Questo libro è sul mio scaffale da più di un anno. Avevo provato diverse ricette salate, ma mai un dolce. Senza uova, né burro, né latte… non mi sentivo ancora pronta a sperimentare. Ma poiché apprendere è una delle più profonde gioie della mia vita, ieri ho deciso che era arrivata l’ora di tentare. La “scusa” è presto detta: una cena a casa mia, con due ospiti vegani, che ha introdotto anche gli altri commensali a qualcosa di nuovo. Non necessariamente gridato come diverso. E, soprattutto, non necessariamente lontano dalla nostra cultura gastronomica.
Vegan Love Story è uno dei testi di cucina vegana che mi piace di più sfogliare tra quelli che ho a casa. Le ricette sono davvero belle e tutte quelle che ho provato hanno un sapore decisamente buono. Mi piace anche la “love story”: è quella di due famiglie, “Hiltl” e “tibits”. Entrambe i locali sono a Zurigo, ma con due storie molto diverse, che si intrecciano in questo volume (e non solo) per dare alla gente una cucina vegetariana e vegana di altissima qualità.
Haus Hiltl è il ristorante vegetariano più antico del mondo. Fondato nel 1898 da Ambrosius Hiltl, è considerato oggi un vero e proprio hub cittadino per i vegetariani e i vegani – ma anche per semplici flexitarians come me, che hanno bisogno, ogni tanto, di cucina senza proteine animali. Il ristorante a buffet è divertente: puoi girare con il piatto e riempirlo come meglio credi, poi vai alla bilancia, lo pesi e paghi “al chilo”. Accanto al locale c’è anche la “macelleria vegana” dove si trovano salsicce di legumi e spezzatini di seitan già pronti, ma anche moltissimi prodotti vegan.
tibits invece (si scrive con la minuscola) ha origini recenti. Fondato da tre fratelli, Christian, Daniel e Reo Frei, ha aperto nel 2000 sulla base della loro esperienza privata (sono vegetariani da quando erano bambini). Il locale è moderno, elegante e tipicamente di design.
Il libro è l’unione tra le ricette dei due locali, in una collaborazione che ha creato qualcosa di veramente significativo. Il sapore vibrante delle loro creazioni mi ha sedotto. L’ultimo viaggio che ho fatto a Zurigo, in occasione del Food Festival di settembre, mi ha fatto venir voglia di tirare giù il volume dallo scaffale in cui l’avevo posizionato e scegliere il dolce di cui trovate la ricetta qui: Mango Cake.
Questa torta ha diversi vantaggi, oltre al fatto di non contenere nessun prodotto di origine animale. Intanto è davvero buona e non sa né di crusca né di cracker (insomma… è una torta vera). E poi è di una semplicità disarmante: basta saper mescolare un impasto per 2 minuti usando un cucchiaio di legno. A parte il fatto di dover tagliare il mango a cubetti, è anche molto rapida da preparare. Quindi, se volete sperimentare una ricetta per una torta vegana, partite da qui. A me ha dato molta soddisfazione. Fatemi sapere cosa ne pensate!