Un angolo bar può trasformare in modo molto semplice e immediato sia l’aspetto del vostro salotto che il modo in cui ricevete a casa. Anche se non bevete d’abitudine (cosa che vi rende persone attente alla salute) avere a disposizione tutto ciò che serve per preparare un buon drink è essenziale per poter offrire ai vostri ospiti un cocktail fatto a regola d’arte. Ogni casa “adulta” dovrebbe avere un angolo bar: che siate esperti o principianti, offrire un cocktail party è un modo per ricevere con grande stile.
Ho iniziato ad appassionarmi al mixology quando avevo circa trent’anni. Non è difficile iniziare, e allestire un angolo bar può essere divertente perché prevede una parte di ricerca, selezione e acquisto di oggetti molto belli.
Vassoio, carrello o mobile bar?
La buona notizia è che non serve avere tanto spazio per attrezzarsi bene – anche se ovviamente poter dedicare un angolo della casa aiuta. Al momento io mi trovo allo stato di base, e tengo i liquori dentro un grande vassoio d’argento sopra il tavolo basso, in salotto. Certo poter avere un mobile bar sarebbe bellissimo, ma a casa nostra non c’è proprio lo spazio, quindi mi sto orientando nella scelta di un carrello, che considero la soluzione più facile per chi vive in un appartamento di media dimensione. La differenza è sia estetica, ovviamente, che pratica. Il carrello consente di tenere insieme comunque bicchieri, liquori, attrezzatura da bartender e anche un buon libro con le ricette dei cocktails preferiti.
Quanto ai modelli, sto ancora cercando quello che mi piace. Per ora l’idea è un carrello come quello che vedete nella fotografia che ho scelto per questo post (e che però è in vendita solo negli Stati Uniti, secondo le mie ricerche, quindi dovrò trovare qualcosa di simile). Mi piace l’idea del carrello perché lo trovo di tendenza, ma anche perché è un oggetto d’arredo in grado di arredare un angolo con grande eleganza, diventando un pratico punto d’appoggio per mescolare un drink al momento in cui serve, da soli o con gli amici.
Se non avete il carrello e volete cominciare, potreste optare per utilizzare come piano di appoggio e piccolo bar anche una console o la parte superiore di un bel cassettone. Al posto del classico centrino o del runner in tessuto (non è proprio moderno) metteteci un bel vassoio, in legno o in argento, con dentro le bottiglie. In un altro terrete i bicchieri. Una lampada o una pianta completeranno la decorazione dello spazio, mentre gli oggetti più piccoli andranno in un cassetto. Facile, pratico ed elegante.
Come organizzare il carrello dei liquori
La regola che mi raccomando di osservare è di non sovraccaricare il carrello: non è necessario avere venti tipi di liquore diversi, almeno non in vista. Si può tenere in dispensa ciò che si usa meno, in modo che allo sguardo il carrello sia gradevole, ordinato, decorativo. Sì a poche bottiglie scelte, a un set di bicchieri da 8 pezzi (quando avete più ospiti, riorganizzerete il carrello per l’occasione) e a uno o due shaker con una bella linea, a vista insieme a un jigger e a uno strainer. Gli altri oggetti, che sono più piccoli, possono essere arrangiati in un contenitore, o su un ripiano, se il carrello ne è dotato.
Quanti liquori deve a ere un buon bar domestico? E quali sono i must-have da avere per intraprendere l’arte della mixology?
Quanto ai liquori, si parte con una scelta di 5 – 7 bottiglie diverse, per arrivare dove si vuole, letteralmente. Sono stata in un jazz bar a Cognac che offriva ai propri clienti 372 tipi di cognac differenti. Giusto per rendere l’idea di quanto sia difficile dare un’indicazione.
Per quanto mi riguarda, mi piace avere sempre in casa:
1 bottiglia di gin
1 buon whisky
1 buon cognac s.v.o.p.
1 bottiglia di rum
1 bottiglia di vermouth
1 bottiglia di vodka
1 bottiglia di digestivo
1 o 2 bitters, per creare i cocktails
acqua tonica
ginger beer
qualche bottiglietta di analcolico
ghiaccio per bibita nel freezer
per le decorazioni invece serviranno:
lime
limone
arancia
menta
olive
altre erbe aromatiche
Come scegliere l’attrezzatura giusta.
Esattamente come succede per il servizio da thé, anche l’attrezzatura da cocktail ha degli indispensabili che possono poi essere affiancati da oggetti molto belli, ma non necessariamente da avere. Sicuramente per poter preparare un cocktail a casa servono
Skaker. Serve ad agitare il cocktail, senza si possono solo preparare cocktail mescolati. Esiste in tre tipologie: cobbler, boston e shaker francese. Il cobbler è quello che consiglio: formato da tre parti, di solito in acciaio, oggi si trova anche con una elegante finitura esterna in rame, mentre i modelli vintage propongono il vetro. Nella parte inferiore si mettono il ghiaccio e gli altri ingredienti, la parte superiore fa da coperchio e ha un terzo pezzo: un beccuccio con tanti forellini, che servono a filtrare il cocktail per non far scendere nel bicchiere il ghiaccio e le erbe, le eventuali spezie.
Il boston è il più semplice: la parte inferiore in acciaio viene sormontata con un tumbler in vetro, o un bicchiere di dimensione leggermente superiore a quella della base, in modo da poterli sormontare e incastrare per agitare il cocktail. È più grande dello shaker e permette di realizzare più cocktail al momento. Lo shaker francese invece è decisamente il meno pratico: è uguale al cobbler, ha il beccuccio con un unico foro, quindi si deve utilizzare in abbinata a un colino o uno strainer.
Lo strainer è un altro elemento essenziale: serve per trasferire in modo veloce i cocktail dallo shaker al bicchiere filtrando bene il liquido.
Il jigger invece, meno utilizzato, ma molto utile, è un dosatore. Ha la forma di due coni rovesciati uno sull’altro, serve per dosare gli alcolici quando si segue una ricetta. Il cono più piccolo contiene 30 ml (dose singola) mentre il cono più ampio contiene 60 ml (dose doppia). All’estero è facile che quando ordinate un drink vi venga chiesto “single or double?” per sapere se volete una base alcolica più leggera o più forte. Lo stesso principio del nostro espresso: ristretto o doppio.
Lo stirrer è il cucchiaio con il manico lungo che si usa per mescolare il drink, perché raggiunge il fondo del bicchiere alto.
Il muddler è un pestello che serve per pestare sul fondo del bicchiere alcuni ingredienti, come si fa con le foglie di menta nel mojito, ad esempio.
Infine, può essere utile avere uno zester: serve per prelevare porzioni di scorza dagli agrumi, con le quali fare le decorazioni.
Colino e spremi agrumi possono completare il kit di un buon barman, ma non li tengo sul carrello.
Per quanto riguarda i bicchieri, bisognerà scrivere un post a parte. Ce ne sono moltissimi e sono anche molto belli. Lo stesso vale per le caraffe e le bottiglie da liquore. Un allestimento di base può prevedere:
8 bicchieri da cognac
8 bicchieri tumbler da whisky
8 bicchieri alti da bibita
Una volta imparata l’arte di creare un cocktail, vi piacerà magari avere a disposizione anche un sifone per la soda o qualche gadget in più – in base alle vostre preferenze: dalle mug per il moscow mule ai bicchieri da Martini, dipende da ciò che vi piace.
Ora ditemi, avete un angolo bar a casa vostra? Vi piacerebbe allestire un carrello? Avete qualche suggerimento da condividere qui?
Intanto, un consiglio: bevete con moderazione e in modo responsabile. Sempre!