Era il 1995 quando mi imbattei la prima volta in Alice Waters – autrice americana pioniera del chilometro zero, del cibo semplice e genuino, che è anche servito in modo deliziosamente goloso. Ristoratrice acclamata, proprietaria del famoso Chez Panisse a Berkeley (California). Lei era lì da 24 anni (il ristorante ha aperto nel 1971) ma io non ne avevo mai sentito parlare e mi incuriosì l’idea di una signora che, insieme ad un gruppo di amici, aveva deciso di aprire un piccolo ristorante dove servire cucina naturale, coltivando un proprio orto sull’idea del biologico e del chilometro zero. Dall’orto alla tavola, con ricette semplici, che le persone potessero rifare anche a casa propria. Iniziai a seguirla, a comperare i libri che parlavano del suo ristorante e – poi – del suo Café Chez Panisse (situato sopra il ristorante stesso).
La mia filosofia in cucina è stata molto influenzata, negli anni, dalle sue idee, dal desiderio di cucinare solo ingredienti freschi, il più possibile di stagione, mangiati senza alterazioni o grandi artifici. Ora che anche da noi il cibo sano e genuino è alla base della tendenza in molti ristoranti (e – spero, anche nelle famiglie) mi sono riletta il suo libro “A Delicious Cooking Revolution” un estratto pubblicato da Penguin nel 2011, tratto dal libro di Alice Waters intitolato The art of simple food.
Ecco le 9 regole della rivoluzione di Alice, da applicare a casa per mangiare meglio, spendendo meno.
1 – mangia cibo locale, sostenibile. Impara a capire da dove viene ciò che mangi e come viene prodotto. Cerca nuove varietà di verdura e di frutta presso piccoli coltivatori locali che si prendono ancora cura della terra. Compra uova, carne e pesce da produttori che allevano il bestiame con rispetto, in un ambiente sano, possibilmente biologico.
2 – mangia secondo la stagione. Scegli sempre il cibo che è di stagione. Anche quando il periodo di raccolta è breve, la coltivazione biologica può estenderla: molti vegetali possono essere coltivati in serra, e ci sono sempre prodotti locali che possono essere conservati, inscatolati e messi da parte per l’inverno. Mangiare seguendo le stagioni ispirerà i tuoi menù, ma soprattutto di darà un senso del tempo che passa, del luogo in cui ti trovi, ricompensandoti con cibi pieni di sapore.
3 – acquista nei mercati locali. I coltivatori locali che vendono attraverso i mercati creano delle comunità che danno valore alla biodiversità, alla genuinità, alla stagionalità, alla sostenibilità e alla bellezza del cibo. Vai a conoscere coloro che coltivano ciò che mangi e imparerai da loro.
4 – pianta un orto. Non c’è soddisfazione più grande che mangiare ciò che tu stesso hai coltivato. Anche un semplice vaso di erbe fresche messo sul davanzale può trasformare la tua cucina e creare un legame con le stagioni.
5 – conserva, ricicla, composta. Porta al mercato con te una borsa o un carrello. Riutilizza tutte le confezioni che riesci a riciclare. Tieni un bidone con il composto se puoi, per metterci tutti gli avanzi del cibo. Più riesci a conservare, meno sprechi, meglio ti sentirai.
6 – cucina in modo semplice, coinvolgendo tutti i sensi. Pianifica dei pasti che non siano complessi. Lascia che le cose abbiano un gusto e lo conservino. Goditi il momento in cui cucini come un’esperienza sensoriale: il tatto, l’udito, la vista, i profumi e – sopra ogni cosa – il gusto. Assaggia mentre cucini. Continua ad assaggiare, a sperimentare, a scoprire…
7 – cucina insieme a qualcuno. Coinvolgi la tua famiglia, gli amici, specialmente i bambini. Quando i bambini coltivano il cibo, lo cucinano e lo servono, hanno anche voglia di mangiarlo. Mettere le mani in pasta è un’esperienza che insegna ai bambini il valore e il piacere del buon cibo, senza sforzo.
8 – condividi il cibo. Non importa quanto possa essere modesto il piatto che hai cucinato, crea un posto speciale per sederti e mangiare condividendo l’esperienza con cura e rispetto. Assapora il rito della tavola. Quello dei pasti è il tempo per l’empatia e la generosità, un tempo per nutrire e comunicare.
9 – ricorda, il cibo è prezioso. Il buon cibo viene solo dai buoni ingredienti. Il suo prezzo deve includere il costo della tutela dell’ambiente, un salario decoroso per chi coltiva la terra. Il cibo non deve mai essere dato per scontato.
Firmiamo oggi stesso per questa rivoluzione in cucina e riappropriamoci del gusto della semplicità, delle cose sane e genuine cucinate con le nostre mani – farà bene alla salute, all’economia della famiglia, al mondo e, soprattutto, ad ogni comunità locale.
Nel 2003 Alice Waters è diventata Vice presidente di Slow Food International, e da allora ogni tanto viene a Bra, in Italia, dove quest’anno torna per lavorare una settimana nella mensa all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, a Pollenzo, in Piemonte.