Le mie tavole preferite non sono quelle con la tovaglia del corredo e i piatti con il bordo oro. Leggetela, se volete, come una dichiarazione. Di indipendenza dalla tradizione certo, ma anche d’amore verso il bello e di libertà di scelta. Amo le tovaglie inamidate, la porcellana fine e l’argenteria, è vero. Ma solo in alcune occasioni. Perché in quella parte della mia vita che ruota tutta intorno a una tavola apparecchiata ho bisogno anche di altro, senza rinunciare allo stile.
Le mie tavole preferite sono quelle dove la bellezza incontra la semplicità. Dove l’armonia dei colori e dei materiali crea uno stile che si lega a quello del ricevere e anche al menù. La praticità per me è qualcosa a cui tendere, sempre, ma non rinunciando all’estetica.
Scegliere il runner
La mia tavola dell’autunno ha i colori della stagione e l’informalità che cerco quando voglio ricevere a casa gli amici intimi. Questo autunno ho puntato sul ruggine, il rosa antico e il bianco crema, per realizzare una tavolozza di colori avvolgente, calda e molto naturale. I piatti sono decorati con foglie autunnali e scene di animali del bosco: si sposano perfettamente con un menù a base di funghi, zucca, castagne e altre primizie autunnali. Il rigore del tavolo in legno scuro e lucido, lasciato parzialmente nudo, viene contrastato con il romanticismo dei bicchieri in vetro rosa antico.
Anziché scegliere una tovaglia, in questa occasione ho optato per vestire il tavolo ovale di legno lucido con due runner color ruggine. Il runner è una soluzione che in Italia si utilizza poco, e che trova invece maggior impiego in Inghilterra (il termine runner, in inglese, significa letteralmente: colui che corre) e in Francia, dove vengono chiamati chemin de table. Si tratta di strisce di tessuto che corrono da una parte all’altra del tavolo, unendo due posti tra loro. Se ne possono usare più di uno, l’importante è non incrociarli mai. Né sormontarli. Se avete la necessità di apparecchiare un numero di posti dispari, utilizzate per il capotavola una tovaglietta americana dello stesso colore.
I runner richiedono una manutenzione più veloce rispetto alla classica tovaglia: sono più semplici da stirare e temono meno le pieghe antiestetiche. Quanto al tovagliolo, può essere scelto nello stesso colore oppure a contrasto – purché dello stesso tessuto. Sulla mia tavola autunnale ho usato due runner di lino coloro ruggine, con i tovaglioli in lino cotto grigio chiaro.
Come apparecchiare quando si usano i runners
Quando si utilizzano i runner, non tutto ciò che si porta in tavola per l’apparecchiatura deve per forza stare sul tessuto. Cosa apparecchiare sopra, e cosa no? I piatti, i bicchieri e le posate devono stare sopra il runner. Non ci sono eccezioni. Al lato del tessuto, anche sul tavolo nudo, possono invece esser posti: il tovagliolo, i fiori, le candele, il ménage, il cestino del pane e le bottiglie di acqua e di vino, eventualmente con sotto un piattino a misura (un sottobottiglia, non un piattino da tazzina).
Per il pane, quando si apparecchia con i runner, consiglio sempre di mettere il piattino apposito, per evitare di ritrovarsi con delle briciole direttamente sul legno. I miei per questa occasione sono tutti in porcellana bianca, spaiati ma di ispirazione francese, per armonizzarsi con i piatti.
Il dettaglio che più mi piace su questa tavola sono i bicchieri in vetro rosa antico, che danno all’apparecchiatura un aspetto romantico, intonandosi molto bene anche con il centrotavola, che per l’occasione è sviluppato in altezza, ma non è invasivo. I commensali riescono comunque a vedersi tutti in viso, perché la tavola ovale è molto ampia e consente di posizionarlo in un punto di non disturbo visivo. Se la vostra tavola è più piccola, abbiate l’accortezza di farlo realizzare più basso. Evitate però il classico “cuscino di fiori” che è davvero fuori moda.
Le due candele laterali sono senza profumazione, in modo da non creare interferenze con il profumo del cibo. Una nota speciale merita l’acqua minerale, che sulla mia tavola arriva solo nel vetro.
Al posto della brocca, che utilizzo alla sera e nelle occasioni in cui desidero aromatizzare la mia acqua, mettendola dalla bottiglia in caraffa, trovo particolarmente utile mettere sulla mia tavola le bottiglie di vetri in colore diverso per identificare subito l’acqua gassata da quella naturale.
Shop The list
Volete preparare una tavola come la mia? Queste sono le mie scelte per l’autunno.
Runner in lino color ruggine, di Libeco.
Piatti in ceramica di Gien. Il modello si chiama Sologne ed è disponibile in Italia in una selezione di boutique specializzate (o sul sito dell’azienda).
Posate vintage di recupero e porta candela in legno: Raw, cabinet de curiosités (Milano Corso Magenta 10)
Bicchieri: in vetro lavorato color rosa antico, disponibili per il noleggio da: Tableset Luxury Rentals
Centrotavola & fiori realizzati da Alberto Marini: Bohem La Stazione (Paratico, BS).
Tavolo vintage in legno di Raw, cabinet de curiosités (Milano)
Il camino sullo sfondo è di Homewood Bespoke.
L’abito a righe è di iBlues.
Csaba per Valverde
Questo progetto è realizzato in collaborazione con Valverde, un’azienda italiana che imbottiglia (solo nel vetro, sempre) acqua minerale di sorgente, minimamente mineralizzata e quindi leggerissima. La bottiglia Valverde è così bella ed elegante che si può portare in tavola senza temere di rovinare l’effetto. Esiste in tre colori diversi: azzurra (naturale), verde acido (lievemente frizzante) e rosa (frizzante). Non si trova nei supermercati, perché Valverde arriva a domicilio, tramite un comodissimo servizio: si ordina per telefono e prevede il ritiro del vuoto, proprio come si faceva una volta.
Se siete sensibili al tema della sostenibilità, fate come me e scegliete l’acqua minerale che rifiuta la plastica. Se volete saperne di più potete leggere il mio precedente post “l’acqua a domicilio, come una volta” oppure navigare il sito www.valverdewater.com