Non ci pensiamo spesso, alle cose che ci fanno stare bene. È indubbiamente più facile prendere un caffè con un’amica e lamentarci di quello che non va – dal lavoro ai vicini di casa, dal traffico ai week end cittadini (qui a Milano lamentarsi del week end in città sembra essere uno sport olimpico, e molti anelano alla tripla medaglia d’oro).
Stamattina, comunque, c’è un po’ di sole (nota: non sono a Milano, so che piove…).
Sarà questo spiraglio di primavera che vuole entrare con prepotenza nella quotidianità che mi ha fatto decidere a scrivere questo post – al quale, a dire il vero, lavoro mentalmente da una settimana. Mi sono detta – perché non fare una lista delle cose che mi fanno stare bene, da stampare e attaccare dentro la mia agenda (sì, scusate, io sono figlia della carta stampata) e da condividere con tutti, in modo che tutti possano dare il proprio contributo di serenità a questa comunità virtuale? Male non farà. E forse renderà migliore la primavera appena iniziata. Ecco la mia lista – non sono dieci punti, solo nove. Perché il decimo è tanto scontato da meritare il posto d’onore del grande assente. Il decimo è “essere qui, adesso”. Ecco, partiamo da qui. Quali sono i vostri?
1. Avere voglia di cucinare. Lo so, sembra banale, ma a volte mi chiedo come sarebbe la mia vita se non avessi questa passione per il cibo. E ringrazio la vita per avermela donata, perché sapere che quando mi metto il grembiule e giro intorno all’isola della mia cucina sto bene è un modo per avere una via di fuga dal quotidiano sempre a portata di mano. Mi fa sentire sicura.
2. Fare la spesa nel quartiere. Mi piace prendermi un po’ di tempo, almeno due volte alla settimana, e fare la spesa a piedi, nel mio quartiere. C’è Pietro – l’ortolano, che regala sempre un frutto ai bambini, o mal che vada una manciata di arachidi. C’è il signore della polleria che sa che il pollo lo compro intero e non a pezzi. C’è la commessa del negozio di giocattoli che ci sorride sempre, anche quando ovviamente passiamo e non comperiamo niente. C’è la gente di sempre, normale e rassicurante, quella con cui ho bisogno di parlare, ogni tanto, delle solite cose.
3. Avere le erbe sul balcone. È un orto surrogato, lo so, che tuttavia riesce a farmi sentire un pochino fuori dalla città. Quest’anno oltre alle classiche erbe fresche – salvia, rosmarino, erba cipollina, basilico, timo e origano, abbiamo piantato anche fragole rampicanti, lampone e more. Chissà che vengano su davvero e che possano dare a questo angolo della casa un aspetto diverso?
4. Apparecchiare con una bella tovaglia. Se volete pensare che sia snob, avete la mia approvazione. Ciascuno ha le sue debolezze, le sue manie, i suoi modi di essere unico. Queste sono le mie: apparecchiare con una bella tovaglia e usare tovaglioli di stoffa, mi fa apprezzare di più la tavola. Se volete sapere se poi sono io a lavare e stirare, vi dico che sì, lavo di persona ogni cosa, no non stiro tutto io. Ma spesso stiro. E – devo dire – fa parte di quei mestieri di casa che mi piacciono abbastanza (non chiedetemi di lavare i pavimenti con piacere, quello lo faccio solo per necessità!).
5. Mangiare tutti insieme la sera. Questa è un obiettivo al quale ho sempre teso e che sono fiera di aver raggiunto: cenare tutti e quattro insieme, più o meno sempre alla stessa ora, cercando di fare tutto per arrivare puntuali ad un appuntamento importante: quello con la famiglia. Apparecchio in sala da pranzo, ogni sera, in modo molto semplice, ma senza dimenticare di accendere le candele. A volte mangiamo un piatto unico, a volte tre portate e anche il dolce – non importa quale sia il menù, ciò che conta è sapere che a quell’ora siamo tutti insieme, a raccontarci le nostre giornate.
6. Avere un gatto (e un’amica con il cane). Ho sempre desiderato avere un gatto, ma non ho mai avuto la possibilità di farlo, e non ne ebbi il coraggio quando vivevo da sola. Oggi dividere la mia giornata con una gatta è una delle cose che mi fa stare bene, e che fa stare bene i miei figli. Minou è una presenza discreta (ok, se non guardiamo i graffi che ha fatto alla mia tappezzeria londinese…) che ripaga le tue attenzioni con affetto sincero. La domenica spesso andiamo al parco con Margo e il suo cane Ziva, e vedere i bambini che si rincorrono con lei mi fa stare bene. Molto bene. Gli animali danno un senso completo alla vita, almeno alla mia. Non pensavo che sarebbe stato così, ma devo ammettere, con piacere, che lo è.
7. Sapere di avere una destinazione chiara in testa. La vita è un viaggio, lo dicono tutti, deve essere proprio vero. Avere una destinazione chiara nella testa mi aiuta a non perdere l’equilibrio. Ho imparato, nel tempo (e vi assicuro, non l’ho poi compreso da molto) che il viaggio origina da un punto e arriva ad una meta, e che per stare bene dobbiamo conoscere l’origine e avere chiara in mente la destinazione finale, senza tuttavia avere la pretesa di controllare la strada ogni giorno. Come arriverò in fondo, non lo so. Ho fiducia di arrivarci e cerco di attingere forza da me stessa per farlo in serenità.
8. Aver fatto della mia vera passione un vero lavoro. Lo so, sono stata molto fortunata. E anche piuttosto tenace. Sono riuscita a credere nelle mie idee al punto di volerne fare una professione e oggi sono felice di averlo fatto. E di essermi regalata, cinque anni fa, per il mio quarantesimo compleanno, un blog. Come blogger devo fare ancora tanta strada (e metterci più ore di lavoro!) ma come autrice di libri sono contenta di me… 12 libri in 11 anni sono un bel numero!
9. Dormire in un letto che profuma di bucato. Accanto a mio marito. Ci penso ogni sera, prima di addormentarmi. È una bella sensazione e mi fa stare bene. La giornata si chiude nel modo che preferisco, e quando non sono nel mio letto (anche se magari in viaggio per vacanza) so che apprezzerò moltissimo il ritorno al mio, che ha il profumo del bucato appena fatto.