Ecco, devo dire che è stata una settimana particolare. Perché è iniziata con il buio, domenica scorsa, dentro il mio forno spento. “È saltata la luce” ho pensato. Ma in effetti non era così. Il mio Kitchen Aid Twelix se n’è andato in un soffio, spegnendosi senza preavviso, a meno di un anno di età… Panico. Perché il forno per me è come il computer: come faccio a lavorare senza? Lunedì mattina chiamo Kitchen Aid. Niente da fare. Persona di riferimento: in ferie. Guardo l’agenda e la settimana si preannuncia così: Good Living di marzo in stra-chiusura (e io sono indietro con i miei pezzi da scrivere perché ho passato ore interminabili a sistemare i pezzi dei collaboratori…). Cena con direttore scientifico di Good Living (programmata da tempo!) a casa mia martedì sera. Menù: troppo forno…
Ok, Niente panico. Non si addice alle situazioni difficili. Bambini a casa da scuola per la settimana bianca (bambini mandati a scuola lo stesso al programma per chi resta in città). Editore (nuovo) con notizia folgorante: non si fa più il libro che avevamo stabilito di fare per quest’anno, ma se ne fa un altro. Per il quale (ahime!) non ho studiato ancora nulla, non ho l’elenco dei capitoli, men che meno quello delle ricette. Perfetto! Posso farmi prendere almeno da un attacco di nervi? No. Margo (Schachter) fa un caffè – 2, forti, grazie! Le bozze del magazine in sala riunione sono ovunque. Le pagine barrate sono troppe per essere a meno 4 giorni dalla chiusura. Lei digita a velocità supersonica sul suo computer. Il suo cane ronfa felice sulla mia sedia. Chiamo mia sorella: vengo a fare la torta a casa tua stasera, che ne dici? OK. I love you sister. E meno male che abiti dall’altra parte della strada. Quindi, caffè alla mano, bozze nell’altra, si inizia a lavorare in quel modo vorticoso che solo da noi sembra essere possibile, perché mentre ti risucchia nel buco temporale ti lascia il sorriso in volto e ti fa divertire tanto. Davvero tanto. Sono una ragazza fortunata! Lunedì ore 17:00. Il menù è stato rifatto. Niente mini quiche nell’antipasto, ma canapé e hummus di ceci, con pane di segale (Oh My God non compro il pane da dieci anni! Dove vado a prenderlo? Princi? No, troppo vuoto. Peck? Troppo nero o troppo bianco, comunque troppo leggero. Longoni: perfetto. Quello di segale è in cassetta ma fa niente, ci provo. Almeno è buono e naturale). Primo piatto: tagliatelle all’uovo (fatte da me) con castagne, zucca e porcini. Scoprirò solo la sera dopo che il Direttore Scientifico lascerà tutti i porcini impilato a bordo piatto. Che bella idea, vero? Ma tanto lunedì lo ignoravo. Secondo piatto: salmone avvolto nell’alga nori con puré di patate e salsa alla senape. GLO-RIO-SO. E questa è una ricetta del nuovo numero di Good Living (sì, la posterò! Certo…).
Infine, torta La Renée con lamponi, tutta coperta da meringa fiammeggiata. La cuocio in forno da mia sorella e poi martedì sera la finisco, no? Geniale. Passo da Galli e compro un po’ di marron glacées, che non bastano mai. Poi frullino e ingredienti in borsa attraverso la strada – ok certo, vengono anche i bambini, così salutano i cugini. Ed è per questo che ci ritroviamo in una cucina con 5 bambini, 3 adulti e 1 gatto – mentre il super frullino a 9 velocità della Kitchen Aid monta le uova come se fosse l’ultima cosa che farà in vita sua. Imburro, mescolo, setaccio, inforno: 55 minuti di attesa. Porto mia nipote a danza – passo dall’ortolano a prendere i lamponi – torno da mia sorella. La torta ha riempito l’appartamento di un profumo meraviglioso. 4 bambini mi guardano con la lingua fuori. Non ci pensate nemmeno… è per la cena (di lavoro) di domani. Sforno, avvolgo in canovaccio, rivesto i figli, bacio mia sorella e riattraverso la strada. OK, ora posso dedicarmi alla cena.
La torta sembra perfetta. Tre ore dopo, la grande crisi. Giro la torta, che si sforma dallo stampo più bella che mai. La taglio. Collassa. Dentro è totalmente cruda. Aiuto! Mi viene da piangere. Richiamo mia sorella: domani ne vengo a fare un’altra. La guardo e ci ripenso: non c’è tempo, non c’è tempo, domani devo scrivere tutta la mattina e poi andare a prendere il pesce… Le scrivo un messaggio: lascia perdere, uso questa cruda. Sì, esatto, uso la cruda. Taglio i bordi e butto il centro. È orrenda, ma buonissima. La faccio letteralmente a pezzi e sistemo i pezzi sul fondo di 8 bicchierini. Me ne avanza anche un po’ per la colazione di domani mattina. Perfetto. Faccio la crema pasticcera che avrei dovuto mettere tra gli strati della torta (ah, se la volete fare la ricetta è qui). Verso la crema sopra i pezzi di torta e poi aggiungo i lamponi. Domani ci metterò sopra panna e cannella. Voilà, la Renée si è trasformata in trifles. E saranno buonissimi!
Martedì. Kitchen Aid ancora non risponde (poi hanno chiamato, certo!), ma ormai ho il dessert e anche il pane. Tutto il resto può attendere. Good Living procede, ma siamo ancora lontane. Comunque, il numero mi piace tantissimo. Resto in ufficio sino alle 12, poi l’ultimo giro di spesa – pesce e verdura – e mi metto in cucina.
Alle 7 arriva Margo con il vino. Avevamo scelto due bianchi (è lei l’esperta!) ma non potevamo sapere che i nostri ospiti avrebbero chiesto un rosso. E meno male che mio marito (che in queste situazioni è un uomo da sposare davvero) con savoir faire scende in cantina e ne trova 2. A tavola!
Cena piacevole, persone simpatiche, la moglie del Dott. Speciani è una signora deliziosa che si inserisce al meglio nelle conversazioni, anche quando sono di lavoro. All’1:00 finisco di mettere via gli ultimi bicchieri lavati a mano, mi faccio una doccia e poi non mi ricordo più nulla… credo di essere svenuta nel letto. Meno male che i bambini erano andati a casa di mia mamma a dormire, visto che il giorno dopo non sarebbero andati a scuola.
Mercoledì: mi alzo presto, mi metto a scrivere. Alle 9:45 sono al Riad a fare un sopralluogo con Dalani, per lo shooting di sabato. Scatteremo la cucina marocchina (lista to do: prenotare parrucchiere venerdì, scrivere la ricetta del curry con cous cous, fare la spesa, trovare nell’armadio la camicetta che abbiamo detto che avrei messo.) Ho altri 2 appuntamenti in centro, poi arrivo in redazione. fantastico, ci sono appena arrivati 2 articoli nuovi da fare! Per domani!! Ok, uno io, uno lei. Un pezzo nella sezione beauty è da rifare. Manca una pagina pubblicitaria, che non è arrivata… è davvero la mia settimana, non c’è dubbio. Comunque si lavora, anche se con bambini (miei) e cane (di Margo). Situazione piuttosto complessa, sì… Ma passa alla svelta.
Giovedì lavoro da casa (la mattina in vestaglia, con il mio gatto sulle ginocchia). Venerdì di nuovo in redazione, con bambini e cane. Magazine quasi in chiusura, mancano un paio di pezzi e la rilettura finale. C’è tutto il week end… Sabato mattina. La sveglia suona e io vorrei scaraventarla fuori dalla finestra. Bevo un caffè, mi vesto e scendo dall’ortolano all’angolo di casa mia a prendere i pisellini freschi e le zucchine piccole (pre-ordinate). Devo avere una faccia stralunata, o forse è solo presto. Il coriandolo non è arrivato. OK, vediamo se al supermercato trovo del prezzemolo piccolo? Sì, c’è! E anche il latte di cocco. Trucco, camicetta (trovata!) e curry messo su a casa, da finire in location. Francesco (il fotografo) è bravo, quindi in tre ore abbiamo finito. Per pranzo mi mangio il curry con cous cous e le verdure portati indietro dal servizio fotografico. Per il resto della famiglia devo aver cucinato qualcosa – ne sono certa – ma ora come ora, anche se era solo ieri, non me lo ricordo. Forse sono un po’ stanca…
Mi metto seduta, riapro il computer e guardo la posta elettronica. Ecco, una mail dall’organizzazione dei Gourmand Award. Forse perché non ho ancora detto se andrò o non andrò alla premiazione… La apro. La leggo. La rileggo. Mi viene da piangere. Good Food è nella shortlist per 2 premi. Come Best Book nella categoria TV Chef, Europa e nella categoria Health & Nutrition (salute e nutrizione). Cioccolato è nella shortlist come Best Book in the World nella categoria cioccolato. Sono felice. Molto felice. Anche se già me lo sento che non arrivo prima neanche quest’anno… ma arrivare sin qui è già bellissimo. Ecco, forse la settimana si sta raddrizzando un po’. E adesso che l’ho condivisa con voi, mi sento già meglio.
A proposito. Voi cosa avete fatto?