Il mondo del thé è decisamente un ampio universo: conoscerlo bene è sicuramente cosa da grandi intenditori, e io certamente non sono una di questi. La mia passione per questa bevanda tuttavia mi ha portato a sperimentare e a conoscere sempre di più, con quel desiderio di apprendere che considero, in me, l’essenza stessa della vita. Ho letto, assaggiato, sperimentato, degustato… sino ad arrivare dove sono ora. Adoro imparare cose nuove, mi piace studiare e comprendere, e spesso investo così il mio tempo libero: un’abitudine che ho preso da ragazza e che mi dà la possibilità di fare tante cose, senza sentirne il peso. È con questo spirito che domani pomeriggio mi accingo a preparare un Tea Time nella boutique milanese di una Maison di moda parigina, per poche, pochissime ospiti, che servirò personalmente introducendole per due ore nel meraviglioso mondo del thé bianco. Per l’occasione, è stato fatto arrivare da Parigi il nuovo Sakura di Mariage Frères, ma altre case francesi propongono thé bianchi preziosi di altissima gamma. Uno dei miei preferiti è quello di Dammann Frères.
Conoscere il thé bianco
Il thé bianco è conosciuto per essere il più prezioso, e anche il più efficace nel combattere la poco gradevole abitudine che il nostro corpo ha verso il naturale invecchiamento. Sorpresa? Questa bevanda viene descritta quasi come miracolosa. Ricco di antiossidanti, è considerato un portentoso elisir di salute, longevità e bellezza. Rispetto al thé verde, e agli altri tipi di thé, il bianco si distingue per essere quello meno lavorato: le foglie fresche conservano un maggior numero di principi attivi antiossidanti. Ma andiamo in ordine.
Che cos’è il thé bianco? Il thé bianco è prevalentemente coltivato in Cina, nella provincia di Fujian. La raccolta dei germogli avviene a mano, una volta all’anno, in primavera, in alcuni giorni particolari, quando i germogli bianchi sono all’apice della freschezza. Le foglie hanno un colore bianco argentato, accentuato dalla peluria albina che le ricopre e che dà il nome al thé. Il sapore delicato dell’infuso è conferito dal tipo di lavorazione, che prevede semplicemente l’appassimento e quindi l’essicazione: due processi naturali al termine dei quali si ha la preparazione al confezionamento.
Alcune maisons propongono raffinati thé bianchi in purezza affiancati da blend delicati che aggiungono ai germogli di Camellia Sinensis anche petali di fiori, oppure frutta.
Uno dei più raffinati thé bianchi è lo Yin Zhen (thé dell’imperatore) che va gustato in assenza di abbinamento solido, per esaltarne le proprietà benefiche. Ma questo è anche uno dei più costosi: ce ne sono altri, meno rari, comunque molto validi e decisamente buoni. Fate un giro in un negozio di thé (serio) e chiedete di degustare quello che propongono.
Come sceglierlo e come preparare l’infusione
Per essere un thé di qualità, le foglie devono presentarsi intere e non spezzate, di forma e colore omogeneo. Negli ingredienti non devono comparire sostanze sintetiche: se c’è un aroma, deve essere aggiunto utilizzando ingredienti naturali: spezie, foglie, fiori, scorze di agrumi – per esempio. Diffidate dalle confezioni economiche dei supermercati: spesso promettono qualcosa che non possono poi mantenere.
Il thé bianco si presta molto bene ad essere utilizzato sia caldo che freddo.
Per l’infusione classica a caldo, esattamente come per gli altri thé pregiati, è necessario utilizzare acqua a basso residuo fisso e con pH possibilmente neutro. Acque troppo mineralizzate (o piene di calcare) rovinano infatti il gusto di questo thé delicato, alterandone anche il colore.
Si utilizza solitamente 1 cucchiaino da thé di foglie per persona / tazza da 200 ml circa.
L’acqua va portata in temperatura ma non fatta bollire: il thé bianco chiede un’infusione di 4 – 5 minuti in acqua a 75° – 80°C. Le confezioni di thé di qualità riportano sempre le istruzioni: basta leggere l’etichetta. Una volta trascorso il tempo di infusione, si toglie il filtro e si serve.
se invece si vuole realizzare l’infusione a freddo, si utilizza la stessa quantità di thé ma in acqua minerale fredda. Io lo preparo in una caraffa di vetro, che lascio coperta con pellicola alimentare per 8 – 10 ore in frigorifero. Trascorso questo tempo, si filtra con un colino a maglie molto strette e si serve il thé, freddo, da solo o con della frutta. I lamponi e le ciliegie sono una valida scelta in questo periodo dell’anno.
Come servirlo e come accompagnarlo
Per l’infusione a caldo consiglio una teiera in ghisa: è la soluzione migliore dal punto di vista tecnico (perché tiene in caldo la bevanda, che parte già con una temperatura non molto elevata) ma anche dal punto di vista estetico. Il thé bianco ha un’allure tutta orientale, esaltata da una certa ritualità dei gesti, che non può prescindere dalla teiera in ghisa e da bicchierini in ceramica o porcellana al posto delle classiche tazze da thé inglesi. La tazza da thé inglese può essere un buon compromesso. Ma anche il bicchierino basso in vetro è adatto.
Se invece l’infusione viene fatta a freddo, servite il thé bianco in una brocca in vetro alta e slanciata e versatelo in bicchieri bassi, lisci (non tumbler). Nella brocca si possono inserire aromi diversi, tra i quali foglie di menta oppure lamponi, per dare al thé bianco un aroma speciale.
Questo tipo di thé dovrebbe essere gustato senza accompagnamento, ma se organizzate un tea time consiglio comunque di prevedere del cibo, senza esagerare.
A me piace abbinare al thé bianco, soprattutto quando è profumato, queste preparazioni:
piccole pavlove di meringa con ciuffi di panna montata e lamponi (devono essere in miniatura, grandi come un bigné)
canapé al cetriolo (per quanto attiene al salato)
ciliegie fresche
[Se ti piace il mondo del thé amerai il mio libro sul tema: Tea Time]