Mi sono imbattuta per caso in un libro che avevo voglia di leggere da circa quattro anni. Non so se capita anche a voi: l’avevo visto a Zurigo in una bella libreria internazionale, ma non lo avevo acquistato, in uno di quei (rari) momenti in cui mi propongo di smetterla di comperare libri di cucina, avendone oramai oltre mille (letteralmente, non per metafora). Dunque, l’avevo lasciato lì accantonato in un angolo della mia testa, con la sua copertina semplice e il contenuto rivelatore. Il titolo: An Everlasting Meal (Un pasto senza fine, tradotto dall’inglese) e la sua autrice: Tamar Adler, una delle penne migliori del momento quanto a food writing, non ancora tradotta in italiano (almeno, così mi risulta ad oggi, il suo libro è del 2011). Tre settimane fa ho trovato il volumetto nella mia calza della befana e mi sono tuffata nella sua lettura meravigliosa, iniziando a cucinare nel frattempo con quello spirito ecumenico che caratterizza per me l’inizio dell’anno: maggior rigore nella scelta dei piatti, risparmio dopo gli eccessi gastronomici di Natale, attenzione (sempre) alla riduzione dello spreco e alla sostenibilità della mia cucina. Non potevo non condividere con voi questa esperienza, e lasciarvi alcune delle parole di Tamar, tra le mie, in queste pagine.
Provate conforto anche voi nel far bollire l’acqua?
Il libro comincia con un capitolo apparentemente ironico che si intitola: Come bollire l’acqua.
Certo, perché serve che qualcuno ce lo spieghi, penserete voi. In realtà Tamar parte dall’inizio e cita M.F. K. Fisher (Mary Frances Kennedy Fisher è considerata la più grande scrittrice di gastronomia americana del secolo scorso) autrice di “How to cook a wolf” (Come cucinare un lupo) portando a esempio il suo libro del 1942 come ricettario moderno per le famiglie. Ora, taglio corto sulla storia, perché altrimenti dovrei citarvi anche Eliza Acton, che nel 1700 introduceva i suoi lettori, ben prima di Mrs. Isabella Beeton, alle delizie gastronomiche che si potevano realizzare nelle proprie cucine di casa anche con poco. Insomma, tutto questo per dirvi che non siamo sole nel pensare che per arrivare alla fine del mese, e dell’anno, occorrerà risparmiare. E non è solo del denaro che sto parlando (per alcune persone di fatto non è questo il nocciolo della questione) ma piuttosto del tempo, risorsa che sembra scarseggiare in modo democratico ancor più della contropartita economica. Fare economia, nel senso di mettere da parte, non sprecare, non consumare tutto ciò che abbiamo ma serbarlo per dopo è l’arte che dobbiamo migliorare adesso. Perché il 2021 non sarà un anno facile. E forse l’idea di poter cucinare insieme, per me come per voi, lo rende più leggero da affrontare, almeno adesso, quando gennaio è ancora qui con le sue giornate fredde e gli spiragli di luce e di sole si alternano tra i decreti che colorano le nostre regioni con nuove e vecchie restrizioni.
Dunque, se anche voi provate conforto nel posizionare l’acqua sulla stufa, venite con me.
Quando la sera entro in cucina, nel momento in cui metto sul fuoco una pentola d’acqua, sono già avviata verso la preparazione della cena. Questo è il senso del primo capitolo del libro di Tamar Adler, il cui sottotitolo è: “cucinare con grazia ed economia”. Interessante, vero? Sembra scritto per me. Forse sembra un libro che avrei potuto scrivere io – che forse in realtà ho scritto, senza rendermene conto, prima che il volume arrivasse a me. Non si agitino i fan dello scoop – non si tratta di plagio (e neanche di ispirazione). Tuttalpiù di una coincidenza. O di quella legge dell’attrazione che funziona sempre. I libri sono molto diversi. Il suo è un racconto gastronomico denso di cultura e consigli, ma povero di ricette e privo di foto. Il mio [The Modern Cook, uscito a dicembre 2020, per chi lo avesse perso] è un libro di ricette illustrato con immagini fotografiche, e punteggiato di consigli per diventare delle brave cuoce di casa.
L’economia è una virtù distributiva: non consiste nel risparmiare, bensì nel saper scegliere (Edmund Burke, 1796)
Dunque, mettere una pentola sul fuoco ci conforta. Sarà per questo che in tutto il mondo l’anno scorso il consumo di pasta è aumentato? La pasta è confortante, buona, facile da fare. Ripetitiva (a tratti monotona) ed economica se si vuole. Delle verdure avanzate, un po’ di pasta e un po’ di parmigiano sapientemente elaborati insieme fanno un piatto delizioso. Oppure farina e uova, e qualche carciofo di stagione, per esempio, per fare un piatto che è tra i miei preferiti: i tagliolini con i carciofi (io li preparo in bianco, la ricetta è qui).
Ma una pentola d’acqua ci porta anche a una zuppa o a un minestrone che, da solo, nutre un esercito con poco denaro e poco sforzo. Non serve abilità alcuna per sgranare dei borlotti, tagliare a pezzi la verdura e mettere tutto in una pentola coprendo d’acqua fredda. Tuttalpiù serve una ricetta per abbinare le verdure in modo gradevole e conoscere i tempi di cottura. La mia, la trovate qui.
Cuochi moderni, l’economia domestica è il nuovo lusso
Di questo sono fermamente convinta: avere la capacità di gestire bene le nostre risorse di tempo e di denaro oggi è un grande lusso. Si può imparare a farlo, certo. E – soprattutto – non è mai troppo tardi per cominciare. Tante volte mi sono detta, negli ultimi anni, che avrei voluto passare questo testimone alla nuova generazione. Ora credo sia semplicemente arrivato il momento in cui posso farlo, da queste pagine, che sono facilmente (e gratuitamente) accessibili a tutti. Non mi rivolgo alle ragazze giovani, ma anche ai ragazzi. A tutte le coppie, di qualunque genere siano. Alle famiglie. A chi ha la mia età e può dare consigli (e a chi è più grande di me e ha visto più di quanto abbiano visto i miei occhi). Ho bisogno del vostro aiuto: chi ha da dare dia, chi desidera prendere, chieda. Insieme, costruiremo un’economia domestica circolare che partirà da ieri e ci porterà a domani. Come è naturale che sia, anche se a volte lo diamo per scontato, esattamente come saper far bollire una pentola d’acqua sul fuoco.
Il 2021 è appena cominciato. Sta a noi dargli la forma che più desideriamo, almeno dentro le nostre mura domestiche. Non vedo l’ora di leggere le vostre parole. E di sapere cosa pensate, cosa avete da dire e da chiedere sul tema dell’economia domestica. Lo so, sa di antico. per questo, credo, è più moderno che mai!