Siamo giunti al momento che aspettavamo, vero? Il 1° dicembre apre ufficialmente la quinta stagione: il Natale. E se alcuni di voi pensano già magari al menù delle feste, a come cambiare gli antipasti e i dolci (di questo ci occuperemo più avanti) io voglio invece darvi ora un punto di riferimento al quale ispirarvi per la tavola con la quale chiuderete non solo il vostro anno, ma anche questa decade, e intorno alla quale vi siederete per mandare in scena la più importante tra le vostre rappresentazioni in cucina: il pranzo del 25 dicembre.
Accantonata l’idea dell’oro, che quest’anno cede invece il passo a colori più sobri, la mia tavola di Natale punta su un colore che amo davvero tanto: il verde bosco. Una tovaglia di lino ampia, che scende quasi sino a terra, con i tovaglioli abbinati, nel materiale che in questo momento amo di più: il lino stropicciato (che non si stira, ma si asciuga ad aria con l’asciugatrice, per regalargli un aspetto fintamente casuale, che è in realtà molto moderno ed elegante). Per l’apparecchiatura ho scelto un servizio di piatti che nasce già spaiato, e che riporta lo stile a quello dei mercatini delle pulci francesi. Anche le posate sono vintage, in argento consumato dal tempo, molto grandi (si tratta di un servizio dei primi del ‘900 che ho acquistato al mercatino delle suore qualche anno fa). Bicchieri in vetro, classici, a stelo, abbinati tra loro in modo da formare un fiore sulla destra del posto tavola, piattini del pane, un centrotavola di fiori e foglie che accende di rosso il colore di tutta l’apparecchiatura, decorata anche con delle pigne.
Sottopiatto, sì o no?
Sulla mia tavola di Natale non può mancare il sottopiatto, che tuttavia è sicuramente un elemento accessorio. Il suo scopo è quello di abbellire la tavola e di conferire un’eleganza più fine, paragonabile a quella di un accessorio da sera per un abito. Se non è bello, meglio rinunciare. Ma sulla mia tavola di Natale è un accessorio che non manca mai.
Si può scegliere di tre modelli diversi. Quello delle tavole nobili di una volta era sempre in argento, con il piattino del pane abbinato. Se volete dare alla vostra tavola un aspetto più moderno, optate però per un sottopiatto che sia in porcellana (coordinato almeno nello stile al servizio di piatti che avete scelto per la tavola) e con un piattino del pane abbinato. In questo caso, il servizio francese che ho scelto propone già sottopiatti abbinati al servizio, ma con colori a contrasto, e piattini del pane che seguono la stessa logica.
La terza opzione è quella di utilizzare un sottopiatto in un materiale diverso: dal peltro al vetro, ce ne sono molti. Alcuni sono semplici dischi di cartone rivestiti in tessuto, come velluto o seta. Ciò che conta è che l’effetto estetico sia gradevole. Il sottopiatto serve ad abbellire.
Come posizionarlo? A 2,5 cm dal bordo del tavolo. Non andrebbe sporcato e deve essere sparecchiato prima di servire il dolce.
Il pane, come si serve?
Se utilizzate il piattino del pane, mettetelo sulla sinistra, e fate in modo che al momento di sedersi a tavola i vostri ospiti abbiano già un piccolo panino sopra il piattino. Il pane si mangia con il secondo (eventualmente con l’antipasto, se serve) ma mai con il primo piatto.
Per dare ai propri ospiti altro pane, la padrona di casa porta in tavola con il secondo il cestino del pane, che lascia sulla tavola senza distribuire i panini. Ciascun ospite si serve da solo, e il cestino viene fatto eventualmente passare. La pinza per il pane è qualcosa che serve solo al ristorante.
Il centrotavola
Se avete una tavola ampia, che lascia vuoto il centro, un centrotavola di fiori è il modo migliore per riempirlo. Candele, pigne e altri piccoli oggetti possono essere d’aiuto per riempire lo spazio, purchè vi lascino abbastanza spazio da poter portare in tavola ciò che serve per il pasto: le brocche e le bottiglie con l’acqua e il vino, il ménage con i condimenti, il cestino del pane, un vassoio con la carne o le verdure, se previsto. Il centrotavola e le candele non si sparecchiano mai, quindi considerate che una volta posizionati, non potrete più toglierli.
SHOP THE LIST
Volete preparare una tavola come la mia? Queste sono le mie scelte per dicembre.
Tovaglia in lino color verde bosco, con tovaglioli abbinati, di Once Milano
Piatti in ceramica di Gien. Il modello si chiama Les Dépareillées ed è venduto già spaiato, in set da 6 pezzi. Disponibile in Italia in una selezione di boutique specializzate (o sul sito dell’azienda).
Posate vintage di recupero appartenenti alla mia collezione privata (acquistate al mercatino delle suore della scuola elementare di mia figlia, qualche anno fa).
Bicchieri e brocche per l’acqua: in vetro lavorato, per acqua e vino, di Raw, cabinet de curiosités (Milano Corso Magenta 10).
Centrotavola con le rose e corona appesa alla libreria realizzati da Alberto Marini: Bohem La Stazione (Paratico, BS).
Abito blu in sete di Berenike (Brescia).
Csaba per Valverde
Anche questo mese, il mio progetto “dress the table” continua in collaborazione con Valverde, l’acqua che bevo a casa e che arriva sulla mia tavola anche in salotto, nella sua bella bottiglia in vetro, disegnata appositamente da Matteo Thun. Sono molto felice di avere iniziato una collaborazione con questo brand, che alcuni di voi hanno avuto la possibilità di vedere anche durante gli eventi di presentazione del mio libro. Valverde imbottiglia (solo nel vetro, sempre) acqua minerale di sorgente, tutta italiana, perchè sgorga nel cuore della Valsesia, minimamente mineralizzata e quindi leggerissima. È un’acqua leggerissima, proveniente da zone di montagna e sorgente situata in un’area patrimonio dell’Unesco, perfetta anche per fare il thé. Esiste in tre colori diversi: azzurra (naturale), verde acido (lievemente frizzante) e rosa (frizzante). Non si trova nei supermercati, ma solo al ristorante, oppure a casa vostra, perché Valverde arriva a domicilio, tramite un comodissimo servizio: si ordina per telefono e prevede il ritiro del vuoto, proprio come si faceva una volta. Potrebbe essere anche un bellissimo regalo da farsi per Natale.
Se siete sensibili al tema della sostenibilità, fate come me e scegliete l’acqua minerale che rifiuta la plastica. Se volete saperne di più potete leggere il mio precedente post “l’acqua a domicilio, come una volta” oppure navigare il sito www.valverdewater.com