Sabato 30 settembre – mi sono svegliata alle 6:30, in quel modo strano in cui capita di svegliarsi quando sai che deve succedere qualcosa di importante. Davanti alla casa privata di Massimo Gianolli, che ha ospitato me e la mia famiglia per il week end a Erbin, si sentivano già i passi di chi era all’opera per fare in modo che la giornata potesse scorrere senza ostacoli. Ho guardato fuori dalla finestra, lungo le colline della Valpantena: il cielo era chiaro, senza sole e senza nuvole. La giornata ideale per un picnic tra le vigne, con aria fresca, orizzonte limpido, erba asciutta. E mille cose da fare prima delle 9:00, orario di apertura del parcheggio. Mi sono messa i jeans che avevo lasciato sulla sedia la sera prima e un golf leggero, poi sono scesa in cucina, dove gli altri erano già alle prese con la macchinetta del caffè. Ho fatto un espresso e tagliato una (abbondante) fetta di ciambella alla vaniglia lasciata lì per me dalla Signora Adriana – la colazione a Erbin non è mai dietetica, ma a questo serve saper mangiare #honestlygood: a concedersi strappi alle regole. Quel momento in cucina è stato l’unico “slow” della giornata. Il resto, è passato in un soffio. Tredici ore dopo sarei stata ancora lì accanto a quel tavolo, insieme a Elisabetta Gianolli (la padrona di casa) a mangiare fiori di zucca fritti e scolati direttamente sul piatto, con un buon un bicchiere di vino rosso nella mano libera. La vita in campagna è semplice. Come piace a me.
Prima di cominciare…
Alle 7:30, scendendo dalla scala centrale, ho incrociato il sorriso di Karen: il primo dei suoi bei sorrisi (e durante la giornata ne avrà dispensati più di cento, secondo me). Prima di seguirla in cantina ho glassato il plumcake alle mele cotto la sera, che ci sarebbe servito come dimostrazione, poi ho varcato la soglia, attraversato il cortile e ho raggiunto la barricaia per firmare e dedicare i libri per le 9 Ambasciatrici ufficiali. Il raduno ormai è un evento codificato: le ambasciatrici sono le prime a poter sfogliare il libro, qualche minuto prima che la manifestazione abbia inizio. Le prime in assoluto a vedere le copie fisiche, dopo lo staff della casa editrice.
A loro va il mio grazie, per averci aiutato a far scivolare via la giornata meravigliosamente. Grazie a:
Adelaide Pisano – Toscana
Antonella Federico – Lazio
Eva Valle – Veneto
Gisella Rossi – Lombardia
Loredana Masini Scopel – Alto Adige Suedtirol
Monica Marramamma – Liguria
Patrizia Costantini – Abruzzo
Rita Rezzaghi – Emilia Romagna
Sara Salerno – Marche
Ore 8:15 – è tempo di rivedere la regia dei filmati, supervisionare la libreria in allestimento (grazie Paolo e grazie Debora per essere stati con noi!) e poi tornare a casa per indossare l’abito scelto per la mattina. Nel frattempo i ragazzi de La Collina dei Ciliegi erano già tutti schierati: sono stati bravissimi, ed efficienti, nel gestire questo grande evento in modo leggero e sempre con il sorriso, come se tutto fosse facile, quando certamente non lo è stato. A loro va il mio primo grazie – prima tra tutti a Irene Natalini, che è stata a capo del progetto sin dall’inizio, con pazienza e professionalità.
Il Team Lavazza ha installato all’alba il proprio bar, che ha preparato oltre 500 caffè caldi e cremosi. Uno dei primi è stato il mio (nella foto, il controllo qualità… che qualcuno deve pur fare…). Foto, i primi saluti, poi l’emozione di veder scendere giù lungo il prato le prime persone, un po’ di fila agli accrediti, quindi la sala della presentazione, con oltre cento persone sedute e la copertina del mio ultimo lavoro editoriale, Honestly Good, proiettata grande alle mie spalle: ogni volta è un’emozione grandissima poter avere il privilegio di raccontarvi il mio libro con parole sincere, e ascoltare le vostre domande. Anche questa volta è stata così (nella foto sono insieme a Massimo Gianolli, durante la presentazione).
Dopo la presentazione, è stato tempo di firme, autografi e fotografie – sulla terrazza posta sopra la barricaia, mi avete aspettato in fila pazientemente, e di questo devo davvero ringraziarvi. È molto bello avere un pubblico come voi. Siete stati tutti pazienti, gentili e premurosi: grazie, dal profondo del cuore.
I laboratori sui dolci senza zucchero sono stati tre: uno in fila all’altro per permettere a tutti di partecipare, gestiti insieme alla mia amica Chiara Rossetto, che ha gentilmente portato la sua farina di farro e le spezie per il plumcake alle mele senza zucchero (la ricetta è qui). ne abbiamo cotti quattro, uno dopo l’altro, grazie al forno Gourmet Vapour Cook di Samsung, che ha lavorato con efficienza e precisione (posso testimoniarlo perchpè metà di un plumcake credo di averlo mangiato da sola il giorno seguente…)
Il picnic purtroppo io me lo sono perso: ho mangiato il mio bagel nella mia stanza, in dieci minuti di relax prima di iniziare i laboratori, quando sono salita in camera per cambiarmi il vestito e indossare il bellissimo grembiule disegnato da Chiara Rossetto. Ma mi avete raccontato cose bellissime, e dalle foto si capisce che è stato un bel momento!
Il green corner è stato un altro gioco divertente: molte di voi si sono cimentate, microfono in mano, nell’esprimere in 60 secondi che cosa significa mangiare #honestlygood. Stiamo guardando i filmati… presto li condividerò con voi! Nel frattempo le immagini fotografiche di questo momento sono state le protagoniste dell’esperienza digitale con il FamilyHub di Samsung: il frigorifero supertecnologico che ha uno schermo sulla portiera e ti consente di fare cose che non avresti mai pensato! Dal ricordarti la data di scadenza degli alimenti inseriti, al guardare la tua trasmissione preferita mentre cucini…
Infine, il momento più atteso: il tea time con la degustazione offerta da Dammann Frères. Seduti sulla terrazza, con lo sfondo bellissimo delle colline verdi cariche di filari d’uva, abbiamo degustato thé eccezionali accompagnati da frollini alla vaniglia, al cacao e al pistacchio, in compagnia di Giulia, che mi ha aiutato con la parte teorica. Ecco i thé che sono stati serviti (per chi me lo ha chiesto, soprattutto)
Grand Yunnan G.F.O.P. Superior – un thé dalle foglie molto regolari e con punte dorate, regala una tazza dal sapore estremamente sviluppato, dal carattere fermo e dalle note legnose, di humus, leggermente speziate. Per i conoscitori, il grande tè di Cina.
Christmas Tea Vert – una base di thé verde alla quale vengono aggiunti pezzi di mela e aromi di arancia, cannella, vaniglia, mandorla e zenzero, oltre a scorza d’arancia. Perfetto da novembre in poi…
Rooibos alla vaniglia – non un thé, ma un arbusto sudafricano che regala un liquido ambrato molto profumato, in questo caso addolcito da note vanigliate. Naturalmente senza teina.
Salutarsi è stato difficile, ma il sole a un certo punto si è allontanato scendendo dietro le colline, e indicando la strada di casa a tutti noi. È stata una giornata molto bella, che mi ha regalato sensazioni meravigliose. Non vedo l’ora di poterla ripetere ancora… Grazie. Spero che leggere il libro vi piacerà e che le mie ricette possano accompagnarvi nei prossimi mesi. Un abbraccio colmo di gratitudine. Csaba.