1° giugno: inizio dell’estate secondo Csaba 5 Seasons. Il clima c’è, la luce anche: nulla mi separa più dall’idea di riempire la mia cucina, e la mia tavola, di meravigliosi prodotti italiani in stagione proprio adesso. Se hai a casa il mio libro-agenda, aprila a pagina 122: troverai l’inizio di una storia che parla di cucina a passo lento, temperature più elevate e slow living. Esattamente quello di cui ho bisogno io adesso.
L’estate per me è, da sempre, una stagione mentale: arriva quando il calendario gira dall’ultimo giorno di maggio sul 1° giugno e le tre settimane che portano al solstizio sono un crescendo di aspettativa per quella che è la mia stagione più lenta, più lunga, più desiderata. Non importa se sono in città o fuori porta: i bambini terminano la scuola, il lavoro a tratti diminuisce e il mio obiettivo è quello di riuscire a ritagliarmi qualche giornata qua e là da dedicare solo alla famiglia e agli amici: il computer chiuso, la cucina aperta per ferie.
In questi giorni, come spesso accade a giugno, sarò concentrata per completare il libro che uscirà in autunno – Honestly Good.
All’inizio di giugno per me c’è sempre tanto da fare, ma è quel tipo di impegno creativo che ti fa sentire bene al risveglio, e piena di energia da svuotare sui fogli bianchi. Per compensare questo stato d’animo ho bisogno di impostare la mia cucina su piatti semplici da preparare e veloci da servire: amo i piatti unici e le cene servite in terrazza, dove gli ospiti si siedono un po’ in casa un po’ fuori e il buffet ha già tutto quello che serve per accontentare anche i più esigenti. Tovaglie di lino perfettamente stirate e argenteria lucida non sono il mio genere in estate, scelgo piuttosto i lini stropicciati (che non si devono stirare) e piatti in ceramica smaltata che siano a proprio agio in lavastoviglie insieme a posate e bicchieri.
SLOW LIVING & HAPPY COOKING
Vivere più lentamente e cucinare con gioia: l’estate è tutta qui per me. Aggiungi abiti lunghi fino ai piedi che si portano con scarpe basse, ricette fresche che piacciono a tutti e non richiedono grandi sforzi, le giornate lunghe e quel manto trapunto di stelle che è il cielo fuori dalla città. Non mi serve altro per essere felice. E se posso guardare tutto questo da una piccola barca sul mare… è ancora meglio!
La differenza tra questa stagione e il resto dell’anno è nell’aria: il profumo dell’estate, con i pomodori maturi sui tralci e le fragole rosse e polpose; il calore tiepido del sole che diventa man mano più forte e il canto delle cicale che avvolge l’aria con il suo ritmo ipnotizzante. E poi, l’acqua salata sulle labbra e il vento nei capelli: se chiudo gli occhi, l’estate ha un passo lento, profumato e avvolgente fatto di sensazioni semplici e soluzioni non complicate, soprattutto in cucina e a tavola.
Ricevere più spesso è uno dei lussi che mi concedo in estate (ma quest’anno temo che dovrò attendere luglio!) – l’importante è che non si debba restare una giornata chiusa in cucina per mettere a tavola dieci persone. La tavola deve essere semplice, le ricette autentiche. Le consistenze croccanti e fresche, come merita questa stagione. A me piace abbracciarla interamente cambiando proprio il modo di pensare: un passo più moderato, un’aspettativa meno elevata e il desiderio di recuperare l’energia di cui ho bisogno per arrivare in piena forma al termine di questa bellissima stagione.
Il pomodoro è il prodotto che più amo reintrodurre nella mia cucina a giugno. Sono i primi che mi concedo: arrivano in tavola caldi di sole e di profumo (non acquisto mai i pomodori in inverno e in primavera… non sanno proprio di nulla).
La ricetta che voglio preparare questo week end è la “tarte di pomodori”.
Ma anche una bruschetta con sopra il pomodoro e la melanzana non è male… cosa ne pensate?