’idea da copioare: la tavola romantica in stile bistrot
Mi piace l’idea di un pranzo intimo apparecchiato come in un bistrot francese: magari davanti a un camino, oppure semplicemente accanto a una finestra, o nel mezzo del soggiorno. L’importante è poter creare un po’ di atmosfera, spegnendo le luci e accendendo le candele, per esempio. I tavoli da bistrot possono essere sia rotondi che quadrati: gli ultimi sono decisamente più pratici. Questo in legno lucido con le sue sedie abbinate ha un lato di 75 centimetri: perfetto per creare la giusta intimità. L’ho vestito con un runner di lino bianco, che cade solo da due lati, lasciando a vista il bordo del tavolo a destra e a sinistra. Quando la tavola è piccola, il gioco dei ruoli è fondamentale: ogni cosa va al suo posto e si apparecchiano solo gli essenziali, per lasciare spazio al bello, ma anche alla praticità. Per la mia tavola ho scelto di apparecchiare i piattini del pane, poi ho sistemato uno sgabello da uno dei due lati, in modo che funzioni come un piccolo carrello: per la glacette, se avete un vino che la richiede, oppure semplicemente per il ménage.
Come apparecchiare per due persone
Uno di fronte all’altro, oppure uno accanto all’altro? Questa è una delle domande che mi fate più spesso quando si parla di tavola per due persone. Non ci sono risposte giuste e sbagliate, ma solo preferenze. Io consiglio l’uno davanti all’altro, se la tavola è piccola, perché è più facile potersi guardare negli occhi. E anche l’apparecchiatura è più bella da vedere. Lo spazio (poco) tra i due commensali si riempirà anche con un punto luce dato da una candela o due. Il resto, va intorno: potete aggiungere delle candele su un mobile vicino al tavolo, nella stanza, magari una o due lampade accese negli angoli, per creare un’illuminazione d’accento.
Se utilizzate il piattino del pane, mettetelo sulla sinistra, come il tovagliolo. Potete lasciarlo vuoto e preparare un cestino da sistemare sullo sgabello o sul mobile accanto a voi, oppure mettere sopra il piattino il pane già al momento in cui ci si siede. Tenete al minimo le posate: un coltello, due forchette (o una forchetta e un cucchiaio, in base al menù). Le posate per il dolce arriveranno con il dessert.
Perché sia davvero intima e romantica, non possono mancare i fiori. Sceglieteli senza un profumo troppo persistente e sistemateli in modo finto-casuale in un vasetto in vetro o in ceramica, oppure in una piccola brocca per l’acqua. Sulla tavola è bene che non siano troppo alti, in modo che non diano fastidio a livello visivo.
I bicchieri? Solo uno, a stelo (più elegante) se si tratta magari di un pranzo e non prevedete il vino. Due (un calice e un tumbler) se invece prevedete anche il vino.
SHOP THE LIST
Volete preparare una tavola come la mia? Queste sono le mie scelte per l’inverno.
Runner in lino bianco, con tovaglioli abbinati, di Once Milano
Piatti, brocca per l’acqua e vaso per fiori in ceramica di Astier de Villatte, disponibile in Italia da Raw (Milano) e in alcune boutique specializzate (o sul sito dell’azienda).
Posate da pesce in acciaio satinato, modello Brick Lane, di KNIndustrie. Il servizio comprende anche posate da pietanza e da dolce e frutta, thé e caffè.
Bicchieri in vetro per acqua e vino, di Raw, cabinet de curiosités (Milano Corso Magenta 10).
Glacette in metallo vintage di Raw, cabinet de curiosités (Milano Corso Magenta 10).
Fiori freschi sistemati nelle brocche per l’acqua e nei vasetti in ceramica: Alberto Marini, Bohem La Stazione (Paratico, BS).
CSABA PER VALVERDE
Sulla tavola di gennaio, la mia bottiglia d’acqua è quella azzurra: Valverde naturale, protagonista dell’ultima tappa del mio progetto dress the table in collaborazione con Valverde, che per un anno ha accompagnato le immagini delle mie tavole di stagione. La loro bottiglia in vetro, disegnata da Matteo Thun, con la sua bellezza minimalista, è così elegante e discreta che può essere portata in tavola, da sola o insieme a una brocca.
Valverde è un’acqua italiana che sorge nel cuore della Valsesia, imbottigliata solo ed esclusivamente nel vetro, minimamente mineralizzata. È un’acqua leggerissima, proveniente da zone di montagna e da una sorgente situata in un’area patrimonio dell’Unesco. Esiste in tre colori diversi: azzurra (naturale), verde acido (lievemente frizzante) e rosa (frizzante) – quindi a casa ciascuno può bere l’acqua come la preferisce. Per noi è diventata una piacevole abitudine: arriva a casa il venerdì mattina, due volte al mese, con il servizio a domicilio: lascio le cassette con il vetro a rendere fuori dalla porta e le ritrovo piene di bottiglie nuove, qualche ora dopo. Se volete provarla (non si trova nei supermercati, ma eventualmente solo al ristorante) potete ordinarla per telefono, proprio come si faceva una volta, chiamando il numero verde 800-830071.
Se siete sensibili al tema della sostenibilità, fate come me e scegliete l’acqua minerale che rifiuta la plastica. Se volete saperne di più potete leggere il mio precedente post “l’acqua a domicilio, come una volta” oppure navigare il sito www.valverdewater.com