Il mio nuovo libro è finalmente arrivato. Lo tengo tra le mani, e come succede ogni volta, mi sembra impossibile essere riuscita a farcela. Sento la fatica, sento la responsabilità e – da oggi – sento anche la felicità che mi deriva dall’averlo condiviso con voi. Certo, avevo piani diversi, ma la vita ha preso una piega inaspettata e la capacità di non sbandare troppo è quella che mi fa accettare il rinvio del bellissimo evento che avevo pensato per noi.
Alla Mia Tavola – La mia guida per apparecchiare, comporre il menu e ricevere a casa è qui, ed è per voi. 375 pagine, 8 capitoli, 16 tavole alle quali ispirarsi e altrettante proposte di menù, con più di 80 ricette. Uscirà il 21 novembre nelle principali librerie d’Italia, per ora potete acquistarlo in prevendita esclusiva solo sul mio sito.
Vi lascio come di consueto l’introduzione, e aspetto i vostri commenti. Ma soprattutto vi aspetto alle presentazioni che faremo tra novembre e dicembre, e che annunceremo nei prossimi giorni. Grazie di cuore per il vostron affetto e per la vostra presenza qui.
ALLA MIA TAVOLA / (dal testo dell’INTRODUZIONE)
Per molto tempo ho immaginato di scrivere questo libro, di raccogliere in un unico volume le immagini delle tavole differenti che apparecchio in famiglia o per lavoro, e accompagnarle con un testo che potesse essere una guida per le diverse occasioni. Mi piaceva l’idea di poter consegnare alla stampa una sorta di eredità visiva di tutto quello che è il mio mondo, di portare voi che leggete queste righe all’interno dei miei pensieri, nella quotidianità di ciò che faccio più spesso: scegliere tovaglie, piatti, posate e bicchieri e presentarli su una tavola pronta ad accogliere altre persone. In un certo senso, ciò che desidero è condividere in modo maggiore la mia tavola, affinché anche altre persone, che non sono sedute accanto a me nella realtà delle cose, possano farlo comunque, sfogliando le pagine di questo libro e ricreando tavole personali, ispirate dalle immagini che si trovano nel volume.
[…]
Volevo creare una guida all’apparecchiatura che fosse al tempo stesso autorevole e leggera: che potesse dare sicurezza a chi non ne ha ancora abbastanza, e felicità a chi invece sa di essere assolutamente capace, ma cerca nuovi colori, nuovi accostamenti e idee per continuare nei propri esperimenti. Ne è nato il volume che hai ora tra le mani: un invito a guardare la tavola con occhi nuovi, a considerare l’apparecchiatura come un esercizio quotidiano per creare la bellezza, e la bellezza stessa come punto di partenza di una serenità dell’anima che dovrebbe accompagnare chiunque, in questa parte felice del mondo, si siede a tavola ogni sera con la propria famiglia, con gli affetti o semplicemente con se stesso.
L’arte della tavola è qualcosa di molto antico, ma anche profondamente vivo. Il cibo è molto più della nostra “benzina” come spesso diciamo: è un aggregatore di persone, un creatore di momenti che possono diventare ricordi. La tavola è un pilastro fondamentale della nostra società così come la intendiamo in senso moderno, e oggi più che mai è al centro di una mutazione, perché si adatta in ogni epoca alle necessità e agli stili di vita dei suoi fruitori, cambiando profondamente.
[…] Oggi nelle nostre case – nella mia come probabilmente nella vostra – chi cucina, serve a tavola e si siede al posto della padrona di casa coincide con la stessa persona. Ecco questo libro è per noi – uomini e donne senza servizio – come scriverebbe ancora oggi Julia Child, che abbiamo un lavoro fuori casa spesso a tempo pieno, che desideriamo apparecchiare bene e soprattutto sederci a una bella tavola perché sia il conforto della nostra anima alla fine di una giornata intensa.
Poiché fare economia limitando il consumo di cibo, acqua, energia e materie prime è sempre più il mio obiettivo, trovo che una bella tavola che possa contare su oggetti capaci di durare tutta una vita, o molto di più, sia una scelta sostenibile che dovrebbe attirare maggiormente l’attenzione. Per questo esorto chiunque stia leggendo ad aprire il proprio armadio e a guardare “il corredo” con occhi nuovi e a usare tutti i tesori che eventualmente conserva: dalle tovaglie ricamate all’argenteria. L’alternativa è acquistare oggetti usati nei mercatini e dare loro una seconda vita: un gesto intelligente per il portafoglio come per il Pianeta, che ha bisogno di produrre meno e riciclare di più. Desidero di cuore che Alla mia Tavola possa essere il naturale proseguo di Cucina Economica. Perché apparecchiando la tavola noi mettiamo in scena ogni giorno un programma di protezione nazionale dei valori dell’individuo. E chiunque lo faccia, con passione, amore e rispetto per il passato, merita di essere inserito in un albo speciale come protettore del buongusto e della cultura di quei valori che possiamo chiamare famiglia, indipendentemente dal numero e dal genere dei suoi componenti. Apro una pagina bianca e metto la prima firma, aspettando chiunque vorrà partecipare con me.