Oggi è terminata HOMI a Milano, il salone dedicato agli stili di vita all’interno della quale ho abitato per tre giorni, dentro la Casa Laboratorio che la fiera mi ha affidato per gestire una cucina e un salotto dedicati alle buone abitudini. Sono stata lusingata (e sinceramente stupita) di essere stata scelta per questo bellissimo ruolo, poi ho compreso che avrei dovuto essere semplicemente me stessa – non c’era nulla che assomigliasse a una parte da recitare. Quello che ho fatto è stato condividere il mio pensiero sulla lentezza, e raccontare le buone abitudini che ci possono salvare dalla frenesia del mondo contemporaneo, aiutata dalla tecnologia Samsung [ebbene sì, il frigorifero super digitale era l’attrazione principale!].
Mi sono divertita davvero molto nel parlare con le tante persone che hanno attraversato lo spazio fermandosi da me per un thé o per una piccola conferenza sul tema del cibo vero, cucinato in modo semplice e sano.
Abbiamo parlato del perché fa bene fare il pane in casa (cotto nel forno super tecnologico Samsung) e degustato ogni giorno 3 tipi di thé con il team di Damman (verde, nero, rooibos). Abbiamo parlato di Good Food e dell’organizzazione della cucina e della casa intorno alle cinque stagioni.
Le domande delle persone, la curiosità di chi si è fermato e l’interesse che si è generato intorno all’idea di scalare una marcia e prendere la vita con maggiore serenità mi ha convinto a scrivere questo post. Così, mentre Parigi fuori dalla finestra splende maestosa tutta illuminata, desidero condividere con voi cinque buone abitudini che trasformano la vita in qualcosa di migliore, più organizzato, più gratificante. Per tutti.
7 buone abitudini da portare avanti come una tradizione.
Le buone abitudini sono l’anello di contatto tra la nostra generazione, quella precedente e i nostri figli. Se non saremo in grado di far divenire queste cinque azioni vere e proprie buone abitudini, metteremo a rischio buona parte di quello che invece possiamo tramandare come corredo di famiglia.
1 – acquistare ingredienti, non pasti pronti. Ingredienti veri e sani, possibilmente biologici, sicuramente naturali. Ingredienti semplici con i quali imparare a cucinare in modo #honestlygood: stagionali, freschi, coltivati non troppo lontani da noi. Chi prende la strada dei pasti pronti che passano dalla busta alla padella o dal surgelatore al microonde, difficilmente torna indietro prima che il danno sia fatto. Il tempo non dovrebbe valere almeno quanto la salute?
2 – fare la spesa pensando in piccolo. Non perdiamo la buona abitudine della passeggiata al mercato settimanale o della spesa a piedi nel nostro quartiere. Ci dà la possibilità di confrontarci con persone che conoscono i prodotti e amano raccontarli. Il supermercato è comodo, ma se è l’unico luogo che frequentate oer fare i vostri approvvigionamenti, le vostre buon abitudini devono essere riscritte con priorità differenti.
3 – passare del (buon) tempo in cucina. Mi piace stare in cucina e non me ne vergogno. Chi è stato a convincere il mondo femminile che la cucina debba essere veloce? Personalmente, amo moltissimo il tempo di qualità che passo nella mia cucina e fare presto non è necessariamente nelle mie priorità ogni volta. Mi piace cucinare chiacchierando con mio marito o bevendo un bicchiere di vino. Sorvegliare i compiti di mia figlia da un lato e una cottura lenta dall’altro. Passare del tempo felice in cucina è una buona abitudine perché trasforma un compito quotidiano in un piacere (li chiamerò, d’ora in poi, #slowpleasure, che ne dite?).
4 – condividere il pasto è condividere la giornata, cioè la vita. Insistete nel far sì che la vostra famiglia abbia sempre la buona abitudine di condividere almeno la prima colazione al mattino (se non tutta la settimana, per motivi magari di orario, almeno il week end) e la cena alla sera. Sedersi intorno a una tavola ben apparecchiata e mangiare una vera cena, cucinata con amore e con il desiderio di condividerla, è una buona abitudine per la vostra salute (mangiare lentamente e consapevolmente fa ingrassare di meno) e per la vostra vita matrimoniale e familiare. Io adoro il momento in cui ci sediamo tutti a tavola e ci raccontiamo le nostre diverse giornate. Mi fa sentire una famiglia.
5 – infornare il nostro pane quotidiano preparandolo con farine vere e di qualità, possibilmente integrali e macinate a pietra, è un gesto che dovrebbe essere nelle abitudini di ogni famiglia. Fare il pane è facile (qui ci sono un po’ di ricette) e tiene viva una grandissima tradizione in cucina. In più, il pane fatto in casa, se è fatto bene, è una terapia per chi lo prepara e per chi ne assapora il profumo che si sprigiona nell’ambiente.
6 – festeggiare le ricorrenze, ma non solo… L’abitudine di festeggiare a tavola è tipicamente italiana, certo, ma è condivisa da molte altre culture. Non lasciamo che muoia con la nostra generazione: andare al ristorante è bello ed è sempre un’esperienza piacevole, ma una cena a casa, un pranzo per festeggiare una ricorrenza o una tavola imbandita solo per la famiglia che vuole celebrare se stessa con un gesto d’affetto è qualcosa che non può estinguersi. Fate in modo che diventi una buona abitudine anche per chi è più giovane: che la cucina sia gioia e la tavola un grande piacere.
7 – rallentare con un thé. L’abitudine di riempire la teiera con acqua calda e foglie preziose dovrebbe essere quotidiana. Una tazza di thé di qualità, fatta come si deve, è in grado di aiutare la nostra mente a distendersi e a concentrarsi e il nostro corpo a smaltire le tossine della fretta. Scegliete un thé che vi piaccia, possibilmente verde (ma anche un raffinato thé bianco) e dedicatevi 15 minuti di benessere ogni giorno. Cosa sono una manciata di minuti nell’economia della giornata, se questa buona abitudine saprà davvero farvi stare meglio?
Sono sicura che avete anche voi i vostri piaceri lenti: piccole azioni che diventano buone abitudini quando le ripetiamo di giorno in giorno, ritmicamente. Quali sono i vostri #slowpleasure legati alla tavola e alla cucina? Mi piacerebbe condividerli qu.