Ci sono autori che lasciano un segno e che un club del libro che ha l’ambizione di definirsi “intellettuale” non può trascurare. Helen Wolff è certamente una delle voci più meritevoli di attenzione da parte mia, perché oltre a essere una grande donna, che ha saputo affrontare il tema dell’emancipazione femminile quasi un secolo fa, è stata consegnata alla storia per il suo ruolo di editore, insieme al marito. Ma nel suo intimo, credo, avrebbe voluto scrivere. Il romanzo breve “Paesaggio per amare” (circa 100 pagine) è stato pubblicato postumo e di recente, dopo che la pro nipote Marion lo ha trovato dentro una busta consegnatale dal figlio di Helen, sulla quale era scritto di pungo dell’autrice “alla mia morte, bruciate o gettate via senza leggere”. Credo sia stato difficile decidere di non rispettare questa volontà, ma sono grata a chi ci ha permesso di leggere queste righe, davvero belle, ma soprattutto dense di nuovi significati per la parola “amore”.
Helen Mosel nasce in Macedonia nel 1906. Suo padre è un ingegnere tedesco e sua madre è austro ungarica. A casa aveva imparato a parlare tedesco, ma anche turco e serbo. Poi francese, italiano e inglese. Appassionata di libri sin da quando ne ha memoria, dice di aver sempre desiderato essere coinvolta in qualche modo nella carta stampata. Ed è stato questo punto (che è anche la mia storia d’amore con lo scrivere) a farmi notare il suo profilo da scrittrice, visto che è stata invece molto nota come Editore. A 21 anni si reca a Monaco per entrare come apprendista alla Kurt Wolff Verlag, una casa editrice che pubblica scrittori avanguardisti tra le due grandi guerre. Helen si renderà davvero indispensabile al suo capo e finirà per sposare l’editore tedesco nel 1931. La casa editrice ha molto successo tra gli intellettuali di sinistra, così con l’ascesa al potere di Hitler i due sono costretti a fuggire in Francia, a Nizza, e poi da lì negli Stati Uniti. Qui fonderanno insieme la Pantheon Books, una casa editrice destinata a divenire leggendaria, che grazie all’intuito dei suoi fondatori editori pubblicò in America scrittori destinati a diventare icone del panorama letterario, tra cui gli italiani Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Italo Calvino, Umberto Eco.
Il libro “Paesaggio per amare, romanzo di un’estate” è la storia della sua fuga da Berlino verso Saint Tropez con l’uomo che poi diventerà suo marito, ma che in quel momento è solo il suo editore, con il quale intraprende un viaggio alla ricerca della quotidianità condivisa che è per molti la base dell’amore duraturo. Il viaggio si tradurrà tuttavia in qualcosa di diverso.
Mentre lui, più grande di lei, è sedotto dai grandi alberghi della Costa Azzurra, dai pasti serviti con argenteria e cristalli e dalle lenzuola di lino, lei sente che quello non è il mondo che fa per lei. Piuttosto, ha bisogno di trovare una piccola casa dove, tra le vigne e gli alberi di limone, inizia a sentirsi in connessione profonda con la natura e con la stagione estiva.
Il libro – pubblicato in italiano da Marsilio – è completato da un affascinante saggio di Marion Detjen, professoressa di Storia delle migrazioni al Bard College di Berlino e pronipote di Helen.
La frase che più segna in questo libro è: “Ho riconquistato libertà e autonomia, amate molle del mio accidentato viaggio di donna nubile attraverso la vita”. Le pagine di questo romanzo descrivono molto bene quella che è una vera scenografia per l’amore nell’immaginario collettivo, ma che per l’autrice, che coincide con la protagonista io narrante della storia, è a tutti gli effetti il paesaggio dentro il quale troverà la forza per una inaspettata emancipazione.
Paesaggio per amare
di Helen Wolff
Edito da Marsilio (aprile 2024)
187 pagine, 17€