Equilibrio. È solo una parola, ma apre un mondo di significati. Ciascuno ha il proprio – ma alcuni non lo hanno ancora trovato, mentre altre persone tendono a perderlo e ritrovarlo in modo altalenante, senza riuscire a fermarlo in un istante, che è poi quello in cui ti senti bene.
Sono stata felice di essere stata scelta da Activia Italia all’interno di un gruppo internazionale di donne come rappresentate dello stile di vita in equilibrio. Io che da equilibrista, appunto, tengo in linea ogni giorno cucina e lavoro, famiglia e carriera, affetti e ambizione, mi sono trovata al centro di un insieme molto eterogeneo di donne diverse, a parlare di vita InSync. Ciascuno ha raccontato il suo punto di vista – ed erano meravigliosamente differenti. C’è chi ritrova la serenità con la meditazione, chi facendo yoga, chi cucinando, chi andando in bicicletta in aperta campagna. Io trovo il mio equilibrio in tanti modi. In molti momenti della giornata. E credo che il mio equilibrio sia una retta formata da infiniti e minuscoli punti, più che un segmento circoscritto con il quale disegnare una figura. Non ha inizio e non ha termine, è dentro di me e ho trovato il modo per farlo affiorare ogni volta che serve. Con calma, con pazienza, con dedizione. Come si deve fare con tutto ciò a cui teniamo davvero.
ALLA RICERCA
DELL’EQUILIBRIO PERDUTO
Gli uomini non hanno bisogno di sentirsi in equilibrio, ma le donne sì. Le donne sono alla “disperata ricerca” dell’equilibrio interiore. Perché? Perché pensano di poter esprimere meglio le proprie potenzialità quando vivono InSync. E di poter essere più appagate del successo. In realtà, le indagini di mercato rivelano che la maggior parte delle donne non riesce a raggiungere questo risultato perché non si ferma e non mette a tacere il proprio “critico interiore”: quel pungolo che le sprona a far sempre di più (e sin qui andrebbe anche bene) ma che agisce anche come principale detrattore sull’autostima. Le donne in un certo senso, riversano talmente tanta cura verso gli altri da non averne più per loro stesse. Più di una donna su due non si stima abbastanza da far sentire la propria voce. Non si dà un punteggio positivo quando si tratta di valutarsi a tutto tondo e – soprattutto – non crede sino in fondo nelle proprie potenzialità.
CONSAPEVOLEZZA:
LA RADICE DELL’EQUILIBRIO
Penso che alla radice dell’equilibro che mi permette di vivere InSync ci sia innanzitutto la consapevolezza. Avere coscienza di ciò che accade: il bello e il brutto. Il pianificato e l’inaspettato. La mia vita perde equilibrio solo se mi dimentico di fermarmi a guardare la situazione dall’alto, perché il vortice della quotidianità rischia di risucchiarmi in una serie di azioni che non hanno scopo se non l’essere fine a loro stesse. Ma non dovrebbe essere così. Sentirmi InSync per me è poter guardare dall’alto e comprendere la visione d’insieme. Al tempo stesso, conoscere i limiti delle mie potenzialità, ma anche quelli della mia ambizione. Osare, senza un piano, è solo un azzardo. Ma spingersi vicino al bordo e allontanare il bordo ogni volta verso l’esterno di qualche centimetro ancora è invece un modo per riuscire a esprimermi sempre di più, senza cadere.
Alla base del mio equilibrio ci sono il desiderio di fare e quello di consolidare. Svolgere il mio lavoro in modo professionale, ma al tempo stesso ritagliarmi il tempo che serve per partecipare in modo attivo alla vita della mia famiglia, mi fa sentire in equilibrio. Occuparmi in prima persona della spesa alimentare e cucinare tutti i nostri pasti, senza che sia un obbligo, ma per il piacere di farlo, mi fa sentire in equilibrio. Essere riuscita a portare avanti il mio lavoro sin qui, ma anche ad essere una moglie e una madre attenta, mi fa sentire InSync con me stessa.
CASA & LAVORO, CARRIERA O FAMIGLIA
Per molte donne il punto di non equilibrio arriva con la rinuncia alla propria carriera quando si forma la famiglia. Siamo ancora molto legate alla visione stereotipata del papà che lavora e della mamma che porta e prende i bambini a scuola. In realtà, il problema è che quando decidiamo di sobbarcarci di entrambi i lavori il tempo a disposizione si stringe al punto da diventare una guaina che rischia di soffocarci. Sentirmi InSync significa non permettere alla guaina di attaccarsi a me, per nessun motivo.
Se la casa diventa famiglia e il lavoro diventa carriera, il gioco si fa davvero duro. Ecco, la ricerca dell’equilibrio parte per me ancora una volta dalla consapevolezza: sono io che l’ho scelto? O mi è semplicemente capitato? Nel mio caso personale, è una scelta ragionata, che rifarei mille volte. Anche quando sono stanca, quando tutto sembra in salita (sì, nessuno è indenne dai momenti no!) so che è la mia scelta. Ne sono consapevole. Cerco dunque di allargare la guaina che rischia di diventare soffocante. Ho imparato a farlo in molti modi, a seconda del momento della giornata e di dove sono. A volte mi basta aprire la finestra e respirare l’aria fresca. A volte ho bisogno di entrare in cucina e fare una torta – sicura che il risultato sarà esattamente come me lo aspetto. Altre volte è una nuotata nel silenzio del mare aperto alla mattina presto, o un bagno caldo nella vasca della mia stanza da bagno. InSync è un momento che ti fa sentire che tutto, dentro di te, funziona. Io mi sento così quando apro gli occhi la mattina. Ed è il dono più bello che ho saputo darmi in questa vita. E voi?
Nota dell’autore. Questo è un post scritto per #Activia Danone
Grazie per la vostra attenzione e i vostri i commenti, sempre benvenuti!