Da sempre le donne hanno un rapporto con il cibo che può definirsi di amore – odio. Lo si ama per il piacere immediato che dà e che sa regalare anche solo con l’idea di se stesso, lo si odia per gli effetti indesiderati che lascia sulla figura, stratificando qualche centimetro di troppo. Di recente questo tipo di approccio a ciò che mangiamo e costituisce l’energia della nostra vita sta attirando nella sua rete anche molti uomini. Ma l’accento è stato spostato dalla forma fisica, ossia la bellezza del corpo, alla salute dell’organismo. Viviamo in un mondo di eccessi alimentari spinti oltre ogni limite dalla propaganda dell’industria, che ci ha sedotto in massa con la sua promessa di cibo facile e veloce, e che ora sta tentando di convincerci di poter essere al nostro fianco anche quando vogliamo mangiare sano.
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Di recente, siamo tutti alla ricerca di un punto di equilibrio. Non è forse così? Desideriamo raggiungere quella dimensione che mette la testa in ordine, il corpo in forma e l’animo in pace. Mente, corpo e psiche sono indubbiamente legati tra loro e solo se riusciamo a tenere tutto in bilico possiamo affermare di stare davvero bene. Ciò che mangiamo è parte fondamentale del processo, e mai come oggi è importante prenderne coscienza. Lo dicono i giornali, i libri, le trasmissioni televisive, i blog e anche i medici e gli psicologi. Ma quasi nessuno, nello spronarci a raggiungere quell’obiettivo che è assimilato alla pentola d’oro al termine dell’arcobaleno, ci indica la strada in modo concreto e percorribile. Io vorrei provare a farlo, non immaginando di spiegarti il segreto della felicità (semplicemente perché ritengo che non esista) ma condividendo un percorso che ho fatto in prima persona e che ha funzionato. Un viaggio fatto a passo lento, ma progressivo, segnato dall’inanellare uno sull’altro quei piccoli piaceri che ho chiamato #slowpleasure: sensazioni di benessere autentico, concreto, percepibile a pelle. Piacere che deriva dalla lentezza e non dalla velocità, che passa (anche) attraverso ciò che mangiamo e come lo prepariamo, con chi condividiamo il nostro cibo e quali effetti ha sulla nostra salute nel medio e lungo termine.
Prova a chiederti: è il mondo che va così di fretta, o sei solo tu che non hai mai un attimo di stop? Nella mia esperienza personale ho notato che la maggior parte delle persone cambia rotta e intraprende uno stile di vita più sano, meno frenetico e più a misura di essere umano in concomitanza con un evento grave, che si scatena all’improvviso e costringe a fare i conti con una nuova dimensione personale. Una separazione, un lutto, la necessità di combattere una malattia sono spesso alla base della motivazione di alcune persone nello scegliere di andare a un passo più lento, prendersi cura di sé, imparare a cucinare i propri pasti e a mangiare in modo consapevole. Ora mi chiedo: vuoi davvero attendere che qualcosa di brutto accada nella tua vita per decidere di iniziare stare meglio? Non è necessario. E questa è una buona notizia.
UN NUOVO MODO DI SCEGLIERE, CUCINARE, MANGIARE
Il modo in cui desideriamo mangiare oggi sta cambiando. Non è così ancora per molti, lo so, ma è una realtà per un numero sempre crescente di individui, che dal proprio cibo vuole trarre nutrimento sano e pulito, un gusto più che semplicemente piacevole – direi goloso – pronto in poco tempo. Il nucleo familiare non può più contare con certezza su una donna che gestisca casa e cucina a tempo pieno: servono soluzioni pratiche, davvero moderne, che siano realmente applicabili da chiunque, anche da chi lavora a tempo pieno. Rispetto a prima, quando la consapevolezza di ciò che andava nel piatto era appannaggio di pochi eletti, ora le persone iniziano (finalmente!) a porsi domande e a scegliere. Da ciò che mettiamo nel piatto iniziamo a pretendere di più. Vogliamo cibo pulito che sia stato coltivato in modo etico, che provenga dalle piante, non dalle fabbriche. Cibo che non sia stato avvelenato con pesticidi o diserbanti; né alterato con coloranti e conservanti. Frutta e verdura che arrivino sul banco del mercato nella loro giusta stagione e non abbiano viaggiato intorno al globo, né raggiugano le nostre tavole avvolti nella plastica. Prodotti di origine animale che non implichino l’allevamento intensivo. In poche parole: cibo vero, cucinato in modo semplice e sano. Cibo fresco, veloce da preparare, buono per noi e per l’intero pianeta. Questo è il cibo #honestlygood. Questo è ciò che mi piace mangiare, che porto in tavola ogni giorno per la mia famiglia e che oggi puoi imparare a preparare anche tu, senza sforzo, dedicando il giusto tempo.
Quando preparo una ricetta, che sia una sera infrasettimanale in cui sperimento qualcosa di nuovo, o il set fotografico per la mia rivista, mi pongo sempre le stesse domande, e le risposte sono alla base di ogni singola preparazione che trovi in questo libro – per renderti il tutto più facile.
La prima domanda riguarda il gusto: che cos’è che rende questo piatto buono? Qual è l’abbinamento migliore? Se finisce nel mio piatto (e quindi in queste pagine) il risultato al palato deve essere molto più che gradevole. Deve piacermi e conquistarmi. La seconda domanda riguarda l’apporto nutrizionale: ho cucinato gli ingredienti rispettando la loro natura? Posso farlo in modo diverso, per ottenere un risultato ancora migliore? Più rapido, meno grasso, più facile per chi magari non ha la mia stessa abilità? Infine, l’estetica. Come posso rendere bello il piatto con questo cibo? Solo le ricette che rispondono in modo positivo a tutte e tre queste domande diventano parte del mio repertorio. E possono, oggi, integrare il tuo.
Quello che ti garantisco, è che non sprecherai mai il tuo tempo, perché queste preparazioni sono sempre facili, rapide (il più possibile) e pensate da una donna che lavora e che è anche moglie e madre di famiglia, per altre persone simili a me – non da uno chef con una brigata di cucina ai propri ordini e qualcuno che, a fine serata, rassetta e pulisce.
Con queste ricette non vincerai un programma televisivo, ma sicuramente otterrai l’applauso dei tuoi ospiti. E, cosa più importante, inizierai un percorso di cucina sana, utilizzando cibo vero, che farà del bene a te e alle persone che lo mangeranno con te.
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Honestly Good sarà presentato per la prima volta al pubblico sabato 30 settembre durante lo Csaba Day.
In libreria in tutta Italia dal 12 ottobre.