La storia è andata così: quando mi sono seduta al primo appuntamento, conoscevo la marca Miele perché avevo già utilizzato in casa mia sia la loro lavatrice che la lavastoviglie. Non sapevo nulla tuttavia della nuova generazione (super tecnologica) di elettrodomestici che si chiama, appunto, #Generation7000. E soprattutto pensavo che il fatto che avessero chiamato me a quell’appuntamento potesse, in sostanza, essere solo il frutto di un fraintendimento, perché non sono uno chef con diverse stelle Michelin nel curriculum, ma una cuoca che ha fatto della cucina casalinga la sua professione a tutto tondo. Incuriosita (e lusingata) ho accettato l’invito.
Così mi sono trovata seduta in una bella caffetteria a Milano con i responsabili dell’azienda e della comunicazione. Volevano raccontarmi il progetto che ruotava intorno a nuovi prodotti super-intelligenti. E più mi venivano elencate le prestazioni tecnologiche dei nuovi forni e dei nuovi piani a induzione, più mi sentivo al tempo stesso attratta e spaventata. Attratta perché il design è stupendo e perché l’infusione massiccia di “tecnologia amica” prometteva alle mie ricette un balzo in avanti in termini di esecuzione, precisione, rapidità e salute (un forno per cuocere anche a vapore, non è geniale?). Spaventata perché non mi ritengo – personalmente – una persona capace di usare l’ultima tecnologia in modo intuitivo. Io faccio parte di quella generazione di donne che quando cambia il cellulare impiega una settimana a capire come funziona. Che del telecomando della televisione sa usare giusto 4 tasti. E che quando usa la dettatura vocale dei messaggi, anziché far prima, poi passa il tempo a cancellare, correggere, sistemare… Insomma, mi sono detta: è una sfida che mi permetterà di migliorarmi. E come tale, l’ho accettata. Così mi presento a voi nella mia nuova veste di ambasciatrice (casalinga) della marca, compito che spero di poter portare avanti nel migliore dei modi, e che ho accettato felice di essere stata scelta per un lavoro che ritengo di poter portare avanti con passione e onestà, raccontandovi la mia esperienza un po’ alla volta.
Qualche settimana dopo…
Mi sono ritrovata così su un treno Milano – Bolzano. Destinazione: il quartier generale italiano di Miele, l’azienda tedesca fondata nel 1899 da Carl Miele e Reinhard Zinkann. Più di cento anni dopo, l’azienda è ancora gestita dalla famiglia che l’ha creata. Mi sembra un buon segno. La mia prima giornata di formazione mi ha insegnato molte cose, che cercherò di trasferire un po’ per volta. Ma la cosa più importante che ho imparato è che posso essere amica di questa nuova tecnologia, beneficiando del lavoro di studio e di ricerca di un gruppo che fa dell’eccellenza il proprio standard, ogni giorno. Quindi, se state pensando di cambiare il vostro forno, oppure dovete sceglierne uno per la vostra nuova casa, forse vi sarà utile leggere queste pagine. Insieme, lavoreremo un anno per scoprire le principali funzioni di un forno che fa tutto, ma proprio tutto, al meglio.
4 forni in uno, per la mia felicità
Il modello che ho scelto è il forno a vapore combinato (il codice, se vi interessa, è DGC 7860).
Ha una dimensione standard da 60 cm e io l’ho incassato esattamente dove stava il precedente. Lo vedete nella fotografia, scattata nella mia cucina di casa. Ha un display digitale che elenca tutte le funzioni (sono moltissime) e consente di impostare diversi tipi di cottura toccando l’icona con un dito: è possibile cuocere in modo tradizionale (statico, ventilato, grill e con calore superiore o inferiore), con immissione di getti di vapore, esclusivamente a vapore oppure unendo alla modalità tradizionale una percentuale costante di umidità… ma anche scongelare, far lievitare gli impasti, utilizzare programmi veloci automatici per chi è alle prime armi, fare lo yogurt… avremo tempo di scoprire di più insieme.
L’immissione di getti di vapore: il tocco magico!
La prima funzione che mi ha incuriosita, ovviamente, è la possibilità di gestire la cottura al vapore anche con il forno. Per me che sono una grande fan della cottura al vapore tradizionale (con il cestello di bambù o con la pentola a pressione) questa è una sfida nella sfida. Il vapore è troppo spesso associato a ricette con poco sapore destinate a chi è a dieta. Nulla di più sbagliato – la cottura al vapore è estremamente versatile, decisamente moderna e sicuramente sana, ma anche saporita. Basta usare la ricetta giusta.
Per la mia prima ricetta ho scelto un filetto di salmone agli agrumi con delle verdure di stagione. Ho preparato la mia ricetta usando la modalità statica con “immissione vapore” del mio nuovo forno, che consente di erogare getti di umidità controllati durante la cottura. Che cosa significa? Spesso alcune preparazioni al forno, come i pesci che vengono cotti senza la pelle, rischiano di seccarsi per via del calore e dell’aria. Un accorgimento che si usa nei forni tradizionali è quello di escludere la ventilazione e coprire il pesce con della carta forno. Con il forno Miele invece si può aggiungere un getto di vapore durante la cottura tradizionale per mantenere morbido e idratato il pesce anche mentre cuoce, diminuendo il tempo di cottura e ottenendo un risultato migliore. Il pesce è cotto ma resta morbido, succoso all’interno. E le verdure, cotte contemporaneamente, beneficiano anche loro di un ambiente di cottura meno secco. Ogni getto di vapore dura 1 minuto e per avviarlo è sufficiente sfiorare il tasto verde “immissione vapore” che compare sul display. Lo si può fare tante volte quanto lo si ritiene necessario. Il vapore viene generato dal forno al momento, attraverso una vaschetta che è nascosta a destra dietro il display e che potete riempire con acqua del rubinetto. Per accedere al vano si sfiora un tasto e il display si alza da solo. Ritoccandolo, si chiude.
Il risultato? Lo vedete nella foto. Il sapore purtroppo non potete sentirlo, ma – se vi fidate – posso dirvi che è davvero buono. Pesce morbido, saporito, delicato. Verdure tenere all’interno e con una leggera crosticina in superficie. Come piace a me. La ricetta la trovate qui. E se volete farla con un forno tradizionale, ovviamente, nessun problema. Vi ho preparato anche una variante… Fatemi sapere cosa ne pensate!
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Questo post è realizzato in collaborazione con Miele #Generation7000